Libri di Umberto Curi
Fedeli al sogno. La sostanza onirica da Omero a Derrida
di Umberto Curi
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 160
In questo breve saggio Umberto Curi, fra i più apprezzati filosofi italiani, riflette sulla sostanza dei sogni e sull'onirocri
La morte del tempo
di Umberto Curi
editore: Il mulino
pagine: 140
Due occhi sbarrati, braccia e gambe rinsecchite, mani violentemente serrate intorno a una preda, la sagoma di un corpo mutilat
Film che pensano
di Umberto Curi
editore: Mimesis
pagine: 592
Per quali ragioni il filosofo che lavori sul cinema è tuttora considerato poco "serio", alla stregua del dilettante perditempo
Parola ai film
editore: Mimesis
pagine: 200
L'opera cinematografica è a tutti gli effetti un'opera d'arte
Il colore dell'inferno. La pena tra vendetta e giustizia
di Umberto Curi
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 222
«Dove mai avrà termine, dove mai placata cesserà la furia di Ate?» L'interrogativo angoscioso di Eschilo non smette di risuona
Filosofia del Don Giovanni. Alle origini di un mito moderno
di Umberto Curi
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 216
Don Giovanni percorre la modernità con la tracotanza dell'eroe eponimo dell'erotismo seriale e insaziabile
Le parole della cura. Medicina e filosofia
di Umberto Curi
editore: Cortina raffaello
pagine: 144
Al centro della riflessione sono le parole della cura, vale a dire alcuni termini chiave - medicina, terapia, farmaco, chirurg
I figli di Ares. Guerra infinita e terrorismo
di Umberto Curi
editore: Castelvecchi
pagine: 140
Il presupposto per cancellare o ridurre le tensioni internazionali, le guerre, lo stesso terrorismo è l'eliminazione degli squilibri economici fra aree diverse del pianeta. La lotta contro la povertà non è solo un imperativo "umanitario" ma è il modo più efficace per disinnescare il potenziale distruttivo alimentato dalla disperazione. Se si vuole un mondo più sicuro, è indispensabile adoperarsi perché sia più giusto; se si vuole la pace, ben più incisiva rispetto allo strumento della guerra preventiva è la rimozione delle catene della miseria in cui versano centinaia di milioni di esseri umani. "Il terrorismo è la 'risposta' al processo di trasformazione nella morfologia della guerra. Coincide col tentativo di ristabilire, almeno parzialmente, la simmetria infranta dalla tecnologizzazione della guerra".
La porta stretta. Come diventare maggiorenni
di Umberto Curi
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 223
"La porta stretta". Di lì dovrà passare, secondo il Vangelo di Luca, chi voglia accedere al regno dei cieli. Un varco intransitabile, se non si è disposti a impegnare ogni forza in una lotta pericolosa e dall'esito mai scontato: "molti cercheranno di entrare, ma non vi riusciranno". L'immagine evangelica è perfetta anche per raffigurare un passaggio universale della condizione umana, la fuoriuscita dalla minorità. Dolore, coraggio, decisione, necessità e conflitto contrassegnano nel pensiero occidentale l'impresa di diventare maggiorenni. Tuttavia, una volta intrapreso, il processo di emancipazione non si esaurirà nella compiutezza di uno stato finalmente raggiunto. Adulti si ridiventa sempre di nuovo. Di questo carattere processuale, agonistico e decisorio Umberto Curi rintraccia le massime espressioni filosofiche, religiose e letterarie - da Platone a Dostoevskij, dalla Bibbia a Shakespeare - e le lascia libere di testimoniare ciò che rimaneva inascoltato nelle loro esegesi abituali. Così il congedo dalla sudditanza, oltre che nell'appello di Kant all'indocilità ragionata poi irrisa da Hegel, si vedrà declinato in posture "filiali" antitetiche, combattenti o inermi: nel parricidio consumato dell'Edipo re sofocleo, in quello metaforico del Sofista platonico o in quello depotenziato di Amleto, ma anche, sorprendentemente, nell'obbedienza di Abramo, che sta eretto di fronte al Signore, o del Cristo, che si lascia abitare dalla volontà del Padre...
Endiadi. Figure della duplicità
di Umberto Curi
editore: Cortina raffaello
pagine: 203
È proprio vero che - come afferma il protagonista dell'Edipo re - "mai uno potrà essere equivalente a molti"? O non è invece vero il contrario, cioè che per tutti, non solo per il figlio di Laio, è impossibile essere soltanto uno? Non è questa la sorte che accomuna, per esempio, alcuni personaggi emblematici, le cui vicende sono al centro della tragedia classica e di numerose storie attinte dal patrimonio mitologico greco-latino? Come interpretare il sacrilegio di Prometeo, l'amore di Eco e Narciso, il conflitto fra Antigone e Creonte sul cadavere di Polinice, il funesto destino di Edipo, l'identità doppia di Dioniso, se non in rapporto alla scoperta della costitutiva duplicità che caratterizza lo statuto dell'umano? Il Signore il cui oracolo è a Delfi, dice Eraclito,"non afferma e non nega, ma dà segni". Nel serrato riferimento ai principali nodi speculativi intorno a cui si articola la ricerca di Platone, Aristotele e Plotino, contaminando testi filosofici e fonti letterarie, Umberto Curi mostra attraverso quali suggestivi percorsi di riflessione sia possibile intendere talune figure chiave della cultura classica come icone dell'indissolubile connessione fra identità e alterità. Per scoprire che l'endiadi, la compresenza della dualità nell'unità, è il tratto più significativo della condizione umana.
Le verità del cinema
di Umberto Curi
editore: Alboversorio
pagine: 46
Tra cinema e verità sembra sussistere un'opposizione insanabile. Mentre, infatti, in quanto è una forma di poiesis, il cinema ha a che fare col "verosimile", la filosofia tende a raggiungere la verità. A ciò si aggiunga che il cinema appare lontano, in quanto intrattenimento, dall'austera serietà di cui è accreditata la filosofia. Risalendo alla "poetica" di aristotele, e richiamando gli esiti più maturi della filosofia francese della seconda metà del novecento, in questo saggio umberto curi cerca di dimostrare che al cinema può essere riconosciuto uno statuto paragonabile a quello del mythos antico, sicché esso esprime un altro modo, non meno rigoroso rispetto al locos, di sviluppare l'interrogazione filosofica.
Leggere l'«Introduzione del '57» di Marx
di Umberto Curi
editore: Ibis
pagine: 143
Il testo conosciuto come "Introduzione del '57" è certamente, insieme al "Manifesto del partito comunista", lo scritto marxiano che ha goduto di più larga fortuna e di maggiore risonanza lungo il corso del ventesimo secolo. Ritrovata fra le carte di Marx in un quaderno siglato M e recante la data del 23 agosto 1857, l'Einleitung rimase inedita fino al 1903, quando Karl Kautsky ne curò la prima pubblicazione. Corredata di un ampio saggio introduttivo e di un adeguato apparato di commento critico-esegetico, la presente edizio-ne ambisce a presentarsi come la prima traduzione in lingua italiana fedele al manoscritto originale. Il lettore potrà ritrovarvi alcuni fra i più importanti temi della critica marxiana dell'economia politica, proposti allo stato nascente. Da queste pagine emerge già nitidamente la struttura logico-concettuale che si ritroverà, più ampiamente articolata, nella grande opera che vedrà la luce otto anni dopo, e che consacrerà la fama dell'autore del Capitale.