Libri di Aldo Carera
L'Archivio della Scuola di formazione sindacale del Centro studi Cisl di Firenze
Inventario (1951-1971)
di Aldo Carera
editore: Vita e pensiero
pagine: 352
Fondato nel 1951, un anno dopo la costituzione
della Confederazione italiana sindacati
lavoratori, il Centro studi nazionale di Firenze
ha rappresentato la più concreta manifestazione
delle intenzioni del primo segretario
generale della Cisl, Giulio Pastore, e del direttore
dell’Ufficio studi confederale, Mario
Romani, di contribuire alla crescita culturale
del mondo del lavoro e alla formazione di una
nuova classe dirigente per il sindacato e per
l’intero paese, nel nome della giustizia sociale.
Nei suoi primi vent’anni di attività, sotto la
guida di tre direttori (B. De Cesaris, V. Saba e
S. Costantini) il Centro studi ha messo a
punto un progetto culturale e formativo
sostenuto dalla sperimentazione di formule
didattiche originali e dall’apporto di apprezzati
docenti nelle varie discipline dell’uomo.
L’archivio del Centro studi, ora depositato
presso l’Archivio per la storia del movimento
sociale cattolico in Italia «M. Romani» nella
sede milanese dell’Università Cattolica del
Sacro Cuore, testimonia l’intensità e la qualità
di questa esperienza, unica nel campo della
formazione degli adulti. L’accesso alle carte
conservate nelle 160 cartelle riferite al ventennio
1951-1971, già facilitato dalla schedatura
informatica, si può ora avvalere di questa
versione a stampa dell’inventario, così da
integrare le potenzialità di entrambi i supporti,
a vantaggio dei ricercatori e di tutti coloro
che, in specie tra gli uomini del sindacato, alimentano
interessi di studio e di conoscenza
sulla rappresentanza del lavoro nell’Italia di
metà Novecento.
Storia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. Le istituzioni
Vol. IV. Per una comunità educante. La formazione e la didattica
di Aldo Carera
editore: Vita e pensiero
pagine: 792
Dalle proprie origini l’Università Cattolica del Sacro Cuore ha ricavato elementi di unicità che trovano in buona parte sintesi nella chiave di lettura proposta dal titolo di questo volume. Le esperienze formative e didattiche, intese come «comunità educante», erano costitutive delle intenzioni e delle realizzazioni originarie del fondatore Agostino Gemelli. Segnate dal tempo storico che le ha accolte, esse si sono impresse nell’identità dell’Ateneo e valgono oggi – novant’anni dopo – come essenziale meta di quella riflessione su di sé propria delle istituzioni sociali solidamente conformate e dotate di attitudini dinamiche.
L’Università dei cattolici italiani, nata per incidere sulla società nazionale e come concreta manifestazione della libertà di insegnamento, non ha mancato di protagonismo nelle discontinuità novecentesche dovute al riconoscimento giuridico (1924), alla crescita di iscrizioni negli anni Trenta e, con il secondo dopoguerra, all’affermazione della scolarizzazione di massa e alla ristrutturazione degli assetti sociali e politico-
istituzionali del Paese. In questo arco di tempo, l’Università, nata e identificabile come «figlia della Chiesa», si è accostata alla crescente specializzazione del sapere e delle conoscenze scientifiche dando riscontro, con le proprie specificità, al portato della modernizzazione sul mondo cattolico pre e post-conciliare.
Nello squilibrato sistema di potere e nelle labili consistenze culturali italiane di inizio Novecento padre Gemelli leggeva l’esigenza di una formazione d’élite, capace di preparare giovani solidi nei valori e nelle competenze, così come voleva l’audace intenzione di poche anime elette che si sarebbe realizzata grazie a una provvidenziale mobilitazione popolare a compimento dell’intenso lavorio in campo educativo e scolastico
svolto dai cattolici nel corso del XIX secolo.
La risoluta scelta iniziale di limitarsi alle facoltà considerate più coerenti con le esigenze dell’uomo e della società moderna si è tradotta in formule didattiche connesse direttamente alla ricerca scientifica e al dialogo tra le discipline. Il rapporto diretto con i docenti e l’attività dei laboratori erano confacenti alle piccole classi accolte nel 1921 dall’ex convento degli Umiliati in via Sant’Agnese, sede originaria dell’Ateneo. Sin da quel primo anno l’impegno educativo fu pervaso dall’assidua cura dello stesso Rettore nella qualificazione dell’offerta
didattica e nel sostegno pastorale e spirituale ai giovani iscritti. I rapporti con il mondo cattolico vennero ben presto intensificati su più piani: tramite gli aiuti economici per i giovani meritevoli ma in condizioni disagiate; valorizzando l’apporto delle esperienze associative esistenti e costituendone di nuove; realizzando i primi cicli di conferenze e di lezioni proposte a chiunque avesse interessi culturali, non solo agli studenti. L’8 dicembre 1932 Gemelli tenne il discorso di apertura del primo anno accademico negli attuali edifici monumentali di piazza
Sant’Ambrogio. Nel breve giro di pochi anni la dimensione nazionale dell’Ateneo si sarebbe rafforzata con l’apertura del collegio maschile Augustinianum (1934) e del collegio femminile Marianum (1936). La comunità della Cattolica non tardò dunque a proporsi al Paese nella sua concreta e articolata identità educativa per ampliarsi in seguito con nuove facoltà e in nuove sedi. Da allora nei chiostri bramanteschi il tempo è corso, portatore di quel travaglio che Gemelli ebbe a costante riferimento delle proprie azioni: la crisi dell’università, l’emergenza educativa diremmo oggi, come deficit strutturale nella storia di questo Paese, costante richiamo
a responsabilità cui i cattolici non potevano sottrarsi. Un lascito cui non fu facile uniformarsi con spirito innovativo dopo la scomparsa del primo rettore (1959) in tempi segnati, nell’intero mondo occidentale,
dalla spinta sociale al cambiamento e, per i cattolici, dal Concilio Vaticano II.
Opere sociali e responsabilità d'impresa
Casi e temi nel Novecento
di Aldo Carera
editore: Vita e pensiero
pagine: 320
I dislivelli di potere nelle imprese moderne sono stati sovente filtrati da azioni di responsabilità sociale classificate dagl
La vocazione marginale
L'«industria del turismo» nello sviluppo lombardo (XIX-XX secolo)
di Carera Aldo
editore: EDUCatt Università Cattolica
pagine: 484
Piacenza in età moderna e contemporanea
Fonti a stampa e storiografia economica e sociale
di Aldo Carera
editore: Vita e pensiero
pagine: 352
Nella secentesca premessa a Dell’historia ecclesiastica di Piacenza di Pietro Maria Campi venivano celebrate le difficoltà di chi intenda «penetrare ne’ più reconditi repostigli» delle biblioteche al fine di trarne «preziosissime gemme». Per la buona sorte del lavoro storico quest’operazione di scavo non ha mai termine e col tempo può avvalersi di strumenti e sussidi atti ad alleggerire quella fatica della ricerca che al Campi era costata «tanti sudori della fronte... la vista e finalmente la vita».
Chi si interessa, a vario titolo, delle vicende storiche dell’economia e della società piacentina tra età moderna e contemporanea conta sul ricco patrimonio di fonti a stampa conservate nelle principali biblioteche del capoluogo (la Biblioteca comunale «Passerini-Landi», la Biblioteca della Camera di commercio, la Biblioteca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, la Biblioteca dell’Archivio di Stato). Questo volume rende disponibile un catalogo generale delle opere relative all’agricoltura, alle diverse attività manifatturiere e commerciali, alle dinamiche della società locale e a tutti quei temi in cui si riflette l’operato degli attori privati e istituzionali in campo economico e sociale, secondo contenuti e chiavi di lettura tipici di questo territorio.
XIX-XX secolo Temi di storia economica del turismo lombardo
di Aldo Carera
editore: Vita e pensiero
pagine: 240
I saggi raccolti in questo volume analizzano le interconnessioni tra movimento turistico e tessuto economico lombardo nel XIX e nel XX secolo. La prepotente vocazione regionale verso altre produzioni ha messo a lungo in secondo piano il valore turistico di un patrimonio unico di beni, di risorse, di relazioni. Eppure sino a pochi decenni or sono la Lombardia vantava la più consistente struttura d’accoglienza della penisola e gli stessi lombardi ne erano i principali clienti. Sino alla seconda metà del Novecento l’incontro della domanda e dell’offerta turistica nei limitati spazi regionali ha dato un contributo significativo allo sviluppo economico locale e alla promozione di nuovi comportamenti individuali e collettivi.
I confini dello sviluppo. La regione economica lombarda come questione storiografica
di Aldo Carera
editore: EDUCatt Università Cattolica
pagine: 256
Temi e questioni di storia economica e sociale in età moderna e contemporanea
Studi in onore di Sergio Zaninelli
di Aldo Carera
editore: Vita e pensiero
pagine: 776
In occasione del settantesimo compleanno di Sergio Zaninelli sono stati raccolti in questo volume ventitré saggi riguardanti la storia economica e sociale lombarda e italiana tra ’600 e ’900. Essi sono stati predisposti da un gruppo di studiosi che operano nell’Università Cattolica del Sacro Cuore o in altri atenei e collaborano all’attività dell’Istituto di Storia economica e sociale
o dell’Archivio per la storia del movimento sociale cattolico in Italia. I saggi trattano in prevalenza temi che sono attinenti ai campi di ricerca in cui Sergio Zaninelli si è cimentato nel corso della sua lunga attività di studio, quali le riforme settecentesche, l’equilibrio agricolo-commerciale e la sua evoluzione verso l’industrializzazione, l’azione sociale dei cattolici.