Libri di Donatella Di Cesare
Democrazia e anarchia. Il potere nella polis
di Donatella Di Cesare
editore: Einaudi
pagine: 288
La democrazia è legata da un nesso indissolubile con l'anarchia
Se Auschwitz è nulla. Contro il negazionismo
di Donatella Di Cesare
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 160
Sin dall'immediato dopoguerra, via via che emerge l'enormità del crimine, il negazionismo si presenta come un'impresa di igien
Il complotto al potere
di Donatella Di Cesare
editore: Einaudi
pagine: 120
Il complottismo non è un delirio né una menzogna, non è un crampo mentale né un argomento fallace
Utopia del comprendere. Da Babele ad Auschwitz
di Donatella Di Cesare
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 304
Parlare e comprendere sono i modi in cui ogni parlante si traduce nella lingua che considera propria e in cui abita invece in
Il tempo della rivolta
di Donatella Di Cesare
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 128
Emarginata dalla riflessione, presentata come un evento caotico e fosco dal racconto mediatico, la rivolta è un tema incandesc
Virus sovrano? L'asfissia capitalistica
di Donatella Di Cesare
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 96
Un quadro suggestivo dell'evento epocale che ha già segnato il ventunesimo secolo
Marrani. L'altro dell'altro
di Donatella Di Cesare
editore: Einaudi
pagine: 110
Vittime di violenza politica e intolleranza religiosa, inassimilabili malgrado il battesimo forzato, perseguitati dalle prime
Sulla vocazione politica della filosofia
di Donatella Di Cesare
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 179
È tempo che la filosofia torni alla città
Terrore e modernità
di Donatella Di Cesare
editore: Einaudi
pagine: 213
Sminare il terrorismo, decostruirne la storia, è il percorso seguito da questo libro che affronta le questioni sollevate dal t
Stranieri residenti. Una filosofia della migrazione
di Donatella Di Cesare
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 280
Nel paesaggio politico contemporaneo, in cui domina ancora lo Stato-nazione, il migrante è il malvenuto, accusato di essere fu
Heidegger e gli ebrei. I «Quaderni neri»
di Donatella Di Cesare
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 367
Perché Martin Heidegger ascrive agli ebrei l'oblio dell'Essere? Qual è allora il rapporto tra l'Essere e l'Ebreo? In che senso viene imputata agli ebrei la colpa più grave, da cui dipende il destino dell'Occidente? E perché questa accusa viene mossa negli anni trenta, dopo le leggi di Norimberga (1935), mentre inizia la guerra planetaria che dovrebbe condurre la Germania nazionalsocialista al dominio del mondo? "I Quaderni neri" di Heidegger oltre a dischiudere un'inedita prospettiva sul pensiero del filosofo, hanno suscitato un nuovo, intenso dibattito. L'antisemitismo metafisico solleva inquietanti interrogativi e rinvia alla responsabilità della filosofia nello sterminio. A un anno dalla prima edizione di questo libro, già più volte ristampato, Donatella Di Cesare prende in considerazione gli ultimi "Quaderni neri", che giungono fino al 1948, interpretando i passi e gli aforismi sulla Shoah e sull'immediato dopoguerra.
Tortura
di Donatella Di Cesare
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 217
La condanna non è più unanime. Dopo l'11 settembre i nuovi apologeti della tortura hanno trovato nella "guerra al terrore" il motivo per giustificare una pratica mai dismessa che, negli ultimi anni, sembra dilagare ovunque, nelle democrazie non meno che nei regimi dittatoriali. Ma il "no" opposto dall'indignazione non basta più a difendere la dignità umana offesa. In pagine intense, scritte con il suo stile chiaro e incisivo, Di Cesare offre un quadro critico complessivo della tortura. Ne indica il nesso stretto con il potere, ne mostra la presenza anche nella democrazia. Come lottare contro la tortura, se a delinquere è lo Stato? Filosofi, scrittori, drammaturghi, registi, poeti vengono interpellati per delineare un'inedita "fenomenologia della tortura" che mira a cogliere la peculiarità di una violenza estrema, sistematica e metodica, dove il carnefice calcola e misura il dolore per scongiurare che la vittima muoia e per esercitare ancora il suo potere sovrano. La tortura è, per la vittima, la propria morte esperita in vita. Da Guantánamo ad Abu Ghraib, dal G8 di Genova agli anni di piombo, da Giulio Regeni a tutti quei casi che hanno recentemente allarmato l'opinione pubblica, la tortura viene esercitata in modo sempre più sofisticato per poter essere negata; incombe ovunque un inerme si trovi nelle mani del più forte: nelle carceri, nei reparti psichiatrici, nei campi per gli stranieri, negli ospizi, nei centri per disabili, negli istituti per minori. E l'assenza di un reato la favorisce.