Sellerio Editore Palermo: Il contesto
Il senso della natura. Sette sentieri per la Terra
di Paolo Pecere
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 540
Guardare negli occhi un orango, un polpo, uno squalo balena
Sei valigie
di Maxim Biller
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 161
Chi ha tradito il nonno Schmil, capostipite della famiglia Biller? Forse uno dei suoi affascinanti e talentuosi figli, o la su
Lo strano caso di Henri Girard
di Philippe Jaenada
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 661
Un triplice omicidio commesso nel 1941 in Dordogna vide accusato e poi scagionato un ragazzo viziato e incostante, Henri Girar
Creature luminose
di Martin Suter
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 348
In una grotta sulla riva della Limmat, a Zurigo, vive Schoch, un senzatetto che trascorre la sua giornata tra le mense dei pov
A modo nostro
di He Chen
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 345
Un uomo lavora come autista in una società di trasporti nella città di Wenzhou, nel sud della Cina, l'area da cui proviene qua
Onde confidenziali
di Marc Fernandez
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 214
Negli studi di Madrid della radio nazionale, ogni venerdì intorno a mezzanotte, la voce di Nancy Sinatra canta Bang Bang e int
Passaggi in Siria
di Samar Yazbek
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 340
All'inizio delle rivolte, nel marzo 2011, Yazbek, giornalista e scrittrice affermata, regista e sceneggiatrice per il cinema e
Appunti per un naufragio
di Davide Enia
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 211
Lampedusa, da lepas, lo scoglio eroso dalla furia degli elementi, che resiste nella vastità del mare aperto
Odiare la poesia
di Ben Lerner
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 83
Nessuna forma d'arte è stata denigrata quanto la poesia
Nell'ora violetta
di Del Molino Sergio
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 225
L'immagine di una guerra è forse la più consueta nei resoconti della malattia e della sfida al gran male, eppure il racconto c
Il nascondiglio
di Christophe Boltanski
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 277
La storia dei Boltanski è quella di una stravagante famiglia intellettuale che ha vissuto per anni in uno spazio circoscritto, un appartamento in rue de Grenelle, a Parigi, e qui ha costruito tutto il proprio mondo. Il racconto della loro vicenda segue la struttura dell'abitazione e attraversa in maniera progressiva ogni stanza, collocandovi via via gli eclettici personaggi. E un cammino che inizia nel cortile dov'è parcheggiata la Fiat Cinquecento e prosegue verso la cucina, l'ufficio, il bagno e le camere da letto, fino al luogo clou, «l'entre deux», il nascondiglio letteralmente incastrato tra le mura dove il nonno Etienne, ebreo, ha vissuto nascosto per quasi due anni per sfuggire alla deportazione. Il padre di Etienne, il bisnonno, era emigrato in Francia nel 1895 da Odessa, dopo aver abbandonato il sogno di diventare cantante lirico. A Parigi trova lavoro come operaio alla Citroën, e durante la Prima guerra mondiale conosce la futura moglie, la bisnonna Niania, infermiera. Etienne sarà il loro unico figlio, ed è lui, il medico malinconico, la figura centrale del romanzo, assieme alla moglie Myriam. La donna viene dalla Bretagna dove è stata cresciuta dalla matrigna, ed è claudicante a causa della poliomielite avuta da bambina, ma che rinnega con tutti. Sono la sua forza impetuosa e il carattere autoritario a mantenere saldo intorno a lei l'intero clan. Per raccontare il vertiginoso collage identitario da cui proviene, un corpo unico dalle membra molteplici, Christophe Boltanski ha interrogato i parenti, grattato nei ricordi d'infanzia, indagato nelle tracce lasciate dagli antenati, redatto uno scrupoloso inventario dell'appartamento. Con grande ironia ne scaturisce l'emozione di una libertà reinventata ogni giorno, un anticonformismo esasperato, nevrotico e creativo, il paradosso di uno spazio chiuso e limitato che contiene invece tutto e tutti: «Noi che fluttuavamo senza appigli, senza radici, noi che per le nostre origini bizzarre, per le nostre abitudini particolari, per il nostro rifiuto o la nostra incapacità di far parte di un qualsiasi gruppo etichettabile, pensavamo di essere diversi dagli altri, al punto da vivere ripiegati su noi stessi, in fin dei conti assomigliavamo a tutto il resto del mondo».