Clinamen: Brevia
Narciso in pericolo. Ritratto fotografico, inconscio ottico, narrazione
di Sergio Vitale
editore: Clinamen
pagine: 56
Attirato nell'orbita delle discipline di controllo e di dominio al servizio del potere, il ritratto ha assunto la prerogativa
Fogli di via. Ai margini dell'antropologia filosofica
di Ubaldo Fadini
editore: Clinamen
pagine: 97
Come riproporre oggi un approccio critico alle metamorfosi della soggettività contemporanea che recuperi, sia pure parzialment
Siamo ancora un colloquio. A partire da Eugenio Borgna
di Maria Antonietta Magrini
editore: Clinamen
pagine: 90
Questo lavoro racconta un viaggio che è una passione: per il "detto vero" e per il non detto
Stranierità. Una filosofia dell'altrove
di Manuela Verduci
editore: Clinamen
pagine: 102
Stranierità significa ripensare l'alterità e, insieme ad essa, fare nuovamente i conti con la filosofia quale «disciplina di f
Una discendenza complicata. La comunità dopo Heidegger
di Benedetta Ducci
editore: Clinamen
pagine: 74
La recente pubblicazione in Italia dei Quaderni neri di Heidegger ha nuovamente sollevato un dibattito intorno ad un lascito t
Il pudore del tempo. Georg Simmel e lo stile del dovere
di Silverio Zanobetti
editore: Clinamen
pagine: 89
Il nostro dovere siamo noi
Rivolta libertaria contro il comunismo. Saggio su Camus
di D'Agostino Valentina
editore: Clinamen
pagine: 80
«C'è la bellezza e ci sono gli umiliati
Ermeneutica e narratività. Saggio su Wilhelm Schapp
di Puggioni Fabiana
editore: Clinamen
pagine: 58
La limitata fama di Wilhelm Schapp non è adeguata al rilievo di primissimo piano che egli invece occupa nel quadro del rinnova
L'estetica dello choc. La scrittura di Curzio Malaparte tra esperimenti narrativi e poesia
di Panella Giuseppe
editore: Clinamen
pagine: 80
In Malaparte vi è la precisa volontà di costruire un effetto di choc che colpisca con violenza la coscienza dei lettori e li c
Il brivido dell'eterno. Su Pirandello e Freud
di Gabriele Pulli
editore: Clinamen
pagine: 56
Quando il capocomico riconosce che la propria realtà «cangia continuamente; come quella di tutti!», il padre osserva: «(con un grido) Ma la nostra no, signore! Vede? La differenza è questa! Non cangia, non può cangiare, né esser altra, mai, perché già fissata - così - "questa" - per sempre - (è terribile signore!) realtà immutabile, che dovrebbe dar loro un brivido nell'accostarsi a noi!». Se il capocomico avesse veramente capito, se avesse veramente intuito la natura dei sei personaggi, avrebbe avuto un brivido - il brivido dell'eterno - nell'accostarsi a loro. Giuocato sul crinale rischioso dell'incontrarsi / respingersi di temporalità ed eterno, il saggio di Gabriele Pulii ci fornisce l'immagine complessa e chiaroscurale di due figure emblematiche - Pirandello e Freud - della grande cultura occidentale.
Gli scrittori neri della borghesia. Theodor Adorno e il finale di partita
di Luca Baldassarre
editore: Clinamen
pagine: 95
Anche Samuel Beckett fa parte degli "scrittori neri della borghesia"? Lo si può leggere in continuità con Nietzsche e de Sade, come fa Theodor Adorno nella Dialettica dell'illuminismo? Rispondere a queste domande non è né semplice giuoco filologico né prospettiva marginale, bensì è aprirsi ad un nuovo orizzonte di indagine intorno alla riflessione complessiva della Scuola di Francoforte e, in essa, intorno al pensiero adorniano quale metacritica del mondo amministrato e memoria della natura mutilata. In questo volume di Luca Baldassarre il teatro di Beckett viene preso in esame come quel luogo in cui, per Adorno, l'arte continua a configurarsi quale valido modello di resistenza alla pressione livellatrice ed omologante del dominio.
Dal regno di Dio al regno dell'uomo. Figure della fine del tempo
di Marta Mauriello
editore: Clinamen
pagine: 108
La riflessione sul problema del tempo nella moderna filosofia occidentale non può prescindere dal riferimento alla tradizione ebraico-cristiana. Perciò, il compito che il volume si propone è quello di analizzare l'elaborazione biblica del tempo insieme alle sue successive trasformazioni. Questa elaborazione mostra una ineliminabile ambivalenza: da un lato, è stata e continua ad essere strumento della filosofia e del potere dominanti; dall'altro lato, e all'opposto, ha rappresentato e continua a rappresentare un formidabile momento di rottura del sistema di dominio, determinandosi a modello eccedente, totalmente alternativo. La coppia categoriale eccedenza/dominatrici si rivela così una stimolante chiave di lettura per una ermeneutica del cammino del pensiero occidentale come indagine sul tempo e sul suo significato. Il viaggio che l'autrice propone attraversa la filosofia moderna secondo un'ottica innovativa, lambendo le molteplici e svariate forme del tempo, della sua fine e del suo fine.