Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Utet

Venezia tradita. All'origine della «questione veneta»

di Lorenzo Del Boca

editore: Utet

pagine: 169

La "questione veneta" costituisce una delle controverse eredità del Risorgimento. Un lascito che ancora oggi è vivo e che si riflette nella battaglia sostenuta da un numero sempre crescente di veneti per ottenere, attraverso un referendum, l'indipendenza. Ma quali sono le ragioni che animano questi "italiani riluttanti"? Quali sono le cause del loro impulso secessionista? Lorenzo Del Boca, lo studioso che da anni va scrivendo la "controstoria" del nostro Paese, ripercorre le tappe del grande tradimento subito da Venezia a partire dall 'Ottocento, quando, nel giro di poco più di cinquant'anni, i liberi cittadini della ricca e fiorente Serenissima si ritrovarono sudditi, maltrattati e depredati, dapprima degli Austriaci e quindi dei Piemontesi. Se il primo tradimento fu compiuto nel 1797 da Napoleone con lo sciagurato trattato di Campoformio, l'apice fu raggiunto col plebiscito-truffa del 1866, in cui la percentuale di chi votò "pel sì" all'annessione fu del 99,99% una cifra inverosimile e senza eguali nella storia, mai raggiunta nemmeno nei kolchoz di Stalin. Tra questi avvenimenti si trovano l'insuccesso delle rivolte del 1848 di Daniele Manin e Nicolò Tommaseo, mosse, per la verità, più dal desiderio di affrancarsi dal dominio asburgico che dalla volontà di aderire alla causa nazionale, e le azioni, non prive di ombre, di Garibaldi, La Marmora, Cialdini e Vittorio Emanuele II durante la Terza guerra d'indipendenza.
15,00
14,00
14,00

Risorgimento disonorato

di Lorenzo Del Boca

editore: Utet

pagine: 160

Quanti ladri? E quanti truffatori? È nata male l'Italia... non soltanto per il modo affrettato di mettere insieme regioni e tradizioni spesso troppo distanti fra loro ma perché, confusi con patrioti che, sinceramente, credevano di rischiare la vita per un ideale di patria, si è mescolata una genìa di arraffatori la cui unica preoccupazione era arricchirsi. In fretta. Rubavano nel Piemonte e rubavano nelle regioni meridionali appena conquistate. Rubavano nei mesi della repubblica Romana e rubavano agli albori dell'unità d'Italia. Ippolito Nievo cui era stata affidata la cassa dei Mille "perché unico onesto" tenne bilanci rigorosi che era disposto a portare in parlamento. Finì in fondo al mare, vittima, probabilmente, di un attentato. Questioni di soldi attraversano l'epoca gloriosa del Risorgimento che la tradizione storica ancora presenta come un'epoca disinteressata, animata soltanto dagli immortali ideali di Patria. Il Risorgimento venne giustificato dal desiderio di rendere l'Italia indipendente dalla tirannide degli austriaci e dai tanti "tirannelli austriacanti" a cominciare dal Borbone "re bomba" che, nel 1848 non era andato troppo per il sottile per domare le insurrezioni nel regno delle Due Sicilie. Il pulpito di dove veniva la predica era affollato da Lamarmora che rase al suolo due quartieri di Genova; da Bixio che, a Bronte, fece fucilare anche lo scemo del villaggio; e da Cialdini che riuscì a sparare 500 colpi di mortaio al giorno per conquistare Gaeta, affollata da borbonici.
14,00

Anabasi. Testo greco a fronte

di Senofonte

editore: Utet

pagine: 736

L'Anabasi, scritta in terza persona e sotto pseudonimo, narra la spedizione (a cui Senofonte partecipò in posizione di rilievo
14,00

Favole. Testo latino a fronte

editore: Utet

pagine: 448

Fedro e Aviano sono gli unici autori della letteratura latina che si siano dedicati esclusivamente alla favola con finalità artistiche. Vissuto all'inizio dell'età imperiale romana, Fedro è l'autore della prima raccolta favolistica del mondo classico, ispirata a sillogi più antiche (il creatore di tale nuovo genere letterario, come lo stesso Fedro ammette, è il greco Esopo) e destinata a conoscere una immensa popolarità in tutta la letteratura occidentale. Il meno noto ma non meno importante Aviano, alla fine dell'età imperiale romana, si inserisce in quella tradizione, assicurando la perpetuazione di 42 favole scelte all'interno di una preesistente raccolta esopica, che egli arricchisce di una fitta serie di richiami letterari. Il volume contiene inoltre la cosiddetta Appendix Perottina, comprendente 32 favole trascritte nel 1470 da Niccolò Perotti vescovo di Siponto, e si apre con un'ampia introduzione nella quale la curatrice Giannina Solimano ripercorre la storia di un genere letterario che ha conosciuto infinite rivisitazioni attraverso i secoli.
16,00

Scritti filosofici

di Francesco Bacone

editore: Utet

pagine: 896

"Aristotele è tanto più colpevole proprio perché, essendosi volto alle aperte ricerche della storia, ne ha tratto gli oscuri idoli di una qualche sotterranea spelonca, e, sopra la storia dei fatti particolari, ha costruito certe ragnatele che egli presenta come cause mentre son prive di ogni consistenza e valore. Opera questa perfettamente simile a quella costruita con grande affanno ai giorni nostri da Girolamo Cardano che è anch'egli, come Aristotele, in continuo disaccordo con i fatti e con se stesso." (Francesco Bacone)
19,00

La società dell'orso. La spiritualità degli indiani del Nord America

editore: Utet

pagine: 223

È difficile rimanere insensibili di fronte al mosaico di testimonianze spirituali raccolto in questo libro. A parlare sono gli ultimi rappresentanti di tradizioni millenarie che, nei primi decenni del Novecento, ormai consumato quello che a tutti gli effetti fu un genocidio, rischiavano di venire cancellate per sempre dalla memoria dell'umanità. Ogni tribù possiede i suoi riti, le sue preghiere, i suoi sistemi di purificazione. Eppure il Cosmo degli Indiani d'America ci appare come un grande edificio metafisico dotato di una sua luminosa coerenza logica e fantastica. La prima caratteristica che balza agli occhi di questa visione del mondo è un sentimento profondo dell'unità di tutto ciò che esiste. Tra ciò che può essere direttamente percepito dai sensi e le verità della fede non esiste nessun abisso, ma un'infinità di risonanze, e i vecchi miti sono ancora vivi per chi è capace di riconoscere in quelle storie il prototipo e il modello ripetuti all'infinito dalla vita dei mortali. Questo libro raccoglie le voci degli ultimi eredi di una sapienza originaria sull'orlo del silenzio e dell'estinzione. Oggi più che mai possiamo capire quanto l'intera umanità sarebbe stata impoverita se qualcuno non avesse fatto in tempo a trascrivere frammenti di vertiginosa saggezza come questa preghiera dei Navajo: "La bellezza sia davanti a me, la bellezza sia dietro a me, la bellezza sia sotto di me, sopra di me, tutto intorno a me".
7,00

Il momento propizio. 99 storie confuciane. Con e-book

di Mencio

editore: Utet

pagine: 160

Come quella del grande Confucio, anche la vita del maestro Meng (conosciuto come "Mencio" in Occidente) fu scandita, oltre che
5,00

Nessuno esca piangendo

di Marta Verna

editore: Utet

pagine: 125

"Questa storia racconta di Caterina, che ancora non c'è, e di tutte le Caterine che già ci sono. Dice di una assenza e di molte presenze che cercano uno spazio sicuro dove convivere dentro di me. Dice della infelicità ma anche della meraviglia in essa contenuta." Caterina non esiste. La figlia che Marta e Fabio da lungo tempo sognano di avere non è mai arrivata, nonostante tutti i progetti e tentativi - dalle visite specialistiche ai cicli ormonali, dalla fecondazione assistita ai consigli degli esperti, veri o presunti - che negli anni hanno tenuto viva la speranza ma anche incrinato la felicità della coppia. Marta, medico competente e appassionato, trascorre intanto le sue giornate nel reparto di ematologia e oncologia pediatrica in cui lavora cercando di salvare i figli degli altri, trasformando, nei momenti migliori, l'ospedale in un mondo quasi magico in cui tenere a bada "il drago del dolore". In questo commovente e lucidissimo memoir, che parla di malattia e infertilità di coppia con una scrittura limpida e precisa, Marta Verna condivide con i lettori le sue esperienze di medico e di paziente, riuscendo a intrecciare, con grazia, dolore e speranza: "Quanto si impara quando si diventa pazienti, quanto si capisce dell'importanza di dosare ogni singola parola, ogni gesto che si compie".
12,00

Carlo. Il principe dimenticato

di Vittorio Sabadin

editore: Utet

pagine: 235

C'è un momento fondamentale nella vita del principe Carlo: è il l° luglio del 1969 e sta per ricevere pubblicamente da sua madre, la regina Elisabetta II, l'investitura ufficiale a "Prince of Wales" nel Castello di Caernarvon, luogo emblematico dell'occupazione inglese del Galles. Carlo ha solo ventun anni, è un giovane timido che è dovuto rapidamente passare dalle amorose cure delle nannies di Buckingham Palace al bullismo e alle vessazioni dei compagni di liceo a Gordonstoun, e che ora dovrà dimostrare, di fronte a milioni di britannici collegati in diretta tv, di avere la stoffa per indossare i panni di "futuro re del Regno Unito". L'anziano duca di Norfolk lo vede, teso e agitato, in piedi dalle 6 del mattino a ripassare il testo che dovrà pronunciare. Per rassicurarlo gli dice: "So che sai recitare, vero? Bene. Non devi far altro che continuare". Nulla sarà più lo stesso per lui da quel momento. Vittorio Sabadin racconta le sfide, le difficoltà e i successi della vita del principe Carlo d'Inghilterra: dai problematici anni di scuola alle avventure galanti al Dartmouth Royal College, dalla scomparsa dell'amato mentore, lo zio Lord Louis Mountbatten, sino alle forti prese di posizione sulle tematiche di interesse globale. Ma soprattutto, l'incontro con le due donne della sua vita: Camilla Shand, il grande amore, amica, confidente e "anima gemella", e Diana, la "principessa del popolo" madre dei suoi figli.
16,00

20 lezioni d'amore di filosofi e poeti dall'antichità ai giorni nostri. Con e-book

di Massarenti Armando

editore: Utet

pagine: 131

Da chi avete imparato ad amare ora imparate a guarire, consigliava Ovidio più di 2000 anni fa
12,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.