Bollati Boringhieri: Saggi. Filosofia
Ricordati di me. La rivoluzione digitale tra memoria e oblio
di Davide Sisto
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 160
Ecco che si avvicinano gli ultimi giorni di dicembre e puntualmente Facebook ci propone un video, colorato e un po' pacchiano,
La realtà al tempo dei quanti. Einstein, Bohr e la nuova immagine del mondo
di Federico Laudisa
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 172
La meccanica quantistica ha una posizione unica nella storia della scienza
Filosofia dei cartoni animati. Una mitologia contemporanea
di Andrea Tagliapietra
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 469
Mirabolanti invenzioni visive che catturano il nostro sguardo adulto con lo stesso magnetismo che ci rapiva da piccoli
Cose. Per una filosofia del reale
di Felice Cimatti
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 200
C'è un vantaggio ad essere una cosa, ad esempio una palla da biliardo
La morte si fa social. Immortalità, memoria e lutto nell'epoca della cultura digitale
di Davide Sisto
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 149
La morte non esiste più
Leggere Francesco. Teologia, etica e politica
di Emilce Cuda
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 258
«Un papa fa notizia perché il papa è la notizia», e Francesco fa notizia più di chiunque altro
Superintelligenza. Tendenze, pericoli, strategie
di Nick Bostrom
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 522
Nel gennaio 2015 Nick Bostrom è stato cofirmatario, assieme tra gli altri a Stephen Hawking, di una celebre lettera aperta che
Stranieri residenti. Una filosofia della migrazione
di Donatella Di Cesare
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 280
Nel paesaggio politico contemporaneo, in cui domina ancora lo Stato-nazione, il migrante è il malvenuto, accusato di essere fu
Che cosa è successo nel XX secolo?
di Peter Sloterdijk
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 288
"Né il Sole né la morte né il XX secolo si possono guardare fissamente"
La riscoperta della mente
di John R. Searle
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 284
Riscoprire la mente: per John R
Wittgenstein
di Anthony Kenny
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 276
Più di altri sommi filosofi del Novecento nei quali la vulgata ci ha abituati a contrapporre una "prima" e una "seconda" maniera, Ludwig Wittgenstein è finito ingessato nella discontinuità tanto conclamata dai suoi esegeti. Fra il Tractatus logico-philosophicus, unico libro pubblicato in vita, e la massa degli scritti postumi su cui svettano le Ricerche filosofiche, si è instaurato uno schema oppositivo che talora appanna, invece di illuminare, lo sviluppo e gli esiti di una riflessione di enorme presa sul pensiero contemporaneo. Anthony Kenny, che di Wittgenstein è finissimo conoscitore, preferisce movimentare questo quadro interpretativo: compie una ricognizione che entra in ogni aspetto dell'opera filosofica, ne discrimina le fasi, gli stili concettuali contrastanti, le ascendenze, gli spostamenti speculativi dall'atomismo logico ai giochi linguistici, dalla natura del linguaggio al suo rapporto con gli stati mentali e le forme di vita -, e riesce nell'intento di elucidazione delle sostanziali differenze anche grazie a una lettura continuista, che rileva i capisaldi mai abbandonati. Innanzi tutto la concezione della filosofia non come insieme di teorie o di risposte ai grandi quesiti esistenziali, bensì come attività di chiarimento delle proposizioni non filosofiche intorno al mondo, per prevenire gli sviamenti del linguaggio ordinario. Un compito terapeutico, la cui finalità è sciogliere i "nodi del nostro pensiero che noi stessi abbiamo intrecciato procedendo per non-sensi".
La grande domanda. Perché non si può fare a meno di parlare di scienza, di fede e di Dio
di Alister McGrath
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 261
In che rapporto si trovano tra loro Dio e la scienza? A mano a mano che le conoscenze scientifiche sono progredite, abbiamo imparato sempre più cose sul mondo, e non sembra che questo processo accenni ad attenuarsi: la scienza, semmai, rivela di essere una disciplina sempre più potente. Dunque si pone la domanda: i suoi indubbi successi hanno definitivamente relegato la religione e la fede nel dimenticatoio della storia? Proprio questo sostiene una saggistica agguerrita, molto popolare ai giorni nostri. Richard Dawkins, uno dei più letti esponenti di questo neo-ateismo, la pensa esattamente così: non abbiamo più alcun bisogno del pensiero religioso, perché quello scientifico lo ha reso obsoleto e inutile. È vero d'altra parte che in campo religioso si assiste spesso a un arroccamento altrettanto dogmatico, diametralmente opposto. Peccato, perché due visioni del mondo così grandiose come quella scientifica e quella religiosa, entrambe con una storia antica, profonda e diversificata alle spalle, potrebbero invece convivere, traendo dal confronto reciproco vantaggio. Così la pensa Alister McGrath - il più acuto esponente di questa sottile "terza via" - che, forte sia della sua formazione scientifica sia dei suoi studi teologici, rivendica il suo (e nostro) diritto di far convivere, sia pure con criteri e intensità differenti, la fiducia nella scienza e l'incommensurabile forza della fede.