La strage di Piazza della Loggia ha interrogato alcune delle menti più lucide della filosofia italiana contemporanea, memori del detto hegeliano secondo il quale «la filosofia è il proprio tempo appreso nel pensiero». Tra questi pensatori - oltre a Norberto Bobbio ed Emanuele Severino - un posto spetta a Mario Cassa, che all'interpretazione di quell'evento ha dedicato vari scritti. Se Bobbio e Severino si sono soffermati sul significato della strage dal punto di vista della politica interna e delle relazioni internazionali, Cassa dà conto dell'utopia delle vittime. Un'utopia - «che le istituzioni, gli uffici, gli strumenti dell'amministrazione e dell'ordine pubblico diventassero autentici, diretti strumenti della volontà popolare» - da lui letta come il meglio del retaggio cristiano-marxista intrinseco alle speranze dei giovani in rivolta dal 1968. Quella mattina in Piazza a essere uccise sono state le speranze di un'ultima generazione «non ancora rassegnata a consegnare il significato della vita privata e pubblica nelle mani onnipotenti, dei governatori del mercato».
La lezione del 28 maggio. Sulla strage di piazza della Loggia

Titolo | La lezione del 28 maggio. Sulla strage di piazza della Loggia |
Autore | Mario Cassa |
Curatore | I. Bertoletti |
Collana | Il pellicano rosso, 366 |
Editore | Morcelliana |
Formato |
![]() |
Pagine | 64 |
Pubblicazione | 2024 |
ISBN | 9788837239558 |
![]() ![]() |
Acquistabile con Carte cultura o Carta del docente |