La Casa Usher
Carte semiotiche. Immagini che fanno segno. Modi e pratiche di rappresentazione diagrammatica nelle informational images
editore: La Casa Usher
pagine: 204
Diagrammi, mappe e grafici sono sempre più presenti, sulla scena mediale e nella vita quotidiana, sull'onda della necessità di dominare la complessità del mondo contemporaneo. Oggetti visivi diversi ma accomunati dall'essere informational images, per dirla con James Elkins, ovvero capaci di veicolare dati e concetti. Pur essendo molto diverse dalle rappresentazioni classiche di stampo figurativo, queste immagini hanno comunque un grande potere: quello di rendere visibile l'invisibile. Un tema, questo, su cui si interrogano la teoria delle immagini, i media studies, gli studi di cultura visuale e la semiotica, interessati al rapporto tra rappresentazione e linguaggio e allo statuto della rappresentazione diagrammatica nei confronti di quella pittorica. I contributi qui raccolti ruotano intorno a questo dibattito, a partire da approcci disciplinari diversi e da più oggetti di analisi - dalle interfacce videoludiche all'arte contemporanea, dal mapping nel cinema alle immagini scientifiche, dalle pratiche progettuali in architettura alla rappresentazione del territorio. Senza dimenticare la lezione di Guattari e di Deleuze sul diagramma, su cui Fabbri si sofferma nel suo saggio, e le riflessioni di Manovich su cosa significa, oggi, visualization.
Glossario di regia. Cinquanta lemmi per un'educazione sentimentale al teatro
di Arnaldo Picchi
editore: La Casa Usher
pagine: 412
Quella di un manuale in forma di glossario è la scelta che permette all'autore di elaborare un ricchissimo discorso sulla regi
Manoscritto 1931 inedito in edizione critica. Testo tedesco a fronte
di Sigmund Freud
editore: La Casa Usher
pagine: 104
Nel 1967 William C. Bullitt pubblicava "Thomas Woodrow Wilson, Twenty-eighth President of the United States. A Psychological Study"; il frontespizio riportava anche un altro nome: quello di Sigmund Freud. Bullitt, un diplomatico americano di altissimo rango, aveva di certo avuto, per anni, contatti e scambi con Freud. A dispetto delle dichiarazioni di Bullitt, però, nello studio su Wilson non furono rilevate tracce di Freud, al di là di una Introduzione piuttosto asciutta (e piuttosto convenzionale). Bullitt, spacciato per millantatore, moriva a libro appena uscito; dopo lunghe vicende di eredità, nel 2004 le sue carte vennero finalmente depositate presso la biblioteca dell'Università di Yale. E qui Paul Roazen, un grande storico della psicoanalisi, scoprì diversi documenti di un'effettiva collaborazione di Freud con Bullitt. Il principale ritrovamento è senz'altro questo "Manoscritto": pagine dense, sicuramente di mano di Freud, che offrono una "presentazione dei presupposti basilari della psicoanalisi". Il testo ha avuto finora una circolazione limitatissima. L'originale viene qui presentato nella sua prima edizione critica a cura di Manfred Hinz e Roberto Righi, e nella traduzione italiana di Stefano Franchini.
Serio ludere. Sette serissimi scherzi semiotici
di Omar Calabrese
editore: La Casa Usher
pagine: 270
Con un felice ossimoro, "Serio ludere", Omar Calabrese chiarisce il suo programma: "il mestiere di pensare è nobile... implica responsabilità, ma non vedo perché debba essere svolto con sussiego, con senso di sofferenza fisica e morale, con spirito di distanza dal mondo. Non vedo perché, attuando l'arte del commento e dell'interpretazione non ci si possa e debba anche divertire e... far divertire". Campo di applicazione di questa costante ricerca sono i fenomeni della cultura di massa e il significato che essi assumono nella nostra società, un interesse che Calabrese ha sviluppato accanto alle ricerche dedicate all'arte e alla semiotica visiva. Anzi, è proprio dai fenomeni di massa che egli ha iniziato il suo percorso di studio. Il semiologo Calabrese si concentra su una serie di oggetti e figure prodotte dalla cultura di massa, nascoste nel gioco, nell'innovazione tecnologica, nel fumetto, nei miti popolari, sempre con tono divertente e divertito, ma anche con la stessa attenzione e precisione metodologica che si è soliti dedicare agli oggetti alti, "colti". Mostra così che in questi fenomeni quotidiani si riflettono i modi di essere di un'intera società. Ai sette serissimi scherzi semiotici dell'edizione originaria, sono qui aggiunti testi di Bettini, Eco, Giovannoli, Jacoviello e Lancioni. L'appendice A proposito di Omar racconta l'intenso incrocio di sguardi su Calabrese fra Umberto Eco e Stefano Jacoviello, e riporta l'affettuoso ricordo di Maurizio Bettini.
Due maestri del Novecento: Michail Cechov e Rudolf Steiner. Sguardi sul teatro greco contemporaneo. Culture teatrali 2014
editore: La Casa Usher
pagine: 298
Questo annale comprende due sezioni monografiche. La prima, a cura di Erica Faccioli, è dedicata al rapporto tra l'attore russo Michail Cechov e l'Antroposofia e si addentra in un terreno ancora poco esplorato, indagando le matrici spirituali ed esoteriche della cultura russa primonovecentesca e, in particolare, l'influsso esercitato dalla scienza dello spirito di Rudolf Steiner sulla tecnica per l'attore promossa dal celebre allievo e collaboratore di Stanislavskij. Attingendo spesso a documenti inediti o rari, vengono affrontati analiticamente nodi tematici eterogenei: le toccanti interpretazioni di Amleto e Don Quisciotte fornite da Cechov nel segno della spiritualità steineriana (Marie-Christine Autant-Mathieu, Fausto Malcovati); lo stimolante ambiente di formazione del grande attore, legato all'evolvere di paradigmi quali "immagine", "forma" e "necessità interiore" (Donatella Gavrilovich); le sottili affinità tra le teorie steineriane e quelle russe sottese all"'età bioritmica del teatro" (Ornella Calvarese); l'applicazione e l'evoluzione dell'immaginazione nella pedagogia per l'attore di Steiner (Monica Cristini); e infine l'analisi della magistrale interpretazione da parte di Cechov del Dottor Brulov nel film lo ti salverò, di Alfred Hitchcock (Clelia Falletti). Nella seconda sezione monografica, a cura di Theòdoros Grammatàs e Gilda Tentorio, dieci studiosi delle principali università greche (Atene, Salonicco, Patrasso, Cipro) fanno luce sul teatro greco contemporaneo.
Carte semiotiche. Rivista internazionale di semiotica e teoria delle immagini. Anacronie. La temporalità plurale delle immagini
editore: La Casa Usher
pagine: 181
Un numero crescente di lavori nell'ambito della teoria dell'arte e dell'immagine si è concentrato, negli ultimi anni, sul ruolo e sullo statuto epistemologico delle relazioni anacroniche che attraversano gli oggetti artistici e, in generale, la cultura visiva. Lungi dal ridursi ad una indebita confusione di tempi storici, la "questione dell'anacronismo" tocca, piuttosto, la definizione stessa dell'opera d'arte - e dell'immagine - attivando genealogie che trascendono il modello storicistico e di sviluppo temporale lineare regolato da criteri esclusivamente filologici. È sulla base di tratti strutturali, infatti, che l'opera d'arte seleziona una serie di relazioni con altri oggetti e tempi. Relazioni che non sono frutto di una mera legittimazione "contestuale", ma che sono attivate dall'oggetto stesso ed in esso inscritte: ad essere in gioco è il modo in cui la teoria, luogo della modellizzazione e delle relazioni strutturali, "ritaglia" nuove serie e nuove costellazioni nella successione diacronica di oggetti e pratiche. "Carte semiotiche" ha invitato studiosi di semiotica, estetica e teoria delle immagini a misurarsi con questo tema da orizzonti disciplinari diversi ed attraverso oggetti specifici. Con scritti di: Michele Bertolìni, Lucia Corrain, Massimiliano Coviello, Georges Didi-Huberman, Paolo Fabbri, Filippo Fimiani, Tarcisio Lancioni, Francesco Marsciani, Angela Mengoni, Andrea Pinotti, Antonio Somaini.
Realtà della scena. Giornalismo, teatro, informazione. Culture teatrali 2013
editore: La Casa Usher
pagine: 299
Questo annale di "Culture Teatrali", pur proseguendo con la vecchia numerazione, inaugura una nuova serie, che registra un cambio di editore: dai Quaderni del Battello Ebbro, diretti da Giacomo Martini a La casa Usher di Lucca. La sezione monografica cerca di fare il punto sui rapporti fra teatro, giornalismo e informazione, sia con contributi ad ampio raggio (Guccini) sia trattando alcuni recenti casi emblematici: lo "scandalo" suscitato dagli ambienti cattolici italiani contro lo spettacolo della Socìetas Raffaello Sanzio "Sul concetto di Volto nel Figlio di Dio", diretto da Romeo Castellucci (Marino); il clamoroso rilancio del caso di Marco Pantani attuato da uno degli spettacoli più importanti della passata stagione, appunto il "Pantani" del Teatro delle Albe di Ravenna, regia di Marco Martinelli (Guccini); la trilogia dedicata da un giovane gruppo bolognese, La Pesatura dei Punti, a una vicenda giudiziaria che ha segnato la Bologna universitaria e artistica degli anni Settanta-Ottanta, cioè il processo riguardante l'uccisione della docente e studiosa d'arte contemporanea Francesca Alinovi (Acca). Completa la parte monografica un intervento di Oliviero Ponte di Pino sugli intrecci recenti, in Italia, tra scena politica, scena teatrale e media, con l'esplosione del fenomeno Beppe Grillo e del Movimento Cinque Stelle. La parte extramonografica comprende una nuova drammaturgia di Paolo Puppa, un saggio di Claudio Longhi su Lagarce e tre corposi contributi dell'ateneo felsineo...
Neoliberalismo come eccezione
Cittadinanza e sovranità in mutazione
di Ong Aihwa
editore: La Casa Usher
pagine: 303
Nell'accezione comune, il "neoliberismo" è un paradigma di governo economico-politico che sostiene la centralità del mercato e
Teoria e pratica dell'arte. Disegni, dipinti e acquerelli
di Valerio Adami
editore: La Casa Usher
pagine: 96
Il volume è il catalogo della mostra di Lucca (24 settembre 2011 - 12 novembre 2011). Con un saggio di Omar Calabrese.
L'illusione dell'ultima parola. Alcuni casi di coscienza in psichiatria e psicoanalisi. Storie e dialoghi
editore: La Casa Usher
pagine: 274
Nel corso della loro attività professionale uno psichiatra e uno psicoanalista hanno incontrato una serie di situazioni, vicende umane, casi clinici la cui complessità, gravità e difficoltà hanno suscitato dubbi, incertezze, inquietudini, domande, ponendo i terapeuti di fronte a irrisolvibili conflitti di natura etica e provocando veri e propri "casi di coscienza". Si tratta di esperienze vissute per lo più in condizioni di solitudine e caratterizzate da una specifica sofferenza fatta di senso di colpa, vergogna, smarrimento, che persistono anche dopo l'intervento terapeutico. In questo libro vengono raccontate alcune situazioni esistenziali in cui, per ragioni e in modi diversi, essi si sono trovati a dover fronteggiare dilemmi così difficili, da non trovare risposte precostituite nella deontologia professionale. Ritornando dopo molti anni sulle storie e sui casi clinici, gli autori ne ricostruiscono l'andamento e gli esiti, confrontandosi, in una serie di dialoghi insieme a uno storico del pensiero, con alcune delle declinazioni storico-filosofiche che i problemi da essi affrontati hanno conosciuto, facendo scaturire uno sguardo critico su alcune dimensioni fondamentali dell'operare clinico. Al cuore di tale sguardo, la conquista della consapevolezza della parzialità, provvisorietà, e sovente inanità, di ogni pretesa di proferire un'ultima e definitiva parola sui destini e sulle vite degli altri.
Il senso e la forma
Semiotica e teoria dell'immagine
di Lancioni Tarcisio
editore: La Casa Usher
pagine: 336
La macchina della pittura
Pratiche teoriche della rappresentazione figurativa tra Rinascimento e Barocco