«Non abitiamo più la terra e il cielo, bensì Google Earth e il Cloud. Il mondo si fa sempre più inafferrabile, nuvoloso e spettrale». Abbiamo perso il contatto con il reale. È necessario tornare a rivolgere lo sguardo alle cose concrete, modeste e quotidiane. Le sole capaci di starci a cuore e stabilizzare la vita umana. Una massa di informazioni ci investe ogni giorno. Come ogni inondazione, anche questa agisce sulle nostre esistenze, spazza via confini, rimodella geografie. Ormai sono i dati e non più le cose concrete a influenzare le nostre vite. Le non-cose stanno prendendo il sopravvento sul reale, sui fatti e la biologia. E così la realtà ci appare sempre più sfuggente e confusa, piena di stimoli che non vanno oltre la superfice. Con la sua consueta lucidità e veemenza, Byung-chul Han, critico severo ma acuto della contemporaneità, ci offre una peculiare e sferzante riflessione sulla comunicazione, la Rete e il futuro che stiamo costruendo.
Le non cose. Come abbiamo smesso di vivere il reale

titolo | Le non cose. Come abbiamo smesso di vivere il reale |
Autore | Byung-Chul Han |
Traduttore | S. Aglan-Buttazzi |
Argomento | Storia, Religione e Filosofia Filosofia |
Collana | Einaudi. Stile libero extra |
Editore | Einaudi |
Formato |
![]() |
Pagine | 136 |
Pubblicazione | 2022 |
ISBN | 9788806251093 |