Mimesis: Abraxas
Nell'Islam iranico. Aspetti spirituali e filosofici
di Henry Corbin
editore: Mimesis
pagine: 658
Nel quarto e ultimo volume di "Nell'Islam iranico" - la summa del suo pensiero filosofico, della sua ricerca e del suo lavoro
Atharvaveda. Il veda delle formule magiche
editore: Mimesis
pagine: 290
L'Atharvaveda è il quarto Veda, ossia il quarto testo sapienziale della cultura indiana più antica
Sri Visnu Purana. La storia universale secondo gli antichi trattati indiani
editore: Mimesis
pagine: 458
Il "Visnu Purana" è un poema enciclopedico tra i più amati e letti non solo in India, ma in tutto il mondo
Campi dell'immaginario
di Gilbert Durand
editore: Mimesis
pagine: 276
Questo volume raccoglie quattordici articoli del filosofo dell'immaginario Gilbert Durand, apparsi tra 1955 e 1996
Bhagavad Gita. Con un commento del testo basato sul Gita Bha?ya di Ramanuja
editore: Mimesis
pagine: 303
La Bhagavad Gita consiste in un dialogo tra maestro e discepolo, Krsna e Arjuna, che avviene sul campo di battaglia dove si fr
L'anima tigrata. I plurali di «psyché»
di Gilbert Durand
editore: Mimesis
pagine: 254
"L'Áme tigrée" si pone come coerente sviluppo dell'ermeneutica durandiana
Nell'Islam iranico
di Henry Corbin
editore: Mimesis
pagine: 393
Forse davvero - come ci ricorda Henry Corbin - è nella cerimonia del matrimonio iraniano che ancora oggi è possibile rilevare la traccia di uno dei significati più alti e vertiginosi del discorso amoroso del sufismo: il marito non guarderà direttamente la moglie mentre entra nella sala, ma ne scruterà un'immagine riflessa in uno specchio. Per dire che nell'amore vero, quello che non può non essere unico e unire le più semplici cose a Dio stesso, non c'è possesso e nemmeno una relazione tra semplici oggetti, ma un gioco vertiginoso di rispecchiamenti, di luci e di ombre, un gioco il cui mistero sacro è lo specchio stesso. L'esperienza dell'amore per un sufi deve essere visione della visione ed è quanto ci ha insegnato il grande mistico Ruzbehàn Bagli ShiIràzi a cui Corbin dedica la prima parte di questo terzo volume de "Nell'Islam iranico" e che è un esempio di ricerca spirituale assoluta. La seconda parte del volume esplora un problema di non facile soluzione seppur importantissimo: i complessi rapporti tra shi'ismo e sufismo. Per il mondo shi'ita la figura chiave è certamente quella di Haydar ÀmolT, che diffonde la teosofia di Ibn 'Arabi correggendola nel quadro della dottrina imamologica. Come sottolinea Corbin, è la fonte e la garanzia di una vera esperienza spirituale in grado di poter ravvivare la lettera rivelata, anche per un sufismo che spesso "non osa dire il proprio nome", cioè la sua vicinanza o implicita adesione ai principi dello shi'ismo.
Nell'Islam iranico
di Henry Corbin
editore: Mimesis
pagine: 450
Autore di riferimento, nodo imprescindibile nella ricerca di un filone spirituale ininterrotto che va dall'Iran mazdeo all'Iran shiita, per Corbin Sohrawardi è stato il pensatore più congeniale, un vero alterego. Le opere dello shaykh al-Ishraq sono infatti iniziazione a un percorso filosofico e spirituale, l'incontro immaginale ed ermeneutico con un Plato redivivus, "un Platone percepito nella luce del futuro". La hikmat al-Ishraq, "sapienza orientale" e "filosofia illuminativa" si fa barzakh, "essere tra", confluenza nella gnosi islamica di tradizioni e testimonianze mazdee, caldaiche ed ermetiste. Il tesoro degli Ishraqiyun si consegna come lascito da riattivare attraverso un incontro personale, nei modi rappresentati simbolicamente dai "Racconti mistici" di Sohrawardi e così straordinariamente interpretati da Corbin in quest'opera.
Zagreus. Studi intorno all'orfismo
di Macchioro Vittorio
editore: Mimesis
Zagreus di Vittorio Macchioro è un'opera innovatrice nella storia della cultura italiana dei primi del Novecento
L'infinito nella conoscenza
di Pavel A. Florenskij
editore: Mimesis
pagine: 65
Il pensiero occidentale razionalista ha spezzato il rapporto creativo e contemplativo tra ciò che è visibile e ciò che è invisibile. Eppure è la stessa possibilità della conoscenza a richiedere questo legame, perché "qualunque nostro pensiero tocca l'infinità della conoscenza". E così, già nel quotidiano, è presente l'eterno. Con argomentazioni logiche e gnoseologiche, e con riflessioni sul pensiero matematico di Cantor, Florenskij difende l'imprescindibile costituzione simbolica di ogni atto umano.
Il destino della teocrazia
di Solov'ëv Vladimir Sergeevic
editore: Mimesis
pagine: 59
Solov'ev ripensa il problema della teocrazia, applicando i suoi principi della sotiologia all'unità della Chiesa
La sophia eterna
di Corbin Henry
editore: Mimesis
Per Henry Corbin, Risposta a Giobbe di Jung lancia una sfida