Bollati Boringhieri: Saggi.Storia, filosofia e scienze sociali
La città di Batman. Bambini, conflitti, sicurezza urbana
di Elisabetta Forni
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 220
Dopo un primo capitolo in cui si chiarisce il quadro concettuale che organizza lo studio (concetti di infanzia e sue trasformazioni, di violenza nelle sue varie forme e di insostenibilità urbana), il libro si pone i problemi dello spazio pubblico urbano e di quel che ne resta, affronta il tema della sicurezza in termini diversi da quelli della "militarizzazione" del territorio, tratta delle situazioni conflittuali che si generano nello spazio pubblico e infine dei diritti dell'infanzia in relazione allo specifico habitat urbano. Un libro che, soprattutto, cerca di far parlare i bambini del malessere e delle violenze di cui sono vittime in una società che ha riprodotto un valore segregante per chi non sia produttore o consumatore.
Il lavoro che emerge. Prospettive del lavoro come relazione sociale in una economia dopo-moderno
di Pierpaolo Donati
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 245
Spartakus. Simbologia della rivolta
di Furio Jesi
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 135
Scoperto di recente tra le carte lasciate da Jesi, dopo che una intricata vicenda editoriale lo aveva nascosto per trent'anni, "Spartakus" occupa un posto di indubbio rilievo nell'opera del grande mitologo e germanista, offrendo una delle sue più originali e riuscite prove di scrittura. Non si tratta infatti di una "storia del movimento spartachista", ma di un'appassionata fenomenologia della rivolta intesa quale immediata "sospensione del tempo storico" e distinta pertanto dalla rivoluzione, che comporta una strategia a lungo termine, tutta calata nei processi della storia. Certo, "rivolta" è in primo luogo l'insurrezione del gennaio 1919, che Jesi ricostruisce quasi miniandola nel ritmo serrato della prosa: in quei giorni, lungo le vie di Berlino, "ogni gesto valeva di per se stesso", gli uomini combattevano negli altri uomini il volto disumano, mitico-demoniaco del potere e l'atto "meno deliberato e più conchiuso in se stesso", la scrittura, si rivela paradossalmente esperienza collettiva. Per questo, Spartakus tratta sì di Rosa Luxemburg, ma anche molto di Dostoevskij, di Storm, di Fromentin, di Brecht, nonché di Eliade e di Thomas Mann.
La città delle reti. Forme di governo nel postfordismo
di Paolo Perulli
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 192
Se l'economia è sempre più un arcipelago connesso da flussi in ogni direzione, e l'impresa una rete senza precisi confini, quali forme di governo sono ormai pensabili e realizzabili? E le forme a rete, vincenti in economia, come si coniugano con una forma di potere politico che tende ancora e sempre alla gerarchia? Insoddisfatto delle risposte fornite dalle scienze sociali, l'autore ha cercato un paradigma intermedio tra l'individuo e la totalità.
Technopoly. La resa della cultura alla tecnologia
di Neil Postman
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 192
Tecnopoli è lo stadio che segue quello tecnocratico comune a tutto il mondo occidentale. E' lo stadio in cui la tecnologia, autoleggitimantesi, autoperpetuandosi e onnipresente, rende invisibile e perciò irrilevante il mondo del pensiero tradizionale. In altre parole, tecnopoli è tecnocrazia totalitaria o totalitarismo tecnocratico. L'autore esamina i modi specifici in cui la tecnologia esercita la sua tirannide dalla pratica medica alla burocrazia, alla politica, senza trascurare le scienze sociali e il mondo dell'informazione.