Le Lettere cristologiche di Atanasio, redatte tra 370 e 372, sono pietre miliari della storia della teologia. La Lettera a Massimo è un limpido sommario del pensiero atanasiano. L'unicità e lo scandalo dell'incarnazione e della croce assumono senso solo considerandone il fine: la salvezza. Solo Dio, non un altro uomo o una creatura, poteva salvare l'uomo, cioè divinizzarlo. E solo avendo un corpo umano, Cristo poteva offrirlo al Padre per tale fine. Con riferimento al culto, invece, la Lettera ad Adelfio afferma la distinzione e l'inscindibilità, in Cristo, di umanità e divinità. Infine, la Lettera a Epitteto, la più famosa delle tre, espone un catalogo di undici opinioni cristologiche dibattute e qui contestate da Atanasio, costituendo il punto più alto a cui si è spinta la sua cristologia. Testo originale a fronte.
Lettere cristologiche. A Massimo, filosofo. Ad Adelfio, vescovo e confessore. A Epitteto, vescovo

Titolo | Lettere cristologiche. A Massimo, filosofo. Ad Adelfio, vescovo e confessore. A Epitteto, vescovo |
Autore | Atanasio (sant') |
Curatore | E. Cattaneo |
Argomento | Storia, Religione e Filosofia Religione |
Collana | Letture cristiane del primo millennio, 66 |
Editore | Paoline Editoriale Libri |
Formato |
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Pagine | 264 |
Pubblicazione | 2025 |
ISBN | 9788831558334 |
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