«L'esperienza insegna che per un cattivo governo il momento più pericoloso è sempre quello in cui esso comincia a riformarsi». È a partire da questo passo, oggi conosciuto come «paradosso di Tocqueville», che il volume affronta il nesso tra crisi e riforme: un rapporto problematico che può presentarsi in regimi politici dalla storia plurisecolare - il papato sotto il pontificato di Pio IX, gli imperi islamici euro-asiatici, l'impero e la Repubblica popolare cinesi - così come in democrazie più o meno consolidate, onde gli studi sul Commonwealth britannico, sulle riforme amministrative negli Stati Uniti e nel Regno Unito, e soprattutto sui maggiori partiti italiani di fronte alla crisi della "prima Repubblica". Non tanto un volume su Tocqueville, sullo studioso che ama i paradossi e al tempo stesso insegue la prudenza, bensì a partire da Tocqueville. Anche dal punto di vista metodologico: è grazie al proficuo intreccio tra storia politica, storia istituzionale e storia del pensiero politico che è stato possibile ricostruire alcune tessere del mosaico che queste pagine propongono.
Lo spettro dell'autoriforma. Rileggendo il paradosso di Tocqueville

Titolo | Lo spettro dell'autoriforma. Rileggendo il paradosso di Tocqueville |
Curatori | F. Benedetti Milincovich, C. Cassina, G. M. Sperelli |
Argomento | Storia, Religione e Filosofia Filosofia |
Collana | La cultura, 1 |
Editore | Studium |
Formato |
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Pagine | 224 |
Pubblicazione | 2025 |
ISBN | 9788838255441 |
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