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Sellerio Editore Palermo: Le parole e le cose

Una possibilità indefinita del discorso. Le scritture di Italo Calvino

di Roberto Deidier

editore: Sellerio Editore Palermo

pagine: 256

Molteplici, come suggerisce uno dei memos consegnati al nostro millennio; esposte alle sollecitazioni e alle suggestioni più v
20,00

Pirandello di sbieco

di Salvatore Ferlita

editore: Sellerio Editore Palermo

pagine: 128

Salvatore Ferlita mostra in queste pagine quanto ci sia di sconosciuto, di nascosto e di velato, in uno scrittore studiatissim
15,00

La sconfitta della ragione. Leonardo Sciascia e la giustizia penale

editore: Sellerio Editore Palermo

pagine: 224

Che cos'è l'amministrazione della giustizia penale per Sciascia? Cos'è un'indagine, una prova, un indizio? Un giudice, un avvo
20,00

Le scritture di Hermes. Introduzione alla letteratura comparata

di Daniel-Henri Pageaux

editore: Sellerio Editore Palermo

pagine: 184

"Stimolare una riflessione organica per una letteratura che davvero voglia dirsi universale è alla base del progetto scientifico, metodologico e critico proposto da Daniel-Henri Pageaux nel suo studio qui presentato in traduzione italiana. Il principio operativo del costante mettere in relazione testi, letterature, culture per seguirne il dialogo, non viene abbandonato in questo studio. Piuttosto esso si configura come un modello che consente di isolare due rubriche principali. Una prima, nella quale si traccia un bilancio critico su aspetti e questioni fondamentali della disciplina; una seconda, di carattere propositivo, nella quale si prospettano aperture teoriche e metodologiche su nuovi campi di applicazione. I primi capitoli si inseriscono nella prima rubrica ed insistono su questioni di carattere fondamentale della disciplina come la nozione di differenza, la dimensione straniera e le scritture della mediazione, la poetica comparata delle forme, dei generi e dei modelli, senza dimenticare gli ambiti più classici della letteratura comparata: dall'imagologia alla traduzione, dalla ricezione allo studio dei temi e dei miti, dal viaggio all'effetto esotico." (Dall'Introduzione di Paolo Proietti)
16,00

Bibliografia degli scritti di Leonardo Sciascia

di Antonio Motta

editore: Sellerio Editore Palermo

pagine: 304

"A vent'anni dalla morte dello scrittore, Antonio Motta pubblica questa bibliografia di tutti gli scritti di Sciascia. E trasforma il ruvido repertorio in una mappa con segnaletiche varie, che consentono di percorrerla in tutte le direzioni: lungo i viali delle grandi opere, le piazze delle raccolte di saggi e articoli, le vie delle attività editoriali e delle curatele, le strade laterali delle presentazioni di mostre, delle cartelle d'arte, e delle recensioni, gli incroci degli interventi giornalistici (letterari e politici), i giardinetti delle poesie, i belvederi delle traduzioni; i parcheggi con gli scritti in attesa di recupero, i depositi del materiale d'occasione. Il reticolo invita alle escursioni guidate e agli attraversamenti trasversali. Alle passeggiate storiche, anche: dentro il paesaggio da boratorio, che fa storia dei testi; del loro costituirsi per progressive approssimazioni, pubblicazioni parziali, tagli e aggiunte. In questa "città" vive e respira quella che fu per decenni la coscienza civile di un paese chiamato Italia. L'urbanistica è l'organizzazione spaziale di una biografia, costruita pagina su pagina, opera dopo opera. E la bibliografia torna a confermarsi ancora una volta, sciascianamente, come un "fatto" di "storia letteraria e civile": vasto quanto una vita".
20,00

Il tempo del lusso

di Gilles Lipovetsky

editore: Sellerio Editore Palermo

pagine: 81

Con il proliferare dei consumi il lusso ha assunto proporzioni nuove e connotazioni diverse da quelle di un tempo: non più fenomeno marginale, limitato a una piccola élite, è diventato un settore portante dell'economia. Ed è onnipresente nell'universo della comunicazione. Per la maggior parte delle scuole filosofiche greche e fino all'Illuminismo il lusso, in quanto sinonimo di eccesso e vanità, non poteva che allontanare l'uomo dalle gioie della semplicità, dell'indipendenza, della forza interiore. Inducendolo a una corsa forsennata verso i falsi piaceri, rammollendo il corpo e lo spirito, il lusso era additato come il vero responsabile della corruzione dei costumi. Nell'ultimo secolo, inoltre, il lusso ha marcato sempre più la differenza tra i ceti, costituendo l'elemento di distinzione e di ostentazione da parte delle classi dominanti. Ma, si chiede Lipovetsky, quanto è valida oggi questa interpretazione?
12,00

Il romanzo modernista

di Randall Stevenson

editore: Sellerio Editore Palermo

pagine: 276

Il nuovo romanzo che occupa la scena letteraria in posizione dominante, tra l'ultimissimo Ottocento e i decenni della prima metà del Novecento, fu denominato "modernista" dalla critica letteraria contemporanea, la quale trasse la qualificazione dall'intenso movimento di rinnovamento che attraversava all'epoca ogni regione della cultura e del pensiero (dalla scienza esatta alla teologia) ma scuoteva anche vasta parte della mentalità e dell'autocoscienza della società. È questa duplice prospettiva - narratologica e insieme di storia della cultura - che Stevenson adotta per analizzare l'opera degli autori di lingua inglese allora più influenti.
16,00

Polis in fabula. Metamorfosi della città contemporanea

di Anna Lazzarini

editore: Sellerio Editore Palermo

pagine: 212

"La forma, la cultura, l'immagine della "città" in pochi anni sono radicalmente cambiate
18,00

Politica della letteratura

di Jacques Rancière

editore: Sellerio Editore Palermo

pagine: 204

Se la politica è la sfera dell'attività umana con cui si definiscono gli oggetti dell'esperienza sociale che sono da ritenersi comuni e condivisi e con cui si individuano i soggetti deputati a tale definizione, esiste una politica della letteratura? Non nel senso del parteggiare, da parte di scrittori, per questa o quella causa o fazione, ma nel senso proprio dell'intervento dell'attività letteraria, in quanto tale, alla definizione di tali aree comuni. La letteratura, secondo le parole di Jacques Rancière: "interviene nel rapporto tra pratiche, tra torme di visibilità e tra modi di dire che segmentano uno o più mondi comuni". Nell'analizzare la questione l'autore muove da una curiosa convergenza. "Sartre parlava di Flaubert come del fuoriclasse di un assalto aristocratico contro la natura democratica del linguaggio della prosa" avendo liberato la parola dagli oggetti e dagli uomini, avendo dato alla parola che descrive una sua completa autonomia, trasformando essa in oggetto, parola "mutata in pietra, pietrificata", così strappando le parole al loro uso di critica sociale che i democratici del 1848 avevano scoperto. Ebbene la stessa pietrificazione della parola che la critica progressista rilevava, era stata denunciata nel senso opposto dai critici di parte aristocratica contemporanei di Flaubert: per essi l'indifferenza, l'equidistanza verso le gerarchie sociali esibita dal linguaggio pietrificato era il segno distintivo stesso della democrazia.
18,00

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