Aiace, Edipo, Bidone, Spartaco, Antigone, Seneca, Petronio, Demostene. Greci e latini, personaggi d'invenzione e autori letterari. Ciò che li tiene insieme, il denominatore comune, è il concetto, e la pratica, di "bella morte". Aderendo cioè a un'idea fortissima, etica ed estetica insieme, di conclusione della vita nella quale all'inevitabilità del gesto corrispondesse anche e soprattutto una grande dignità, ognuna di queste figure ha deciso, nella finzione o nella realtà, di concludere la propria vita con il suicidio. Con un'azione, dunque, che nella sua drammaticità ha voluto di volta in volta avere un significato civile o sentimentale, valere da protesta o da sacrificio estremo. Anacleto Postiglione ha selezionato e raccolto una serie di pagine che raccontano la percezione tragica che gli antichi hanno avuto di una scelta estrema come il suicidio.
Della bella morte. Tra eroismo, onore, dignità: la libertà di morire nel mondo antico

Titolo | Della bella morte. Tra eroismo, onore, dignità: la libertà di morire nel mondo antico |
Curatore | A. Postiglione |
Collana | Pillole BUR |
Editore | BUR Biblioteca Univ. Rizzoli |
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Pagine | 160 |
Pubblicazione | 2008 |
ISBN | 9788817022101 |
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