Donzelli: Biblioteca
La forza del governo attuale sulla necessità di uscire dalla rivoluzione
di Constant Benjamin
editore: Donzelli
pagine: 128
Fiabe e leggende popolari siciliane. Testo siciliano e italiano
di Giuseppe Pitrè
editore: Donzelli
pagine: 700
"Quando vennero fuori le mie Fiabe, Novelle e Racconti popolari siciliani pareva che poco rimanesse da raccogliere in Sicilia; ma ecco, dopo tredici anni, un nuovo volume di Fiabe e Leggende popolari inedite". Così scriveva Giuseppe Pitrè nel 1888, presentando le 158 storie raccolte in questo volume, che andavano ad aggiungersi alle 300 del suo leggendario corpus in quattro volumi del 1875, ripubblicato dalla Donzelli nel 2013 con la prima traduzione italiana a fronte dei testi in siciliano. Dopo il successo di quell'edizione, salutata unanimemente dalla critica come "un evento editoriale di valore storico", la Donzelli torna oggi sulle orme del più grande studioso di folklore che l'Italia abbia mai avuto, e per la prima volta presenta in traduzione italiana anche la sua ultima raccolta. Una sorprendente riscoperta, necessaria per celebrare il maestro siciliano nel centennale dalla sua scomparsa (10 aprile 1916), e portarlo definitivamente all'attenzione di nuovi lettori, appassionati di fiabe e leggende, non meno che di orizzonti siciliani e mediterranei.
Sud e magia
di Ernesto De Martino
editore: Donzelli
pagine: 366
È venuto il momento di riappropriarsi di Sud e magia di Ernesto de Martino. A cinquant'anni dalla morte dell'autore, questo grande classico dell'indagine etnografica sul nostro Mezzogiorno può essere oggi riletto per quello che effettivamente rappresenta: un contributo - modernissimo, addirittura precorritore - alla comprensione profonda dei modi e dei riti della cultura popolare che portano al riscatto dalla "crisi della presenza" in contesti di forte e perturbata criticità. La "bassa magia cerimoniale" praticata dai contadini lucani è interpretata come un ricco istituto culturale in grado di offrire protezione esistenziale ai ceti popolari, in un regime di vita dominato dalla miseria materiale e dall'oppressione politica. Nella lettura di de Martino, riti e simboli magici non contrassegnano una mentalità primitiva collocata fuori dalla storia (com'era stato per il Carlo Levi di Cristo si è fermato a Eboli): al contrario, il libro si sforza di considerarli all'interno di una più ampia "storia religiosa del Mezzogiorno" e delle relazioni tra classi egemoniche e subalterne che in essa si istituiscono. (...) Questa nuova edizione, introdotta da un denso saggio storico-critico dei curatori, ripropone tutti i testi e le immagini fotografiche dell'edizione del 1959, corredati e arricchiti da materiali rimasti per lo più inediti...
Zibaldone di pensieri. Nuova edizione tematica stabilita sugli Indici leopardiani
di Giacomo Leopardi
editore: Donzelli
pagine: 1287
Per un intero secolo, da quando, nel 1898-1900, Giosuè Carducci ne patrocinò la prima edizione a stampa, lo "Zibaldone di pensieri" di Giacomo Leopardi è assurto a simbolo del "frammento" per eccellenza. Quello che è da tutti considerato un capolavoro assoluto di prosa letteraria, è stato presentato da una lunga tradizione come un'opera volutamente asistematica, un flusso di pensieri senza ordine. A distanza di più di un secolo da quella prima edizione carducciana, il meticoloso e acuto lavoro critico-filologico di Fabiana Cacciapuoti ha portato alla luce l'idea di una grande opera per "trattati", di cui l'enorme mole di appunti raccolti nei quaderni null'altro rappresenta che l'immane lavoro preparatorio; un testo dotato di precise chiavi di lettura, organizzabile - se non compiutamente organizzato - a partire da ben definiti fuochi tematici. Una traccia di un simile progetto è contenuta nella lettera con cui Leopardi rispondeva, il 13 settembre 1826, al suo editore milanese Antonio Fortunato Stella, che gli aveva chiesto di comporre un dizionario filosofico alla maniera di Voltaire. Con un Preludio di Antonio Prete.
Destra e sinistra. Ragioni e significati di una distinzione politica
di Norberto Bobbio
editore: Donzelli
pagine: 202
Parole chiave del nostro linguaggio politico, "destra" e "sinistra" sperimentano una strana fortuna: i più si mostrano scettici circa l'utilità politica di questi due concetti, e molti anzi apertamente li contestano; e tuttavia tutti li adoperano, mentre nessuno sa proporne di migliori, di più chiari, di più efficaci. In realtà, attorno a queste due parole continua a organizzarsi la parte più rilevante del discorso politico. Davvero Bobbio aveva visto lungo. La sua saggezza era riuscita ad arrivare alla radice di quella distinzione: il diverso atteggiamento che il popolo di destra e il popolo di sinistra, sistematicamente mostrano nei confronti dell'idea di eguaglianza. Naturalmente sono concetti relativi: né la sinistra pensa che gli uomini siano in tutto eguali, né la destra pensa che essi siano in tutto diseguali. Ma coloro che si proclamano di sinistra danno maggiore importanza a ciò che rende gli uomini eguali, o ai modi di ridurre le diseguaglianze; mentre coloro che si proclamano di destra sono convinti che le diseguaglianze siano ineliminabili e che non se ne debba neanche auspicare la soppressione. Contro ogni tentazione consociativa, i due concetti appaiono sempre più irriducibili l'uno all'altro, né sono ricomponibili in una sorta di compromesso intermedio, giacché il "centro", per Bobbio, non ha consistenza teorica, non definisce una "parte". Introduzione di Massimo L. Salavadori e due commenti di Daniel Cohn-Bendit e Matteo Renzi.
Economia e società. Comunità religiose
di Weber Max
editore: Donzelli
pagine: CCVI-464
Max Weber, in questo libro, ripercorre i temi religiosi più importanti (dalla teodicea alle dottrine della redenzione, dalla c