Libri di L. Odello
L'antropologo e il mondo globale
di Marc Augé
editore: Cortina raffaello
pagine: 126
In un mondo in trasformazione accelerata, un cambio di scala colpisce e riconfigura le nostre esistenze individuali e collettive. In questo nuovo ambiente, l'antropologia ha d'ora in avanti l'immenso compito di criticare l'insieme ancora proteiforme che chiamiamo il mondo globale. Marc Auge ritorna qui sulle categorie dello spazio e del tempo, in particolare attraverso la nozione di tempo morto nella sua relazione con quella di nonluogo, per interrogarsi sui rapporti tra senso sociale e libertà individuale nel mondo contemporaneo. L'antropologo contribuisce in tal modo allo sforzo di lucidità critica di cui l'umanità ha bisogno oggi più che mai, se davvero vuole un giorno potersi dichiarare non più globale ma totale, nel senso in cui la intende Mauss, vale a dire intelligente, lucida, ambiziosa e solidale. Marc Auge è directeur d'études presso l'Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi. Africanista di formazione, da anni si occupa di antropologia delle società complesse. Attraverso testi come "Un etnologo nel metrò" o "II metrò rivisitato", ma anche cimentandosi talvolta nell'etnofinzione ("Diario di un senza fissa dimora"), Marc Auge ha sviluppato un'originale antropologia del quotidiano in grado di esplorare il nostro stesso ambiente. Moltiplicando in tal modo i suoi "terreni", da quello vicino a quello lontano fino a quello immaginario, egli ha proposto un'antropologia che collega la vita quotidiana al mondo globale.
Tormentoni! La filosofia nel juke-box
di Peter Szendy
editore: I Libri di Isbn/Guidemoizzi
pagine: 96
Mina, Alberto Lupo e Walter Benjamin. Kierkegaard e i Daft Punk. Boris Vian. Nessuno può indovinare il segreto del successo di una canzone, la qualità che eleva musica e parole al titolo di "tormentone" (tube in francese) per accompagnare e persino infestare nei modi più diversi le nostre singole esistenze. Certamente è qualcosa che ha a che fare, paradossalmente, con la banalità, con la scambiabilità totale della musica popolare. Ma bisogna elevare le canzoni al rango di oggetti filosofici - sostiene il filosofo Peter Szendy rileggendo il Benjamin dei 'passages' - per capire che esse, proprio come il denaro per la merce e il desiderio, sono la moneta di scambio delle nostre emozioni. Per questo - come sosteneva Wittgenstein - le canzoni si incastrano nei nostri pensieri e sentimenti. E non ci lasciano più. "Tormentoni!" è la guida indispensabile per comprendere come alcune canzoni diventino parte della nostra cultura, delle nostre vite. Un saggio acuto e spiritoso sulla forma d'arte più popolare e universale: la musica. Peter Szendy (1966), filosofo e musicologo, è professore all'Università di Paris X Nanterre e consigliere della Cité de la Musique di Parigi. Ha pubblicato Musica pratica. Arrangements et phonographies de Monteverdi à James Brown (1997), Écoute. Une histoire de nos oreilles (2001). Recentemente ha curato una raccolta di scritti di Béla Bartok (2006).
Il metrò rivisitato
di Marc Augé
editore: Raffaello Cortina Editore
pagine: 82
L'antropologo fa ritorno nel metrò
L'università del disastro
di Paul Virilio
editore: Raffaello Cortina Editore
pagine: 155
Inquinamento ambientale, riscaldamento climatico, minaccia nucleare: in un mondo ormai sull'orlo della catastrofe, la scienza
Stati canaglia
di Jacques Derrida
editore: Raffaello Cortina Editore
pagine: 224
Esistono "stati canaglia"? Se la ragione del più forte è sempre la migliore, se l'abuso di potere è costitutivo della sovranit