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Razzo rosso sul Nanga Parbat

Titolo Razzo rosso sul Nanga Parbat
Autore
Traduttore
Collana Exploits
Editore Corbaccio
Formato
Formato Libro Libro
Pagine 306
Pubblicazione 2010
ISBN 9788863800609
Carte Cultura Carta del docente Acquistabile con Carte cultura o Carta del docente
 
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22,00
Scritto di getto nel 1970, all'indomani del più grande successo e della perdita più terribile - la salita del suo primo ottomila e la morte del fratello Günther che con lui aveva raggiunto la vetta del Nanga Parbat questo diario non avrebbe mai dovuto vedere la luce. Almeno secondo il capo spedizione, Karl Herligkoffer, che voleva essere il detentore dell'unica verità sulla "conquista" del Nanga Parbat. E che di fatto per anni accusò Messner di aver tradito lo spirito di gruppo, di non essere in realtà salito in cima, di aver scelto una via di discesa sbagliata e impossibile, di avere trascinato con sé il fratello meno in forma e di averlo abbandonato a morte sicura nei pressi della vetta. Ha taciuto tuttavia i suoi errori, primo fra tutti quello di aver usato un razzo di segnalazione di colore sbagliato, spingendo Messner a intraprendere l'ultimo tratto che lo separava dalla vetta senza attrezzare la via. Per decenni Messner ha urlato la sua verità, portando dentro di sé il dolore per la morte del fratello e per l'ingiustizia subita e solo con il ritrovamento del corpo di Günther, nel 2005, esattamente dove aveva detto che era stato travolto da una slavina, ha potuto ritrovare un po' di serenità. Nel frattempo è diventato il più grande alpinista di tutti i tempi. E ora, dopo quarant'anni, vuole tornare ancora una volta su quell'episodio terribile, con la testimonianza più diretta e immediata: il suo resoconto di allora.
 

Biografia dell'autore

Reinhold Messner

Reinhold Messner (1944) è stato il primo alpinista a salire l'Everest senza ossigeno e il primo a raggiungere la vetta di tutti i quattordici ottomila, l'ultimo dei quali nel 1986. Alle sue spalle ha più di 100 «prime» e più di 3500 vette raggiunte in tutti i continenti. Nel corso delle sue imprese al limite ha traversato deserti di sabbia e di ghiaccio. Come viaggiatore ha ripercorso le tracce dei miti senza tempo che sono fioriti attorno alle «montagne sacre» di Asia e Africa. Nei suoi musei esalta l'incontro fra uomo e montagna, come cittadino si batte per i diritti delle comunità montane. Ha pubblicato numerosi libri fra cui, pubblicati in Italia con successo da Corbaccio, La montagna nuda, K2 Chogori, La mia vita al limite, Grido di pietra, La montagna a modo mio, Razzo rosso sul Nanga Parbat, Parete Ovest, Tutte le mie cime.

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