Che la sociologia viva oggi uno dei periodi più critici dalla sua nascita, e che cresca sempre più lo scetticismo di molti circa il suo valore e la sua funzione, è fuori di dubbio. È a partire da queste premesse che Zygmunt Bauman ci consegna un libro che è una dichiarazione appassionata, militante e cruciale dell'utilità delle scienze sociali. Egli si fa portavoce di una sociologia che non si chiude nell'autoreferenzialità, accademica e che non si dimentica di concepire l'essere umano, oggetto dei suoi studi, come un soggetto attivo, capace di compiere scelte autonome. I sociologi, se vogliono essere all'altezza della propria missione, non devono limitarsi a condurre studi «oggettivi» e quantificabili come i fisici e i geologi, ma devono invece guardare al vissuto più intimo delle persone e, entrando in conversazione con loro, aiutarle a comprendere come le loro vicende umane vissute singolarmente si riflettano in contesti sociali più ampi e ne siano irrimediabilmente influenzate. Perché a questo serve, in fondo, la sociologia: ad aumentare la consapevolezza delle persone e, in tal modo, la loro libertà. Introduzione di Mauro Magatti.
La scienza della libertà. A cosa serve la sociologia? Conversazioni con Michael Hviid Jacobsen e Keith Tester

titolo | La scienza della libertà. A cosa serve la sociologia? Conversazioni con Michael Hviid Jacobsen e Keith Tester |
Autore | Zygmunt Bauman |
Curatore | R. Mazzeo |
Argomenti |
Scienze Umane Sociologia Adozioni Scienze della Formazione |
Collana | Pinova. Saggistica |
Editore | Il Margine (Trento) |
Formato |
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Pagine | 168 |
Pubblicazione | 2022 |
ISBN | 9791259820761 |