"Bettino Craxi era antipatico perché incarnava la politica in un'epoca di crollo delle ideologie e di avversione ai partiti. Perché non temeva né di macchiarsi di una colpa né di affrontare l'odio. Perché era alto e grosso, ribelle e autoritario e anche se tendeva alla pace e sorrideva sembrava sempre in guerra. Perché diceva quel che pensava e faceva quel che diceva, anche le cose spiacevoli. Perché affascinava o irritava coi suoi proverbi popolari o mostrandoti l'altra faccia della luna; perché era sospettoso e coraggioso, razionale e realista fino al cinismo. Perché era sicuro, troppo sicuro di sé, e per dieci anni ha guidato la politica italiana e per quattro il governo coi migliori risultati. Perché sfidò gli USA di Reagan e l'URSS. Perché tenne in scacco la DC e il PCI alternando coerenza e spregiudicatezza. Perché affrontò il partito del potere e del denaro. Oggi, a distanza di vent'anni dalla sua morte, è possibile e anzi necessario ripensare Craxi e recuperare il suo lascito, per colmare il vuoto lasciato dal riformismo socialista e dal socialismo liberale. La sua figura suscita ancora tante domande e comprenderla può fornire tracce importanti per capire la crisi della sinistra, della democrazia liberale e l'irruzione del populismo e del nazionalismo in Italia e nel mondo. Questo libro non è perciò una biografia: è la storia di un manifesto, politico e intellettuale, è la storia di programmi di governo, di coalizioni, di compromessi, di scelte fatte in un'epoca sfrenata e demonizzata da parte di un uomo enigmatico." (Claudio Martelli)
L'antipatico. Bettino Craxi e la grande coalizione

Titolo | L'antipatico. Bettino Craxi e la grande coalizione |
Autore | Claudio Martelli |
Argomento | Diritto, Economia e Politica Politica e attualità |
Collana | I fari, 70 |
Editore | La nave di Teseo |
Formato |
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Pagine | 223 |
Pubblicazione | 2020 |
ISBN | 9788834601464 |
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