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Lettere cristologiche. A Massimo, filosofo. Ad Adelfio, vescovo e confessore. A Epitteto, vescovo

Lettere cristologiche. A Massimo, filosofo. Ad Adelfio, vescovo e confessore. A Epitteto, vescovo
Titolo Lettere cristologiche. A Massimo, filosofo. Ad Adelfio, vescovo e confessore. A Epitteto, vescovo
Autore
Curatore
Argomento Storia, Religione e Filosofia Religione
Collana Letture cristiane del primo millennio, 66
Editore Paoline Editoriale Libri
Formato
Formato Libro Libro
Pagine 264
Pubblicazione 2025
ISBN 9788831558334
Carte Cultura Carta del docente Acquistabile con Carte cultura o Carta del docente
 

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Le Lettere cristologiche di Atanasio, redatte tra 370 e 372, sono pietre miliari della storia della teologia. La Lettera a Massimo è un limpido sommario del pensiero atanasiano. L'unicità e lo scandalo dell'incarnazione e della croce assumono senso solo considerandone il fine: la salvezza. Solo Dio, non un altro uomo o una creatura, poteva salvare l'uomo, cioè divinizzarlo. E solo avendo un corpo umano, Cristo poteva offrirlo al Padre per tale fine. Con riferimento al culto, invece, la Lettera ad Adelfio afferma la distinzione e l'inscindibilità, in Cristo, di umanità e divinità. Infine, la Lettera a Epitteto, la più famosa delle tre, espone un catalogo di undici opinioni cristologiche dibattute e qui contestate da Atanasio, costituendo il punto più alto a cui si è spinta la sua cristologia. Testo originale a fronte.
 

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