Voland: Sirin classica

Racconti di Odessa

di Babel' Isaak

editore: Voland

pagine: 171

A Babel' piace alternare due registri principali: quello del discorso quotidiano spicciolo, che io chiamerei 'sfondo', e un di
10,00

Diavoleide

di Michail Bulgakov

editore: Voland

pagine: 97

"Diavoleide (...) è un racconto scritto in modo furioso, pullula di verbi di moto, di ripetizioni martellanti, di dialoghi rapidi (...) So bene che è facile parlare con il senno di poi - di lì a tre anni, nel 1928, Bulgakov avrebbe iniziato a elaborare uno dei più grandi romanzi del '900 e di sempre: tuttavia, non riesco a non pensare che Mutandoner sia una versione primitiva di Voland, che le sue gesta racchiudano una prima idea delle peripezie di Azazel, Behemot e gli altri, che la sala con il colonnato in cui Korotkov (un Berlioz ante litteram?) incontra Jan Sobesskij sia un'anteprima della magnifica sala dove si svolge il Gran Ballo di Satana e che la trafila di segretarie che popolano Diavoleide siano il laboratorio dove Bulgakov perfezionò i personaggi femminili del romanzo che non sono Margherita. Forse è proprio con Diavoleide che il 'seme del diavolo' si impossessa definitivamente di Bulgakov: è da qui, da questo piccolo libro, allora, che bisogna partire per entrare nel mondo allucinato e grottesco di uno dei massimi scrittori del XX secolo." (Andrea Tarabbia)
10,00

Noi

di Evgenij Zamjatin

editore: Voland

pagine: 282

"... osserverei come, in tempi di internet, l'invasività dei mezzi di controllo preconizzata dallo scrittore nel 1919-20 rimanga - o torni prepotentemente attuale, specie se coniugata con la lobotomia - non dirò 'televisiva', ma più genericamente 'da schermo' - a cui tutti, chi più o chi meno, siamo sottoposti o ci sottoponiamo. (...) rimarcherei che Noi battezzato e ribattezzato più volte: antiutopia, utopia negativa, distopia o, addirittura, anti-antiutopia - conserva intatto il suo fascino di 'ritratto futuribile' anche qualora lo si svincoli dal contesto che gli era più cronologicamente prossimo - quello della neonata società comunista - e lo si riallacci, per esempio, a istanze di carattere fantascientifico, a noi relativamente vicine..." (Alessandro Niero)
10,00

Memorie del sottosuolo

di Fëdor Dostoevskij

editore: Voland

pagine: 178

"La poesia, credo, forse mi sbaglio, non sono un esperto, la poesia è come la musica, è il pathos, e questo libro, sia nel primo che nel secondo capitolo (un terzo capitolo che evidentemente c'era nella prima stesura si dev'essere perso per strada, chissà dove, non sono un esperto non posso saperlo), è pieno, di musica e di pathos. Vi consiglio, se posso dar dei consigli, e se ne avete voglia, di leggerlo ad alta voce. Credo che cambi. Ci son delle pagine che non si riescono a leggere senza accelerare, ci son delle pagine in cui manca il fiato." (Paolo Nori)
10,00

Due storie pietroburghesi

di Gogol' Nikolaj

editore: Voland

pagine: 131

Senza intenzione di avallare o contestare la questione nazional-popolare (il Gogol' 'ucraino' contrapposto al Gogol' 'pietrobu
10,00

Diario di un uomo superfluo

di Ivan Turgenev

editore: Voland

pagine: 104

In procinto di morire, il trentenne Culkaturin decide di ripercorrere per iscritto la sua vita. Storia di un uomo vissuto invano o, come dirà il protagonista con compiaciuta lucidità, di un "uomo superfluo", definizione che attraverserà la storia della letteratura russa dell'800.
8,00

Tre racconti

di Cechov Anton

editore: Voland

pagine: 80

La descrizione suggestiva della natura russa, con il fascino e l'impenetrabilità che la contraddistinguono, fa da sfondo alle
8,00

Veren'ka Olesova

di Maksim Gorkij

editore: Voland

pagine: 164

"C'è un criterio a mio parere infallibile per saggiare la verità ("autenticità") del personaggio (ma è ciò poi cosa diversa dalla verità-"autenticità" della narrazione?): e cioè, se il personaggio - quali che siano le virtù di cui si adorna l'identità fittizia che gli è prestata - "ci riesce antipatico", se ci sentiamo a disagio in sua compagnia o addirittura non lo sopportiamo, ciò non può essere che a causa del fatto che il personaggio è "sbagliato" perché irreale... Resta però che dovremmo comunque in qualche modo chiederci - ed è questione del massimo momento - se Varen'ka Olesova - lei (il Personaggio) ci piace o non ci piace, se stiamo volentieri in sua compagnia o a seguirne le 'peste', se ce ne sentiamo (l'abbiamo detto!) "intrigati"... Quanto a me, conosco la risposta. Sia detto fra noi, mi sono anche, temo, un poco innamorato..." (dalla postfazione di Daniele Morante)
10,00

Chadzi Murat

di Lev Tolstoj

editore: Voland

pagine: 208

Nel 2010 la casa editrice Voland compie 15 anni di attività e lancia per l'occasione la nuova collana Sírin Classica, dedicata ai grandi autori russi tradotti da importanti scrittori italiani. In questo romanzo pubblicato postumo nel 1912, tradotto in questa edizione da Paolo Nori, Tolstoj fa rivivere il Caucaso, un mondo innocente e violento insieme, bestiale e divino, un mondo incontaminato. E qui ritrova Chadzi-Murat, che abbandona i suoi compagni, impegnati nella lotta contro la tirannide dello Zar, e passa al nemico russo. Una scelta senza ritorno che lo condurrà a una morte tragica e solenne, rifiutato dagli amici come dai nemici. La lotta tra Ceceni e Russi raccontata da Tolstoj si imprime nella memoria con immagini e sensazioni che rimandano all'attualità più recente: villaggi distrutti, donne che piangono sul corpo dei figli uccisi, e l'odio sordo dei Ceceni verso gli oppressori russi.
10,00