Longo Angelo
The rise of the italian canto. McPherson, Cesarotti and Leopardi: from the Ossianic Poems to the Canti
di Francesca Broggi
editore: Longo Angelo
pagine: 304
Etnomusicologia del mondo antico. Per Roberto Leydi
editore: Longo Angelo
pagine: 154
L'incontro tra l'etnomusicologia e la storia può costituire una nuova prospettiva di studio per le tradizioni musicali dei popoli antichi? Con questa ipotesi hanno accettato di confrontarsi alcuni illustri storici delle idee e della cultura letteraria e figurativa del mondo antico. Le loro argomentazioni spaziano attraverso l'antropologia storica, l'iconografia, la filologia, la storia e la letteratura, e arricchiscono con fonti sinora inesplorate da questo punto di vista la conoscenza degli eventi sonori e delle azioni sonore dei Greci e dei Romani.
Leopardi a Imola (1825-1830)
di Antonio Castronuovo
editore: Longo Angelo
pagine: 120
Nei viaggi in carrozza da Recanati verso Bologna e viceversa, Leopardi passò spesso da Imola e talvolta vi si fermò più del tempo che serve per rifocillarsi. Questo libro ricostruisce i contatti tra Leopardi e Imola, svela l'idea curiosa che egli nutriva su questa città e pone l'avvincente ipotesi che forse vi trascorse anche qualche notte. Un libro interessante per gli appassionati di Leopardi e per gli Imolesi e che svela la figura del conte Nicola Gommi Flamini, che ospitò Leopardi nel proprio palazzo, ne ammirò il genio e arse della stessa sete di conoscenza. In appendice sono riprodotte le Notizie sulla vita e sugli studi di Nicola Gommi Flaminj di Cassiano Tozzoli (Imola, Tipografia Benacci, 1830).
La critica alla cultura occidentale nella letteratura distopica inglese
di Beatrice Battaglia
editore: Longo Angelo
pagine: 144
Il ricreatorio, la vecchia Robur e il cinematografo
di Mario Pierpaoli
editore: Longo Angelo
pagine: 112
Veneti in Svizzera
di Luciano Trincia
editore: Longo Angelo
pagine: 160
I rapporti tra Veneto e Confederazione Elvetica furono intensi nei secoli della Serenissima Repubblica di San Marco. Ma quella degli emigranti è storia recente. Avviata negli ultimi decenni dell'Ottocento, con i grandi lavori ferroviari e i trafori alpini, crescerà a grandi numeri nel secondo dopoguerra, quando migliaia di donne e uomini di ogni provincia veneta troveranno lavoro in Svizzera. Nella loro memoria restano le sofferenze dell'emarginazione e le fatiche dell'integrazione, ma anche la fioritura dell'associazionismo, e l'orgoglio attuale dei figli italosvizzeri.