L’interesse principale del volume è il nesso fra antropologia e morale, cui non
è estranea una perplessità nei confronti
dell’etica contemporanea, ricca di prospettive
e di contenuti, ma anche impegnata
con modelli etici troppo lontani da
una riflessione antropologica fondamentale.
È vero inoltre che certe parole,
dense di significato speculativo, sembrano
divenute impronunciabili: esperienza e
soggetto, giudizio e verità, desiderio,
volontà e libertà, natura e bene. La ricerca
di questo volume va nella direzione non
solo di un confronto critico costruttivo
con alcuni atteggiamenti speculativi del
moderno, ma anche in quella della riproposizione
di alcune categorie ‘classiche’
in una chiave genetico-dinamica. Da
questa prospettiva è visibile l’itinerario
complessivo proposto, che nella sua
prima parte è un discorso di antropologia
dal punto di vista morale e nella
seconda inizia un discorso di metaetica.
Il titolo allude all’idea che la generatività
sia al cuore dell’esistente: il bene è fondamento
ontologico dell’esperienza stessa
e questa è esperienza del bene da parte
del soggetto morale, produttore di forme
buone e generatore di relazioni autentiche.
La tesi antropologica centrale è
dunque che il soggetto umano stesso ha
un’identità relazionale generativa, che
ha nell’accadere dell’essere e nel suo
dinamismo il fondamento, nel desiderio
trascendentale il suo orizzonte e nell’esperienza
morale la condizione storica
del suo esercizio.
Biografia dell'autore
Francesco Botturi, ordinario di Filosofia
morale presso l’Università Cattolica di
Milano, si è occupato di antropologia e
di filosofia della storia, nell’ambito della
filosofia francese contemporanea (Struttura
e soggettività. Saggio su Bachelard
e Althusser, Milano 1976; Filosofia della
indifferenza. Univocità e nichilismo in G.
Deleuze, 1986 e 1987), nell’ambito della
filosofia moderna con gli studi su G.B.
Vico (La sapienza della storia. G.B. Vico e
la filosofia pratica, Milano 1991 e
Tempo, linguaggio, azione. Lineamenti
della vichiana “storia ideale eterna”,
Napoli 1996), in prospettiva teoretica
(Desiderio e verità. Per una antropologia
cristiana nell’epoca della secolarizzazione,
Milano 1986 e Per una filosofia dell’esperienza
Storica, Milano 1987). Successivamente
ha orientato la sua ricerca
in campo antropologico-etico con numerosi
saggi. Per Vita e Pensiero ha
curato e contribuito a Soggetto e libertà
nella condizione postmoderna (2003),
Affetti e legami (2004), Le ragioni dell’etica.
Natura del bene e problema fondativi
(2005), Universalismo ed etica pubblica
(2006), Prospettiva dell’azione e
figure del bene (2008). È direttore della
collana di «Filosofia morale» e condirettore
dell’«Annuario di etica».