La tesi fondamentale di questo libro, cioè la tesi secondo cui Hegel vorrebbe costruire una
impossibile struttura immutabile della mutabilità, sulle prime parrebbe semplicemente riprendere
le accuse gentiliane all’hegelismo. In realtà, l’analisi paziente dei testi hegeliani va in
una direzione completamente diversa, e profondamente originale. Non c’è qui da ‘liberare’
Hegel dai residui di naturalismo o di dogmatismo, per accedere alla purezza del divenire dell’atto
del pensare; c’è qui piuttosto da prendere sul serio e in profondità la tesi hegeliana dell’incontraddittorietà della ragione speculativa e da capire come essa possa comporsi con la fluidità
della nostra esperienza del mondo. Solo ponendo in tensione permanente questi due lati (antichi)
dell’aporetica originaria, suggerisce con discrezione Paolo Bettineschi, si può restituire a Hegel
la vera grandezza e farne uno di quei giganti dello spirito che hanno decisamente respinto
lontano da sé quella resa senza condizioni che consiste nel lasciar cadere l’uno o l’altro lato di
tale aporetica, per via della disperazione indotta dalla (creduta) impossibilità di venirne a capo. Merito non piccolo di Paolo Bettineschi è tener sempre per fermo questo capo delle tempeste hegeliano. E indicare poi un’uscita di sicurezza.
Biografia dell'autore
Paolo Bettineschi è dottore in Filosofia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e
dottorando di ricerca presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Collabora con la Cattedra di
Filosofia morale e con il Centro Interuniversitario per gli Studi sull’Etica (CISE) di quest’ultima
Università. I suoi interessi si concentrano attorno alla logica dell’idealismo hegeliano e dell’attualismo
gentiliano, ai temi della metafisica classica e dell’ontologia contemporanea, alle relazioni
determinate che etica e antropologia intrattengono col discorso sull’essere e sul sapere. Ha
scritto per la «Rivista di Filosofia Neo-scolastica» ed è autore del saggio Tecnica, instabilità, angoscia. Interpretazione del tempo presente (in Etica di frontiera. Nuove forme del bene e del male, a cura di C. Vigna - S. Zanardo, Vita e Pensiero, Milano 2008). Con Carmelo Vigna ha inoltre curato voci fondamentali dell’Enciclopedia filosofica (Milano 2006; 12 voll.) e il libro Metafisica e violenza (Vita e Pensiero, Milano 2008).