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Carocci: Biblioteca medievale

Commento all'«Eneide»

Libri I-VI. Testo latino a fronte

di Bernardo Silvestre

editore: Carocci

pagine: 299

Il "Commentum SuperSex Libros Eneidos Virgilii" ("Commento a sei libri dell'Eneide di Virgilio") di Bernardo Silvestre è quant
21,50

La saga di Bósi

Testo norreno a fronte

 

editore: Carocci

pagine: 120

La "Saga di Bósi", tradotta e commentata in questo volume sulla base della sua redazione più antica (stilata in Islanda attorn
12,50

Del carnale amore

di Guittone d'Arezzo

editore: Carocci

pagine: 158

La corona di sonetti di Guittone d'Arezzo, nota finora con il titolo fuorviante di "Trattato d'amore", costituisce un punto di
15,00

Così rossa è la rosa. Scenari d'amore pre-cortese, a Baghdad. Testo arabo a fronte

di Nuwas Abu

editore: Carocci

pagine: 135

Stabilire con certezza chi sia l'inventore di una nuova figura dell'amante, lo schiavo d'amore, che partecipa, col fascio di e
14,50

Psychomachia. La lotta dei vizi e delle virtù. Testo latino a fronte

di Aurelio C. Prudenzio

editore: Carocci

pagine: 157

Prudenzio, nato a Calagurris, in Spagna neL 348 d.C., fu avvocato e governatore della provincia ed è considerato il poeta più rappresentativo della lelteratura cristiana latina. La "Psychomachia", ispirata alle scene belliche dell'Eneide, narra l'allegorica battaglia tra vizi e virtù per il possesso dell'anima umana.
13,90

La Canzone di Guglielmo

editore: Carocci

pagine: 360

19,90

King Horn

 

editore: Carocci

pagine: 127

King Horn è certamente nata come opera di intrattenimento che mirava a soddisfare i gusti di un pubblico bramoso di storie che
13,90

I fabliaux

Testo francese a fronte

di Rutebeuf

editore: Carocci

pagine: 108

Nella ricca e variegata produzione di Rutebeuf, attivo a Parigi tra il 1249 e il 1280 e considerato come una delle più origina
12,80

Il giudice della Beira. Testo spagnolo a fronte

di Gil Vicente

editore: Carocci

pagine: 108

Il testo consiste in una farsa, continuazione della precedente "Farsa di Ines Pereira". Il contadino bonaccione, prima rifiutato, poi sposato e allegramente tradito dall'arguta Ines nel primo episodio, in questo sequel è chiamato a corte, per rendere ragione delle sentenze "bizzarre" da lui pronunciate in veste di (improbabile) giudice rurale.
12,30

Vite dei filosofi all'asta-La morte di Peregrino. Testo greco a fronte

di Luciano Di Samosata

editore: Carocci

pagine: 238

Tra le "Vite dei filosofi all'asta" e "La morte di Peregrino" si apre una medesima scena e si svolge, al contempo, una medesima vicenda del pensiero: è un teatro e una storia della mimesi, con la giostra - un po' folle e bislacca - delle copie, delle imitazioni, dei simulacri che danzano ormai liberi e festeggianti sulla morte, inequivocabilmente definitiva, della verità. Il grande cadavere è quello della filosofia platonica e di tutte le filosofie che, sulle orme di Platone, hanno voluto porsi sul piedistallo della virtù e della conoscenza vera. Così Luciano, il grande scrittore di Samosata (II secolo d.C.), mette in vendita, anzi in svendita, tutte le filosofie possibili sulla piazza del mercato ed erige un grande rogo su cui, simbolicamente, con l'impostura di Peregrino, sale anche tutta quella vanagloria filosofica che ha spirato con potenti soffi di alterigia per secoli e secoli. Da queste ceneri possono così rinascere la scrittura e il racconto, liberati dai sequestri e dalle ipoteche della verità e della virtù, del bene e della politica. Ha l'aria della vendetta, tutto ciò, e lo è certamente. Ma è anche qualcosa in più. Questa scena, allestita da Luciano tra le "Vite" e il "Peregrino", è una delle riflessioni più profondamente filosofiche che sia dato di leggere sul "ragno implicito" di ogni filosofia: l'ipocrita recita dell'esemplarità. Se poi questa recita ha già trovato dei pericolosi eredi, come i cristiani...
19,00

Delle occasioni amorose

di Al Ghazâlî

editore: Carocci

pagine: 201

Fratello minore del più celebre Abu Hamid, il grande teologo sistematico dell'islam medievale, Ahmad Ghazali si distingue come
19,50

Lapidari. La magia delle pietre preziose. Testo latino a fronte

di Marbodo di Rennes

editore: Carocci

pagine: 176

Marbodo di Rennes (1035-1123), coltissimo prelato e poeta, è autore di un poemetto "De lapidibus" e di altri tre testi sullo stesso argomento, due in prosa e uno ancora in versi redatti, forse, nel 1093. Qui riuniti in un'edizione tradotta e commentata, costituiscono una silloge capace di scrutare la natura fascinosa delle gemme preziose, per un epoca che ne percepiva a un tempo la polarità di scienza e di allegoria.
16,60

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