Libri di Pietro Verri
Osservazioni sulla tortura. Ediz. critica dell'autografo
di Pietro Verri
editore: Antenore
pagine: 234
Con le "Osservazioni sulla Tortura" Pietro Verri dà una spinta fondamentale al dibattito sette-ottocentesco sui delitti e sull
Cronaca di Cola de li Piccirilli degli avvenimenti pubblici di Milano dell'anno 1763
di Pietro Verri
editore: La vita felice
pagine: 60
In una Milano della metà del '700, travolta da una temperie moraleggiante tra la felicità personale e quella collettiva, e dalla depressione economica a causa delle difficoltà frapposte al libero commercio, non tutta la nobiltà partecipava di questa passiva accettazione di una decadenza morale e soprattutto economica e sociale. Pietro Verri, per esempio, rappresentò una eccezione. Della sua produzione letteraria e scientifica non tutto fu pubblicato. Soprattutto gli scritti giovanili vennero raccolti dal Verri in un codice di ben 524 pagine numerate. Dalla pagina 505 alla 523 di questo manoscritto compare un contributo intitolato: "Cronaca di Cola de li Piccirilli degli avvenimenti pubblici di Milano dell'anno 1763", nel quale Verri, sotto falso nome e stranamente in dialetto napoletano, ripercorre avvenimenti della vita quotidiana del capoluogo lombardo.
Scritti di economia, finanza e amministrazione
di Pietro Verri
editore: Storia e Letteratura
pagine: 710
Osservazioni sulla tortura
di Pietro Verri
editore: Rizzoli
pagine: 203
Requisitoria appassionata, il "libro dell'orrore" costruito da Pietro Verri raccoglie le testimonianze documentarie del proces
Scritti di economia, finanza e amministrazione
di Pietro Verri
editore: Storia e Letteratura
pagine: 862
I «Discorsi» e altri scritti degli anni Settanta
di Pietro Verri
editore: Storia e Letteratura
pagine: 714
A mia figlia
di Pietro Verri
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 123
"Ricordatevi, cara figlia, che le persone anche di merito distinto, quando sono infelici, cessano di essere amabili", scrive Pietro Verri in questi Ricordi alla figlia Teresa, chiamata così in omaggio alla regina Maria Teresa d'Austria, che l'illuminista di Milano ammirò sopra ogni altro. Una figlia avuta tardi, a quasi cinquant'anni, alla quale appena nata ricordava come diventare felice, attraverso la disciplina dello spirito, e così fare felici gli altri, com'era dovere di donna. I Ricordi, cioè ammonimenti, formano un trattato modello di pedagogia femminile illuministica, più vicina all'inglese rigoroso Locke che all'utopista libertario Rousseau.
Scritti di argomento familiare e autobiografico
di Pietro Verri
editore: Storia e Letteratura
pagine: 862
Discorsi sulle felicità e sull'indole del piacere e del dolore
di Pietro Verri
editore: Editori Riuniti
pagine: 158
"I dolori, che passano lentamente, non hanno per effetto un godimento vivo, perché il trapasso è inavvertito. Io sottoscrivo con piena convinzione questo principio del conte Verri." Così, a proposito del "Discorso sull'indole del piacere e del dolore", si esprimeva Immanuel Kant nell'"Antropologia pragmatica", cogliendo l'essenza del sottile pessimismo che pervade il testo di Pietro Verri, come pure l'altro suo saggio di filosofia morale, il "Discorso sulla felicità". Ma nella ricerca dei principi della "felicità pubblica" l'analisi di Verri va oltre l'esame psicologico di sensazioni e sentimenti per diventare a sua volta una vera antropologia, fondata sulle concezioni edonistiche e utilitaristiche dell'illuminismo.