Adelphi: Saggi nuova serie
Editori e pirati
di Robert Darnton
editore: Adelphi
pagine: 491
Non c'è dubbio: è all'immenso potere dei libri che si deve la diffusione dell'Illuminismo
La biblioteca di Trimalcione
di Alfredo Giuliani
editore: Adelphi
pagine: 392
Si può amare il De rerum natura? Sì, a patto, spiega Giuliani, di rovesciare la credenza comune secondo la quale Lucrezio mett
Il mondo nell'orecchio. La nascita della musica nella cultura
di Ramón Andrés
editore: Adelphi
pagine: 473
Che cos'è la musica? Per rispondere a questa capitale domanda, Ramón Andrés insegue - dalla preistoria al composito mondo grec
Karl Marx
di Isaiah Berlin
editore: Adelphi
pagine: 400
«Nessun pensatore dell'Ottocento ha avuto un'influenza così diretta, meditata e profonda sull'umanità quanto quella esercitata
Homo aequalis
di Louis Dumont
editore: Adelphi
pagine: 642
Ci sono alcune idee portanti della civiltà occidentale che ci appaiono del tutto ovvie e naturali
Nondimanco. Machiavelli, Pascal
di Carlo Ginzburg
editore: Adelphi
pagine: 242
Machiavelli, Pascal: un accostamento inatteso, per più versi sorprendente
Il viandante musicale
di Mario Bortolotto
editore: Adelphi
pagine: 517
Per oltre cinquant'anni, a partire da "Chopin o del timbro", Mario Bortolotto è stato la guida indispensabile per chiunque vol
La Repubblica delle Lettere
di Marc Fumaroli
editore: Adelphi
pagine: 460
Nel corso degli anni, Marc Fumaroli ha studiato e frequentato assiduamente «quella società ideale, e ciò nondimeno reale, che
A futura memoria (se la memoria ha un futuro)
di Leonardo Sciascia
editore: Adelphi
pagine: 205
Molto infastidiva Sciascia l'essere considerato un «mafiologo»: «Sono semplicemente uno che è nato, è vissuto e vive in un pae
La gioia della partita. Scritti (1950-1977)
di Garboli Cesare
editore: Adelphi
pagine: 331
Per oltre mezzo secolo, la scrittura di Cesare Garboli ha suscitato gioia ed energia - non solo intellettuale - nei suoi letto
La borsa di miss Flite. Storie e immagini del processo
di Bruno Cavallone
editore: Adelphi
pagine: 301
Miss Flite è la vecchietta che in Bleak House di Dickens frequenta quotidianamente la Court of Chancery trascinandosi dietro una borsa con i suoi "documenti", nell'attesa di un "giorno del giudizio" che dovrà restituirle il patrimonio perduto a seguito di remote vicende giudiziarie - non tanto dissimili da quelle che attraversa anche oggi chiunque debba affrontare un tribunale, a qualunque latitudine. Dopo essersi occupato del processo per una vita come avvocato e come giurista, Bruno Cavallone ha pensato di rovistare fra le carte di Miss Flite con un occhio nuovo, quello del 'connoisseur' compiaciuto e sottilmente ironico. E avendoci trovato molte delle storie (di Rabelais, Shakespeare, Dickens, Lewis Carroll, Kafka, Durrenmatt e altri ancora) e delle immagini (dell'arte alta come di quella popolare) in cui quel gioco infinitamente complesso si è nel tempo rispecchiato, le ha usate per scrivere questo libro a suo modo unico, che ricorda i manuali dove si raccolgono le regole di giochi altrettanto nobili e antichi del processo, come il bridge o il cricket. Senza manuali, è noto, non si può giocare: ma chi legge queste pagine scoprirà che in alcuni casi il gioco - tremendamente serio - può essere il manuale stesso.
Le seduzioni economiche di Faust
di Geminello Alvi
editore: Adelphi
pagine: 285
Dopo gli ultimi grandi teorici, da Keynes a Sraffa, la teoria economica sembra essersi irrigidita in un'Ortodossia che pochi vogliono mettere in questione. Da una parte si applicano tecniche di analisi sempre più sofisticate, dall'altra si dà per scontato che l'era delle grandi proposte teoriche sia chiusa per sempre. Ma la dottrina economica, se ha provato in questi anni, al livello empirico, di non riuscire a prevedere alcunché dei processi in corso, ha anche mostrato, al livello speculativo, di usare come elementi indiscutibili categorie che sono invece peculiari concrezioni storiche. C'è dunque del marcio nel regno degli economisti... Pubblicato per la prima volta nel 1989, questo libro di Alvi, per la sua incisività polemica, ha fatto molto discutere. Qui, infatti, non solo si svela la pochezza e l'inadeguatezza di una certa impostazione dominante del pensiero economico, che continua pervicacemente a proporsi come "un'imitazione fallita delle scienze naturali", ma si rivelano altre vie di quel pensiero che erano state abbandonate frettolosamente e oggi potrebbero tornare a essere preziose, si tratti della scuola storica tedesca o di Sombart, di Polanyi o di Veblen, di Simmel o di Sorokin, di Perroux o di Adriano Olivetti (del quale viene rivendicata, con argomenti nuovi, l'esperienza di Comunità). E la trattazione è sinuosa, aforistica, intrecciata con quei fatti della storia e della cultura che gli economisti ortodossi sembrano dilettarsi a ignorare.