Roma, parco della Caffarella. Guido, un detective specializzato in oggetti smarriti, riceve un breve e anonimo messaggio: «La prego di ritrovare il mio orologio. Ha un valore inestimabile. E tale sarà per lei la ricompensa». Inizia così "Il lama dell'Alabama", romanzo d'esordio di Nicolò Cavallaro, la cui immaginifica scrittura intreccia sapientemente commozione e divertimento, nonsense e calembour, scherzi e tenerezze. Il lettore si ritroverà allora a muoversi per le strade di Roma insieme a Marianna Fuma e Ulisse Pulviscolo, Alice Tuttoburro e Winston Coleman, Ettore Calcestruzzo e Margherita l'Apriscatole, tra le corsie del San Giovanni Addolorata, «l'ospedale gender fluid», e il mercato di Porta Portese, in una incessante e rocambolesca ricerca. L'esito diviene infine trasparente, e la wunderkammer si apre per svelare ciò che custodiva: un nucleo di dolore in attesa di essere riconosciuto e condiviso con un'umanità stralunata, confusa, sognante, resistente ma fragile, e dunque, come ognuno di noi, del tutto impreparata ad affrontarlo. A questo servono le storie, d'altronde: a trasformare una fitta al cuore in respiro, una caduta in slancio verso il fantastico; a piegare un foglio di carta perché diventi il delicato volo di un origami.
Il lama dell'Alabama

Titolo | Il lama dell'Alabama |
Autore | Nicolò Cavallaro |
Argomento | Narrativa Narrativa contemporanea |
Editore | Hacca |
Formato |
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Pagine | 220 |
Pubblicazione | 2024 |
ISBN | 9788898983872 |
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