Manifestolibri: Transizioni
Atlante di un'altra economia. Politiche e pratiche del cambiamento
editore: Manifestolibri
pagine: 251
Quale economia dopo il liberismo? Come si possono ridurre le diseguaglianze, riaffermare i diritti sociali e il welfare, tutelare il lavoro, cercare alternative sostenibili nella produzione e nei consumi? Alcune strade di cambiamento sono già indicate da nuove politiche - sulla spesa pubblica, il fisco, i vincoli per le imprese, i salari e i redditi dei lavoratori e precari - e percorse da esperienze concrete - nell'economia solidale, nel commercio equo, nella finanza etica. Questo libro presenta una mappa di queste pratiche e politiche alternative in Italia ma con uno sguardo rivolto anche al resto del mondo.
Storia e catastrofe sul sistema globale di sterminio
di Luigi Cortesi
editore: Manifestolibri
pagine: 375
Sullo sfondo delle fratture intervenute nel sistema internazionale, questo volume affronta i temi della guerra e delle "nuove guerre", l'infausta vitalità dell'imperialismo, l'imminenza del duplice rischio nucleare e ambientale, il rapporto tra angoscia e impegno etico-politico. Il libro esamina criticamente gli interrogativi della psicoanalisi sulla guerra e le insufficienze della cultura storica e politica di fronte alla sfida del "tempo della fine".
Il lavoro senza rappresentanza. La privatizzazione della politica
di Paolo Ciofi
editore: Manifestolibri
pagine: 319
Il lavoro non dispone più di una autonoma e libera rappresentanza politica: questo è il reale approdo della transizione italiana. Dopo l'89 il conflitto capitale-lavoro si manifesta in forme inedite. Il lavoro, come il capitale, è stato coinvolto in straordinarie trasformazioni, ma la sinistra politica ha cessato di rappresentarlo. L'autore legge la globalizzazione come un processo di subordinazione dei lavoratori allo sfruttamento capitalistico. Di fronte al partito della proprietà e dell'impresa, a tutela dei lavoratori è rimasto il sindacato, mentre i new global, mettendo a nudo le contraddizioni del neoliberismo, hanno reso evidente che la chiave del cambiamento sta in un originale e dinamico rapporto tra movimenti e lavoratori.
Il modello mafioso e la società globale
di Luigi Cavallaro
editore: Manifestolibri
pagine: 141
Controllo del territorio, tendenziale monopolio della violenza, potere di arbitrato e sanzione non attraverso leggi, ma mediante convenzioni e patti privati: è questa, secondo la convincente interpretazione proposta da alcuni sociologi, l'essenza del modello mafioso di protezione degli interessi e delle transazioni individuali. Un modello che, più delle discusse teorizzazioni sull"'Impero", si presta a cogliere la forma dei rapporti fra imprese transnazionali e Stati-nazione quando l'economia diventa globale senza che vi corrispondano però istituzioni pubbliche e poteri politici. Filosofia politica, analisi economica e teoria dei giochi si intrecciano in questa analisi sulle forme e i conflitti del nuovo disordine mondiale.