La crisi della teologia filosofica diventerà conclamata nel XVIII secolo, da Hume a Kant. Ma le premesse sono già nel precedente, il secolo dei santi, ma anche dei libertini. Un sondaggio, al riguardo, è compiuto, in questo libro, sulla cultura ugonotta a cavallo della revoca dell'editto di Nantes. Qui si punta sull'avversario di Bayle per antonomasia: Pierre Jurieu, anche in ragione della scarsità degli studi sul suo pensiero filosofico. Il pensiero filosofico di Jurieu è conosciuto più che altro indirettamente, attraverso la presenza che se ne ritrova in Bayle, soprattutto a proposito della questione della teodicea. Ma qui è presentato il suo attacco multiforme, ed ossessivo, ai nemici esterni, anti-cristiani, e agli avversari correligionari, a suo giudizio ancor più pericolosi. Attorno a lui è ricostruita una trama di polemiche che spesso lo ebbero, talora apertamente talora in modo sotterraneo, a bersaglio privilegiato; da parte di personaggi che, peraltro, divergevano altrettanto fra loro. A conferma che la crisi della teologia razionale era, ed era sovente percepita, come insanabile.
Sulla crisi della teologia filosofica nel Seicento. Pierre Jurieu e dintorni

Titolo | Sulla crisi della teologia filosofica nel Seicento. Pierre Jurieu e dintorni |
Autore | Anna Minerbi Belgrado |
Collana | Filosofia e scienza nell'età moderna, 67 |
Editore | Franco Angeli |
Formato |
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Pagine | 192 |
Pubblicazione | 2008 |
ISBN | 9788856800845 |
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