Adelphi
Odi
di Quinto Orazio Flacco
editore: Adelphi
pagine: 102
L'amore per Orazio e il desiderio di tradurlo accompagnano Guido Ceronetti sin da quando, diciottenne, si cimentava in version
Viaggio in Africa
di Giorgio Manganelli
editore: Adelphi
pagine: 71
A Manganelli, che nel 1970 la attraversa dalla Tanzania all'Egitto portandosi appresso l'immagine illusoria e il cliché cinema
Il viandante musicale
di Mario Bortolotto
editore: Adelphi
pagine: 517
Per oltre cinquant'anni, a partire da "Chopin o del timbro", Mario Bortolotto è stato la guida indispensabile per chiunque vol
I riti di caccia dei popoli siberiani
di Éveline Lot-Falck
editore: Adelphi
pagine: 227
«La caccia, in Siberia, è una questione di vita o di morte, uno scontro inesorabile tra l'uomo e le potenze invisibili che dom
Una visita di Orsetto
di Else Holmelund Minarik
editore: Adelphi
pagine: 68
Dove Orsetto va dai nonni e Nonna Orsa gli racconta la storia di un piccolo pettirosso e Nonno Orso quella di un folletto
L'irragionevole efficacia della matematica nelle scienze naturali
di Eugene P. Wigner
editore: Adelphi
pagine: 63
Perché il Numero, forse la nozione più astratta creata dalla mente umana, risulta così efficace nella descrizione della realtà
Atti umani
di Han Kang
editore: Adelphi
pagine: 208
Una palestra comunale, decine di cadaveri che saturano l'aria di un «orribile tanfo putrido»
Per qualcuno può essere lo spazio
di Ettore Sottsass
editore: Adelphi
pagine: 204
Le carte, i disegni, le fotografie di Ettore Sottsass formano uno sterminato continente fisico e mentale - qualcosa come quei
Messia
di Guido Ceronetti
editore: Adelphi
pagine: 124
«Non l'aspetto, non mi pare di averlo mai aspettato» dichiara Ceronetti, senza nascondersi tuttavia che il tema fluttua da sem
Acqua viva
di Clarice Lispector
editore: Adelphi
pagine: 104
«Da un mistero è venuta, verso un altro è partita
Ritratti e immagini
di Alberto Arbasino
editore: Adelphi
pagine: 353
Diffidare dei cartelli segnaletici: con Arbasino è la prima regola da osservare, perché ciascuno di questi ritratti "si morula" - direbbe Gadda - in infiniti altri ritratti, in altre imprevedibili storie. E quel che succede, alla lettera A, con Harold Acton, che fa risorgere la Firenze soavemente cosmopolita tra le due guerre, un crocevia dove si muovono Bernard Berenson, Vernon Lee, Aldous Huxley, D.H. Lawrence, Ronald Firbank, Norman Douglas, Edith Sitwell. O, alla lettera N, con il figlio di Vita Sackville-West e Harold Nicolson, Nigel: qui verremo addirittura inghiottiti da un dramma - qualcosa di simile a "un delirio dei Fratelli Marx sull'Orient Express" - che sconvolge quattro coniugi, otto suoceri e "parecchie zie cattive", con innumerevoli traversate della Manica, «nelle due direzioni, e sempre con un tempo orribile». Ritratti doppi, insomma, e molto di più: scintillanti 'trascritture' di opere musicali e teatrali (non perdetevi il Barbablù di Béla Bartók, "un impotente che si diletta nel collezionismo di ninnoli Sadik e soprammobili Diabolik", né la Carmen di Brook, dove Escamillo è un barbiere lezioso con pronuncia "gotico-pizzaiola"), e di mirabolanti luoghi, come le residenze di Ludwig II di Baviera, che neppure un "tycoon americano degli anni favolosi" avrebbe saputo concepire. Senza contare gli ormai 'mitici' ritratti dal vivo (la cinese Ding Ling, ad esempio, a casa della quale c'è un'aria "come fra Pupella Maggio e Paola Borboni"), le conversazioni 'à bàtons rompus', gli affondi critici che valgono un intero libro e le scorribande fra i 'santini' di una letteratura ahimè sfornita "di eros e di esprit e di senso della battuta": Manzoni, Parini, Pascoli - e De Amicis, che ritroviamo a Costantinopoli, in un bagno turco, torturato da due mulatti: "Cioè, praticamente, ecco Al Pacino nel film Cruising".