Nottetempo: Poeti.com
Sale grosso
di Maria Moresco
editore: Nottetempo
pagine: 137
A distanza di dieci anni dalla prima, esce la seconda raccolta poetica di Maria Moresco, scritta nell'arco di un quindicennio
Bamboo blues
di Eugenio Lucrezi
editore: Nottetempo
pagine: 92
Bamboo Blues (dal titolo di una coreografìa di Pina Bausch) è un libro di occasioni, memorie e rapporti
Il campo dei cigni
di Marina Cvetaeva
editore: Nottetempo
pagine: 170
Diario in versi scritto tra ottobre 1917 e dicembre 1920 a lungo trascurato, in patria e all'estero, Il Campo dei cigni raccog
Bonus (con il 33% di poesie in più)
di Andri Snær Magnason
editore: Nottetempo
pagine: 103
"Avevo appena traslocato
La guerra d'Europa 1914-1918. Raccontata dai poeti. Testo originale a fronte
editore: Nottetempo
pagine: 267
Per la prima volta i poeti di tutta l'Europa - 53 autori di 16 paesi, tra cui Apollinaire, Joyce, Pessoa, Mandel'stam, Ungaretti... - raccontano la Grande Guerra. I loro versi non parlano di eroi, gloria, onori, dominio, potere, ma di guerra. E della pietà che porta con sé. Le parole dei poeti riflettono la ferocia della guerra, la sua inutilità e il fatto che fosse combattuta in un modo nuovo, con mezzi che non si conoscevano e che divennero familiari solo agli uomini nelle trincee. Molti poeti combatterono e morirono al fronte, altri s'imboscarono o tentarono di scappare, ci fu chi credette nell'onore, chi fini in manicomio o in seminario, chi mori di overdose e chi finse di non ricordare. Un itinerario poetico nell'Europa dilaniata dallo scontro di civiltà attraverso i testi dei maggiori autori europei della letteratura del Novecento.
Bamboo blues
di Eugenio Lucrezi
editore: Nottetempo
pagine: 92
"Bamboo blues" (dal titolo di una coreografia di Pina Bausch) è un libro di occasioni, memorie e rapporti
Alterazioni del ritmo
di Vittorio Lingiardi
editore: Nottetempo
pagine: 91
Aritmie cardiache segnate dal tradimento, dalla perdita, dall'ipocondria. Salvate dall'ironia, dalla tenerezza, dalla testardaggine. Un'autobiografia in versi che rivelando l'autore ci rivela a noi stessi, con semplice e acuta precisione.
Il poema dell'acquaio
di Mircea Cartarescu
editore: Nottetempo
pagine: 266
Nella poesia di Mircea Cartarescu - capofila della generazione dei poeti e scrittori degli anni '80 vissuti sotto il regime di Ceausescu - niente è quello che sembra: il lavandino s'innamora delle stelle stampate sulla tenda di plastica della cucina e lo confida ai barattoli di mostarda nella dispensa e alle stoviglie nello scolapiatti; la motocicletta parcheggiata accanto alla vetrina del negozio che ripara televisori s'interroga sull'esistenza sotto la volta stellata; l'amore compare in tuta da sci, le biblioteche nazionali diventano chewing-gum. Dalla sua vasta produzione in versi l'autore rumeno ha espressamente scelto i testi per quest'edizione italiana, a disegnare un movimentato "autoritratto" nella traduzione di Bruno Mazzoni.
L'amore, le donne e la vita. Poesie scelte. Testo spagnolo a fronte
di Mario Benedetti
editore: Nottetempo
pagine: 206
"L'amore, le donne e la vita" raccoglie una scelta delle poesie d'amore scritte da Mario Benedetti nell'arco di cinquant'anni:
21 preghierine per una nuova vita
di Antonio Moresco
editore: Nottetempo
pagine: 58
"Non lo so come si possa definire questa strana cosa piena di bellezza, di allegria e di profonda tristezza. Prendetela come un piccolo libro di preghiere che possa dare un po' di forza in questi tempi che sembrano senza speranza, un piccolo talismano per i momenti di buio e in attesa di quelli di luce." (Antonio Moresco)
Il luogo stretto
di Faraj Bayrakdar
editore: Nottetempo
pagine: 82
Arrestato per affiliazione al partito comunista nella primavera del 1987 dai servizi segreti di Hafez Assad e condannato solo nel 1993 a quindici anni di reclusione dopo averne già passati sei in isolamento, il poeta e giornalista siriano Faraj Bayrakdar ha imparato a memoria le sue poesie "come facevano i nostri antenati prima della diffusione della scrittura". Dopo più di sei anni gli vennero concesse visite a cadenza mensile d'un quarto d'ora. Cominciò allora a passare alla figlia versi scritti su cartine di sigaretta, e questo libro nacque cosi. Rilasciato nel 2000, alcuni anni or sono è stato tra coloro che hanno guardato con sincero entusiasmo alla primavera araba, che ha speranzosamente definito "autunno dei tiranni". Spesso la storia smentisce i poeti, eppure l'unica via che conduce fuori da ogni "luogo stretto" passa sempre per "la lingua all'apice del chiarore" di versi come quelli di Faraj Bayrakdar.
Lo sgurz
di David Riondino
editore: Nottetempo
pagine: 110
Lo sgurz è qualcosa di indefinibile che talora appare negli eventi e nelle persone. Cercavamo di inseguirlo e di definirlo in uno spettacolo a metà anni ottanta dal titolo "Chiamatemi Kowalsky", in cui Paolo Rossi e io, si presumeva che questo tal Kowalsky, di cui raccontavamo le gesta, avesse lo sgurz. Quando gli prendeva un colpo di sgurz faceva cose apparentemente poco logiche e coerenti, entrava in un'altra dimensione. Il termine poi precipitò in un film di Salvatores, "Kamikazen - ultima notte a Milano", che aveva nella locandina la dicitura "il primo film con lo sgurz", nientemeno. Sgurz mi ricorda una Milano viva, sentimentale, intelligente, in anni nei quali si contrapponeva alla Milano da bere un vitalismo malinconico e sensuale, sempre sorretto da una forte vocazione alla gioia, che circolava tra le canzoni di Jannacci e di Gaber, nei poemi di De André e Guccini, nei romanzi di Benni, e, in giro per l'Italia, nei disegni di Pazienza e nelle azioni del manipolo di Tango (Staino, Hendel, Pietrangeli).