Dedalo: NUOVA BIBLIOTECA DEDALO
Lo stato dell'economia
Luoghi, uomini, idee
di Stefanelli Renzo
editore: Dedalo
pagine: 272
L'opera espone le questioni nodali dell'economia mondiale ed italiana confrontandole con i giudizi degli economisti
1943: «Qui radio Bari»
di Antonio Rossano
editore: Dedalo
pagine: 160
Radio Bari fu per lunghi mesi l'unica emittente libera sul continente europeo, a 100 km. da Brindisi, nuova capitale del Regno. Provocò dibattiti accesi alla Camera dei Comuni, ebbe gli elogi del "Times" e l'ostilità feroce di Radio Berlino. Il testo ripropone pagine inedite della sua rubrica più famosa, "L'Italia combatte", con i bollettini dal Fronte della Resistenza e le drammatiche sequenze di "spie al muro".
Le sante bugie. Fatti e misfatti della Chiesa dei papi
di Campolieti Giuseppe
editore: Dedalo
pagine: 384
Il libro è un "maxiprocesso" alla Chiesa di Roma, con testimonianze, documentazioni storiche o tratte dalla viva cronaca
Cibo e ambrosia. Storia dell'alimentazione mediterranea tra caso, necessità e cultura
di Sentieri Maurizio
editore: Dedalo
pagine: 304
Il libro ripercorre le fasi principali attraverso le quali un tradizionale modello alimentare (quello mediterraneo) si è andat
Le lettere vive
Scritti di semantica dei mutamenti linguistici
di Fonagy Ivan
editore: Dedalo
pagine: 400
Una raccolta di saggi selezionati per fornire una prospettiva rigorosa sui fenomeni paleolinguistici che operano continuamente
La fine della virtù. Gracián, La Rochefoucauld, La Bruyère
di Furio Semerari
editore: Dedalo
pagine: 256
Attraverso un'analisi delle riflessioni dei tre autori, vengono messi a fuoco i mutamenti delle concezioni morali nel Seicento, soprattutto per quel che concerne l'interpretazione delle passioni e delle virtù nella natura contraddittoria dell'uomo. Il concetto di virtù non ha più solo un significato strettamente morale, ma ne acquista uno più generale di "arte e tecnica" nella prospettiva della più razionale costruzione che di sé l'uomo possa tentare. In particolare, la virtù morale viene considerata "maschera" e "strategia" delle passioni, che si rivelano così essere le autentiche motivazioni dell'uomo.
Utopia e distopia
editore: Dedalo
pagine: 384
Il volume si propone un duplice obiettivo. Innanzitutto, la rifondazione dell'utopia come progetto della società giusta e fraterna che muove la storia intera; rifondazione che va contro il concetto usuale di vagheggiamento irreale e fantastico, o di ideale impossibile, ma anche contro la corrente che lo risolve nel fatto letterario, nel viaggio e nel romanzo. Distinguere l'utopia dalla distopia è il secondo obiettivo: l'utopia-eutopia è la società buona, la società di giustizia; la distopia è la società perversa, ingiusta e oppressiva, la società della degradazione e della catastrofe.
Preferenze critiche. Uno sguardo sull'arte visiva contemporanea
di Gillo Dorfles
editore: Dedalo
pagine: 336
In questa raccolta Dorfles ha voluto privilegiare quelle che sono state le sue scelte preferenziali, scelte senza dubbio molto eteroclite ma che, appunto per questo, vogliono individuare quale elemento discriminante proprio la "preferenzialità" data a ogni singolo artista o corrente artistica: Mondrian, Matisse, Feininger, Ben Nicholson, Fontana, Scialoja, Capogrossi, Paladino, Maraniello, Isgrò, tra i tanti. Ma ciò che caratterizza il volume è la presenza di alcune figure di solito considerate estranee alla pittura e alla scultura: il grafico Armando Testa, il fumettista Renato Calligaro, la scenografa Miela Reina, l'uomo di teatro Tadeusz Kantor.
La «Marsigliese» stonata. La sinistra francese e il problema storico della guerra giusta (1848-1948)
di Sergio Luzzatto
editore: Dedalo
pagine: 256
Concepite nel clima fervido e violento della Rivoluzione, le parole della Marsigliese sono rimaste scolpite nella memoria di tutti i francesi. Ma la comune memoria non ha significato un consenso diffuso: per due secoli, intellettuali e politici si sono divisi rispetto al problema storico della guerra giusta. Ancora di recente i francesi si sono trovati a discutere l'opportunità di un cambiamento dell'inno; estrema eco giornalistica di un dibattito sull'identità nazionale che è stato, in passato, altrimenti complesso e ricco di implicazioni.