Libri di V. Giacopini
Epifanie
di James Joyce
editore: Racconti
pagine: 256
Un gigante del Novecento illustrato dal finalista al Premio Campiello Vittorio Giacopini
Coriandoli il giorno dei morti
di B. Traven
editore: Racconti
pagine: 211
L'autore di questo libro, la didascalia «B
Il Rinascimento europeo. Centri e periferie
di Peter Burke
editore: Laterza
pagine: 404
La storia, ampia e variegata, del Rinascimento in Europa, nella prosa brillante di uno degli storici più autorevoli sul tema
Come un pesciolino rosso in una vasca di lucci
di George Orwell
editore: Eleuthera
pagine: 219
Per Orwell, non si è obbligati a scrivere di politica o darsi da fare in prima persona, ma un romanziere che ignori la Storia
Mi rivolto dunque siamo. Scritti politici
di Albert Camus
editore: Eleuthera
pagine: 144
In quest'era di acquiescenza mansueta gli scritti di Camus sono un breviario (laico) indispensabile per chi non intende piegar
Il tempo della malafede e altri scritti
di Nicola Chiaromonte
editore: Edizioni dell'Asino
pagine: 259
La straordinaria figura di Nico Chiaromonte, discepolo di Caffi, amico di Camus, Hannah Arendt e Malraux, assieme al quale combattè nella guerra di Spagna, critico di ogni ideologismo, di ogni totalitarismo, di ogni società che vive nella malafede, e che è pronta a credere a ogni menzogna. Fu nemico del mito dello Stato nato con la modernità, e che accomunò Mussolini, Stalin e Hitler. Fu direttore con Silone di "Tempo Presente" e studioso e critico teatrale. Incompreso dalla sinistra, continuò a credere nella necessità di gruppi e comunità che si opponessero alla deriva dell'Occidente, oppressiva e permissiva insieme.
Stranieri. Albert Camus e il nostro tempo
editore: Contrasto
pagine: 173
Narratore, filosofo, uomo di teatro, giornalista, militante politico, Albert Camus ha segnato il suo tempo come nessun altro scrittore. Tradotto quasi in tutto il mondo, il suo modo di legare riflessione filosofica, narrativa e concrete battaglie politiche è stato d'esempio per migliaia di giovani del dopoguerra, quelli non irretiti negli schieramenti della guerra fredda. Tra "Lo straniero" e "La peste", la sua visione della storia e dell'esistenza, certamente non consolatoria e non complice, ha tuttavia cercato le vie della solidarietà tra gli individui, oppressi dai meccanismi sociali e dai limiti stessi della condizione umana. Insieme solitaire e solidaire, Camus ha indicato i modi della rivolta nell'apertura verso gli altri, con la celebre affermazione "mi rivolto, dunque siamo". Gli scritti raccolti in questo volume, accompagnati da quattordici foto che documentano la sua breve vita e i molti aspetti della sua esperienza, sono un segno di riconoscenza della cultura italiana più esigente verso un maestro il cui insegnamento continua a sembrarci ancora oggi uno dei pochi davvero necessari e attuali.
Prima e dopo il '68. Antologia dei Quaderni piacentini
editore: Minimum fax
pagine: 200
"Quella dei 'Quaderni piacentini' fu una rivoluzione di carta. Una storia di generazione e di amicizia. Nacque destinata a singoli e finì dentro le moltitudini della politica. Cominciò con un pranzo, anno 1962, mese di marzo, Piacenza. La casa era quella di Piergiorgio Bellocchio, via Poggiali, luce e libri. All'altro capo del tavolo Grazia Cherchi. Lui trentun anni, lei venticinque. Solitudine di provincia italiana. L'idea che si dovesse smuovere l'aria e la politica, "capire il mondo, provare a opporsi alle sue tendenze peggiori". Primo numero, sedici pagine dattiloscritte, cento lire. "Vogliamo sia un foglio di battaglia". Impegnato, vivo, serio. Provando "che si può essere seri senza essere noiosi. Con allegria". Le pagine di questa antologia sono un pezzo di quella storia. Da leggere non più con il cuore di allora e, com'è giusto, con occhi nuovi. Scoprendo la trama di quei giorni, la ricchezza, le illuminazioni e anche gli errori. Perché poi le donne e gli uomini fanno la storia, ma non sanno mai quale storia stanno facendo".