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Libri di V. Montagna

La montagna a modo mio

di Reinhold Messner

editore: Corbaccio

pagine: 384

"La montagna a modo mio" è il racconto limpido e appassionato della visione che Reinhold Messner ha della vita che ha scelto:
22,00

Due e un ottomila. Gasherbrum I e II in stile alpino

di Reinhold Messner

editore: Corbaccio

pagine: 270

Reinhold Messner ha in mente un piano veramente azzardato quando nel 1975 parte, insieme a Peter Habeler, per il Karakorum, diretto al Gasherbrum: vuole dimostrare che una cordata a due è molto più veloce, flessibile e di conseguenza votata al successo alle alte quote che non una spedizione pesante, sullo stile delle tradizionali "spedizioni di conquista", complicata dal punto di vista della logistica, nonché assai costosa. Messner si pone come obiettivo il GI (Hidden Peak) in stile alpino, e dopo pochi giorni raggiunge la vetta a 8086 metri. Ma questo libro contiene anche la storia alpinistica dei Gasherbrum: Messner descrive i primi tentativi sul GI e descrive la sua conquista nel 1958; racconta la salita all'Hidden Peak in due e infine narra l'incredibile concatenamento di GII e GI insieme a Hans Kammerlander. Lo sguardo retrospettivo alla storia dei Gasherbrum è un atto dovuto, secondo Messner: chiunque voglia compiere il prossimo passo, deve conoscere la strada percorsa dai suoi predecessori. È questo l'unico modo per spostare più in alto l'asticella del possibile.
19,90

Grido di pietra. Cerro Torre, la montagna impossibile

di Reinhold Messner

editore: Corbaccio

pagine: 295

Cerro Torre, la guglia di roccia più spettacolare della Patagonia: in questo libro Reinhold Messner si addentra nella storia della "montagna impossibile". A cominciare dalla tragedia del 1959, quando Cesare Maestri sostenne di aver raggiunto la vetta insieme a Toni Egger, prima che una slavina travolgesse e uccidesse il compagno. Sulla vicenda molto si è detto e molto si è scritto. Speculazioni alle quali non ha posto termine nemmeno la successiva salita di Maestri, nel 1970, con l'ausilio di compressore e chiodi a espansione, e lungo un'altra via. Reinhold Messner, che a lungo ha studiato il Cerro Torre e che, non avendolo mai salito, non è coinvolto in prima persona, cerca di fare chiarezza immedesimandosi nelle situazioni ma mantenendo al contempo il giusto distacco critico. Penetra nella psiche dei suoi eroi e ricostruisce i dettagli della "vicenda Torre", dando vita a un racconto appassionante su tutti gli aspetti naturali e umani della "montagna impossibile". La parete sommitale, estremamente ripida, la sua struttura, il ghiaccio, la lunghezza della salita, l'attrezzatura di allora, le condizioni meteo, il vento, e poi ancora la pressione psicologica di voler raggiungere il successo a tutti i costi. Cinquant'anni dopo la spedizione del 1959, sensazionale quanto discussa, Messner aiuta a capire i fatti, in modo inequivocabile. Con la presunta prima scalata che si trasformò in tragedia il Cerro Torre si trasforma in mito.
19,60

La montagna ed io

di Alexander Huber

editore: Corbaccio

pagine: 270

Alexander Huber: la perfetta armonia fra corpo e mente. A undici anni ha affrontato il suo primo quattromila, dal 1998 è arrampicatore professionista ed è considerato uno dei più bravi alpinisti al mondo. Con il fratello Thomas forma la famosa cordata Huberbuam ("i ragazzi Huber"). Insieme, Alexander e Thomas ottengono risultati straordinari, sulle grandi montagne del mondo così come sulle big wall della Yosemite Valley. Alexander è considerato uno dei pionieri dell'undicesimo grado nell'arrampicata sportiva e ha ripetutamente riscosso stupore e ammirazione con i suoi free solo mozzafiato. In questa appassionante autobiografia, Alexander Huber racconta i suoi successi più importanti, le sconfitte, le scelte giuste e quelle sbagliate, e mette a nudo i propri limiti - proprio lui che ha aperto parecchie vie spettacolari sulla roccia, che affascina con la sua creatività e caparbietà e sorprende per il modo in cui affronta il rischio. Parla di senso di responsabilità, delle tendenze più recenti nel mondo dell'alpinismo e di come il futuro degli sport alpini vada tutelato, tutti temi che emergono con immediatezza anche dalle conversazioni, che Alexander Huber ripropone nel suo libro, fra la giornalista Karin Steinbach e le persone - parenti e amici - che lo conoscono da vicino.
19,60

Razzo rosso sul Nanga Parbat

di Reinhold Messner

editore: Corbaccio

pagine: 306

Scritto di getto nel 1970, all'indomani del più grande successo e della perdita più terribile - la salita del suo primo ottomila e la morte del fratello Günther che con lui aveva raggiunto la vetta del Nanga Parbat questo diario non avrebbe mai dovuto vedere la luce. Almeno secondo il capo spedizione, Karl Herligkoffer, che voleva essere il detentore dell'unica verità sulla "conquista" del Nanga Parbat. E che di fatto per anni accusò Messner di aver tradito lo spirito di gruppo, di non essere in realtà salito in cima, di aver scelto una via di discesa sbagliata e impossibile, di avere trascinato con sé il fratello meno in forma e di averlo abbandonato a morte sicura nei pressi della vetta. Ha taciuto tuttavia i suoi errori, primo fra tutti quello di aver usato un razzo di segnalazione di colore sbagliato, spingendo Messner a intraprendere l'ultimo tratto che lo separava dalla vetta senza attrezzare la via. Per decenni Messner ha urlato la sua verità, portando dentro di sé il dolore per la morte del fratello e per l'ingiustizia subita e solo con il ritrovamento del corpo di Günther, nel 2005, esattamente dove aveva detto che era stato travolto da una slavina, ha potuto ritrovare un po' di serenità. Nel frattempo è diventato il più grande alpinista di tutti i tempi. E ora, dopo quarant'anni, vuole tornare ancora una volta su quell'episodio terribile, con la testimonianza più diretta e immediata: il suo resoconto di allora.
22,00

Avventura ai Poli. L'eterna corsa ai confini del mondo

di Reinhold Messner

editore: Mondadori Electa

pagine: 251

Nell'ambito delle sfide estreme, accanto alle conquiste di cime inviolate un posto di rilievo è occupato dall'eterna ricerca d
19,00

L'ospite sconosciuto

di Charlotte Link

editore: Tea

pagine: 378

Estate in Provenza: Rebecca Brandt, vedova disperata, ha preso la decisione estrema di porre fine ai suoi giorni, ma viene distolta dal suo proposito dall'arrivo imprevisto di Maximilian Kemper, il miglior amico del marito. Maximilian non è solo: con lui viaggiano due studenti di Monaco, Inga e Marius, un ragazzo chiuso e aggressivo. Intanto, a centinaia di chilometri di distanza, a Monaco, un'anziana coppia viene trovata brutalmente assassinata. Vicende che apparentemente non hanno nulla a che fare l'una con l'altra, ma che a poco a poco, in un gioco di apparenti coincidenze, riveleranno un intreccio mortale che coinvolge il passato e il presente di tutti i protagonisti: chi nasconde un segreto terribile, chi ignora di essere il bersaglio di un rancore mai sopito, chi non ha mai ricevuto risposta a una richiesta di aiuto... Nessuno è mai veramente innocente. E tutte le tracce avrebbero potuto farlo capire.
11,00

Alla fine del silenzio

di Charlotte Link

editore: Tea

pagine: 502

Sono molti anni che tre coppie di amici tedeschi, Patricia e Leon, Tim ed Evelin, Alexander e Jessica, trascorrono le loro vacanze a Stanbury, nello Yorkshire, nella splendida villa ereditata da Patricia. Ciascuno di loro ama profondamente quel luogo selvaggio e romantico, dove vissero anche le sorelle Brontè, e ciascuno lo considera un rifugio ideale dai problemi della vita quotidiana. Ma ben presto quell'oasi di pace e di serenità si trasforma in una prigione dove tensioni represse e odi sopiti finiscono per esplodere in un crimine spaventoso che squarcerà la superficie della normalità, rivelando gli autentici rapporti che legano gli abitanti della villa e le radici maligne di una storia cominciata cento anni prima.
5,00

Montagne. La quarta dimensione. 13 cime leggendarie svelate dallo spazio e dai più grandi alpinisti

editore: Rizzoli

pagine: 239

Cime e catene montuose sulle quali si è svolta la millenaria storia dell'alpinismo rivivono in queste pagine una nuova vita
24,90

Morte sull'Eiger. Il dramma di Claudio Corti e Stefano Longhi

editore: Corbaccio

pagine: 215

Nel 1957, sulla parete Nord dell'Eiger si compie un'ennesima tragedia, in cui trovano la morte due alpinisti tedeschi, Northduft e Mayer e l'italiano Stefano Longhi. Unico sopravvissuto, il compagno di cordata di Longhi, Claudio Corti, ragno di Lecco e forte scalatore che da sempre sogna la Nordwand, Su Corti si scatena una campagna mediatica senza precedenti. Con l'autorevole avallo di alpinisti come Harrer, uno dei primi quattro salitori della Nordwand e autore del "Ragno bianco", Claudio Corti viene sostanzialmente accusato di aver lasciato morire il compagno Longhi e di aver addirittura provocato la morte dei due tedeschi, di cui durante i soccorsi non era stato trovato il corpo, per poter utilizzare la loro tenda... Accuse infamanti che solo quattro anni dopo, nel 1961, verranno clamorosamente smentite dal ritrovamento dei tedeschi lungo la parete Ovest, a dimostrazione del fatto che i due, lasciati gli italiani, erano saliti in vetta e stavano scendendo da un altro versante. La riabilitazione di Corti, cui contribuì il libro di Jack Olsen, "Arrampicarsi all'inferno", fu parziale e tardiva. Finalmente, con il libro di Giovanni Capra, "Due cordate per una parete", e con questo volume ricco di fotografie che documentano tutta la vicenda, dalla salita al salvataggio, si rende omaggio a un alpinista italiano che ha sofferto per anni a causa dell'ombra gettata su di lui.
24,00

Parete ovest. La montagna senza compromessi

di Reinhold Messner

editore: Corbaccio

pagine: 254

Primo scalatore ad aver salito tutti i quattordici Ottomila, Reinhold Messner ha compiuto alcune fra le sue imprese più straordinarie nelle Alpi, e alle Alpi torna in questo libro di ricordi e di bilanci. Lo spunto è offerto dal tentativo, compiuto nell'estate 2004, di affrontare la parete ovest dell'Ortles lungo la via dei primi salitori: un'esperienza che sarebbe potuta finire in una catastrofe. Messner e i suoi due compagni sbagliano la via e all'improvviso si ritrovano su una parete di roccia verticale di mille metri, al di sotto di un gigantesco tratto di ghiaccio strapiombante. Tornare sui propri passi non è possibile. L'unica opzione è la fuga verso l'alto. A salvare i tre alpinisti nell'imperscrutabile labirinto verticale sarà alla fine l'infallibile istinto di Messner, prezioso tanto nell'ottenere successi clamorosi quanto, e soprattutto, nel saper rinunciare quando è il momento. La montagna è, e deve restare, per Messner, l'ambito del pericolo, del rischio, della sfida consapevole: non ha senso cercare di addomesticarla a vantaggio dell'avventura consumistica. Così la si svilisce, questo è il grido appassionato che Messner lancia in Parete Ovest, e la si depriva della sua natura che la rende una risorsa dell'umanità.
18,60

On top. Donne in montagna

di Reinhold Messner

editore: Corbaccio

pagine: 342

"La donna è la rovina dell'alpinismo" così nel 1911 sentenziava ironico Paul Preus, il filosofo fra gli arrampicatori liberi. Cento anni più tardi, l'emancipazione femminile si è fatta strada fin lassù, mentre la competizione fra le alpiniste d'alta quota per i quattordici ottomila fa notizia sui giornali. Tanto discussa è stata la gara degli uomini sulle più alte montagne della Terra - record di altezza, speed climb, Seven Summits e i quattordici ottomila -, altrettanto illuminante è la concorrenza fra le donne. I media tendono a metterle in competizione, e a discutere animatamente le loro motivazioni, stile e addirittura morale. Da Hettie Dyhrenfurth fino a Lynn Hill che realizza ciò che nessun uomo prima di lei è mai riuscito a compiere; da Wanda Rutkiewicz ad Angelika Rainer; da Junko Tabei, la prima donna sulla vetta dell'Everest, fino ai vertici di oggi rappresentati da Gerlinde Kaltenbrunner, Nives Meroi, Edurne Pasaban e Oh Eun-Sun, seguiamo le migliori alpiniste d'alta quota fino al momento in cui una di loro raggiunge per prima il traguardo dei quattordici ottomila. Ma ben più affascinanti delle vittorie sono per Reinhold Messner la naturalezza e la presenza fisica con le quali nel corso ultimi cento anni le donne hanno occupato, passo dopo passo, il territorio dominato dal potere "macho" al di sopra degli ottomila metri.
19,90

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