Libri di Vittorio Hösle
Il dialogo filosofico. Una poetica e un'ermeneutica
di Vittorio Hösle
editore: Morcelliana
pagine: 518
La forma del dialogo appartiene alla letteratura quanto alla filosofia, nella quale ha toccato il suo vertice nella produzione
Lo stato in Hegel
di Vittorio Hösle
editore: Ist. Italiano Studi Filosofici
pagine: 80
La pubblicazione del saggio di Hösle sullo Stato in Hegel in traduzione italiana muove ovviamente dalla convinzione che le oss
Per una lettura non riduttiva di Platone
di Vittorio Hösle
editore: La scuola di Pitagora
pagine: 112
Che cosa sono le scienze umane e a quale scopo si studiano
di Vittorio Hösle
editore: La scuola di Pitagora
pagine: 80
"La tensione tra l'enorme crescita del sapere delle scienze umane dal XIX secolo ad oggi e la difficoltà di fondare questo nuo
Interpretare Platone
di Vittorio Hösle
editore: Guerini e associati
pagine: 230
"Nessun filosofo ha affascinato per un tempo così lungo tanti lettori con interessi così diversi come Fiatone". A parere di Vittorio Hösle sono almeno tre i motivi di questa fortuna: la "massima originalità" dei contenuti del pensiero, il periodo storico che "appartiene ai più creativi nella storia dell'umanità" e lo "straordinario talento artistico" che caratterizza la figura di Platone. I saggi raccolti in questo volume offrono varie prospettive per una nuova e acuta inter-pretazione di Fiatone. La riflessione di Hösle si apre con l'analisi dello sviluppo dell'ermeneutica platonica con uno sguardo ad ampio raggio che muove dal pensiero dei Medioplatonici per arrivare alla scuola di Tubinga, con particolare riferimento al problema interpretativo rappresentato dalla forma del dialogo ed al rapporto tra oralità e scrittura. La seconda parte del volume si concentra sulla lettura del dialogo "Eutidemo" e sul raffronto tra le tecniche dialogiche di Platone e quelle di Cicerone.
Verità e storia. Studi sulla struttura della storia della filosofia sulla base di un'analisi paradigmatica dell'evoluzione da Parmenide a Platone
di Hösle Vittorio
editore: Guerini e associati
pagine: 484
Aristotele e il dinosauro
La filosofia spiegata a una ragazzina
editore: Einaudi
pagine: 218
Le domande che l'undicenne Nora K
I fondamenti dell'aritmetica e della geometria in Platone
di Vittorio Hösle
editore: Vita e pensiero
pagine: 172
Vittorio Hösle è professore ordinario di filosofia all’Università di Essen. In questo suo libro, per molti aspetti assai originale, cerca di dimostrare alcuni nessi strutturali fra le dottrine non scritte di Platone e la matematica. In particolare egli fa vedere come Platone (che era il direttore del centro di ricerche di matematica migliore del mondo di allora e di uno dei più importanti centri della storia della matematica) abbia cercato di fondare filosoficamente i principi della matematica stessa. Egli ha cercato di fare questo probabilmente per il fatto che per primo nella storia della cultura occidentale ha compreso che la matematica non può autofondarsi, in quanto la sua conoscenza è sempre ipotetica. Se valgono certi assiomi, allora valgono certi teoremi; ma la risposta alla domanda perché gli assiomi siano validi, non può essere fornita dalla matematica stessa. Infatti la coerenza logica( che ancora Leibniz riteneva un criterio non solo necessario, ma anche sufficiente per le verità matematiche) non basta. Si comprende pertanto, a differenza di altri suoi altri contemporanei, abbia compreso che la geometria euclidea, in particolare il quinto postulato, non si giustifichi con la sola coerenza logica o con l’intuizione, ma solo su basi metafisiche. La geometria euclidea si impone come quella valida, perché in essa svolge un ruolo determinante l'angolo retto. Come è noto dalle dottrine non scritte, Platone ha visto nell’angolo retto una forma geometrica fondata sull’uno, mentre gli angoli acuti e ottusi si fondano sulla diade indefinita. Pertanto, Platone sembra aver concluso: la geometria euclidea dà precisa preminenza strutturale al principio ontologico positivo, e perciò è vera. Analoga è la posizione assunta da Platone nei confronti dell’aritmetica. Egli ha cercato di fondare l’esistenza dei numeri sulla base dei nessi dinamici di unità e pluralità. Con la condizione di dover elaborare analiticamente i principi dell’aritmetica ( che non trova corrispondenza in Euclide, il quale ha assiomatizzato solo la geometria), come anche con la convinzione che l’aritmetica deve essere sviluppata senza concetti geometrici, Platone supera la matematica del suo tempo e anticipa sviluppi molto superiori.