Carocci: Biblioteca medievale
Otia imperialia
Libro III. Le meraviglie del mondo. Testo latino a fronte
di Gervasio Di Tilbury
editore: Carocci
pagine: 428
Concepito per un sovrano (Enrico Plantageneto il Giovane, morto prematuramente) e realizzato per un altro (l'imperatore Ottone
Adamo ed Eva
Le Jeu d'Adam: alle origini del teatro sacro
editore: Carocci
pagine: 318
Il "]eu d'Adam" è la prima opera teatrale interamente in volgare tramandataci dalla tradizione manoscritta
Tristrant
Testo tedesco a fronte
di Oberg Eilhart von
editore: Carocci
pagine: 160
Le vicende di Tristano e Isotta, dell'eroico nipote di re Marco di Cornovaglia e della bella principessa irlandese, hanno godu
L'epos dei mercanti. Byline russe dek ciclo di Novgorod
editore: Carocci
pagine: 183
Novgorod, fra le antiche città-stato russe, fu a lungo dominante sul piano economico, politico, culturale. Il suo declino coincise con l'ascesa di Mosca, che la sottomise definitivamente sul finire del XV secolo per mano del Gran Principe Ivan III autoproclamatosi zar. Di istituzioni tendenzialmente democratiche e repubblicane, ebbe a capo illustri condottieri come Aleksandr "Nevskij", che nel XIII secolo seppe arginare l'invadenza tartaro-mongola e al contempo sconfiggere i potenti nemici occidentali, resistendo perfino all'offerta papale del titolo di re. Contrariamente agli altri Stati russi, Novgorod ebbe solo saltuariamente un sovrano stabile e, fino alla caduta, rafforzò le proprie caratteristiche di repubblica mercantile. Ciò spiega la natura tutta particolare del suo epos popolare, assai meno eroico e titanico di quello kieviano, più umano e civile e, per certi tratti, anche più liberamente fantastico.
Nihon ryoiki. Cronache soprannaturali e straordinarie del Giappone
editore: Carocci
pagine: 210
Per la prima volta in italiano viene pubblicato un testo-chiave del buddhismo giapponese: storie di pescatori, mercanti, finti
Contro la divinazione. Consigli astrologici al re di Francia (1356). Testo francese a fronte
di Nicole Oresme
editore: Carocci
pagine: 288
Nella storia del razionalismo occidentale il "Livre de divinacions" di Nicole Oresme (1366) occupa un posto di rilievo. È un trattato dedicato a dissuadere il principe dal praticare le scienze divinatorie ed è uno dei primi testi che sperimenta nella prosa scientifico-filosofica una "nuova" lingua, il francese. Sebbene l'aspirazione alla pre-conoscenza del futuro fosse formalmente condannata, era frequente che sovrani e uomini di governo pretendessero di utilizzare l'astrologia per trame auspici e pronostici. Oresme scrisse il Livre per convincere Carlo V, il suo re, a non fidarsi troppo dell'astrologia e delle altre scienze divinatorie. Oresme non fu il primo a tentare di confutare l'astrologia, ma il primo che abbia cercato di dimostrarne gli effetti politicamente nocivi, sollecitando i sovrani a non ricercare negli influssi celesti la causa degli eventi umani.
La vita e i buoni costumi del saggio re Carlo V
di Pizan Christine de
editore: Carocci
pagine: 375
Il Livre des fais et bonnes meurs du sage roy Charles V è da considerarsi una delle opere fondamentali della produzione politi
La parola e l'amore. Studi sul «Cantico dei cantici» nella tradizione francese medievale
di Gioia Paradisi
editore: Carocci
pagine: 221
Libro tra i più affascinanti ed enigmatici della Sacra Scrittura, il Cantico dei Cantici, grazie all'interpretazione allegorica e spirituale, rappresenta nel Medioevo l'ars amandi Deum per eccellenza, lo straordinario racconto della storia d'amore che unisce il Verbo creatore alla sua creatura (sia essa intesa come l'anima, la comunità dei fedeli o la Vergine). "La parola e l'amore" individua, nella complessa ricezione medievale del Cantico, il costituirsi di una tradizione esegetica in lingua francese, fra Due e Trecento. Il volume presenta al lettore i risultati di una ricerca che riannoda tale fenomeno ad alcuni momenti preliminari ed essenziali: l'eredità medievale di Origene, la prassi della lectio divina, le letture elaborate in ambito monastico nel corso del XII secolo. Sono inoltre indagate le più antiche parafrasi metriche del Cantico in lingua d'oil, in una prospettiva che intreccia alla discussione delle questioni filologiche e interpretative la messa a fuoco dei temi ideologici e letterari proposti nelle diverse riscritture del libro biblico. In queste opere, nell'apparente labirinto dell'ermeneutica puntuale della Parola, sono riconoscibili ardui percorsi ascetici e devozionali, scanditi dalla meditazione della Passione, dall'esposizione di nozioni dottrinali (la "carità ordinata", l'umanità-divinità di Cristo), dal riaffiorare di immagini e concetti (il "cuore amoroso", la "coscienza") che, ben oltre il Medioevo, godranno di larghissima fortuna nel discorso mistico occidentale.
Sonetti amorosi e tenzone
di Rustico Filippi
editore: Carocci
pagine: 276
Questo volume va idealmente unito a quello, già apparso nella stessa collana, dei "Sonetti satirici e giocosi" di Rustico Fili
Voluspá. Un'apocalisse norrena
editore: Carocci
pagine: 222
La "Voluspá" è stata redatta intorno all'anno 1000. È un testo apocalittico, in cui sono narrati a Odino, per bocca di una profetessa, l'origine del cosmo e la sua fine, la creazione dell'uomo, le vicende dei giganti e degli esseri divini, la descrizione di luoghi inospitali e terrificanti ai margini del mondo conosciuto, il sorgere di un nuovo mondo dopo l'incendio finale. L'autore, anonimo ma certamente poeta dotto e raffinato, delinea gli episodi fondamentali della storia cosmica con pochi e suggestivi tratti, lasciando all'uditore il compito di ricostruire l'ordito della narrazione. Il testo norreno è accompagnato dalla traduzione e da un commento approfondito che ha il compito di offrire al lettore le coordinate culturali in cui inserire un componimento poetico di fascino straordinario ma anche di notevole difficoltà. Se c'è un mito che ha condizionato in vari modi e misure il Novecento è certamente quello del Crepuscolo degli Dei: la Voluspá ne costituisce il racconto originario e fondamentale.
Buovo D'Antona. Versione in ottava rima (1480)
editore: Carocci
pagine: 216
II IV libro dei "Reali di Francia" è dedicato a Buovo d'Antona, alla più fortunata di quelle vicende che Andrea da Barberino veniva raccogliendo in versione ciclica nella saga genealogica della prestigiosa dinastia francese, largamente cooptata in scenari italiani. La storia di Buovo costituisce indubbiamente il racconto, inizialmente autonomo, che conobbe il maggior numero di redazioni e di adattamenti anche al di fuori di questo polittico romanzesco, in parte anticipato dalla serie franco-italiana denominata "Geste Francor". Nessuno degli altri romanzi utilizzati nella saga di Andrea da Barberino conosce una diffusione così ampia e una serie così numerosa e vivace di adattamenti e riscritture.