Questi appartati scritti di Jack Kerouac testimoniano ancora una volta due grandi motivi dello scrittore americano: il viaggio e il jazz. Meglio: in viaggio e nel jazz, perché ad imporsi nella lettura di Kerouac è il dinamismo della sua prosa e l'immersione della scrittura nel suo oggetto. "Se chi scrive è la musica, Kerouac diventa musica. Se chi scrive è il viaggio, lui si fa percorrere dalle visioni, diventa strada. Così diventa occhio, mano che impugna una fotocamera nelle mani di Robert Frank... Diventa toro, sangue, e chi scrive è la stupidità umana... diventa gente, e linguaggio della gente: Dave, il ragazzo messicano, l'umanità di Tangeri con Burroughs, gli irochesi, la patetica visione dell'eroico country quotidiano di un'America bambina che non vorrà mai crescere. E Kerouac diventa America. Ma, come i bambini, la rompe e la rifà diversa".
L'ultima parola. In viaggio. Nel jazz

Titolo | L'ultima parola. In viaggio. Nel jazz |
Autore | Jack Kerouac |
Collana | Tascabili. Narrativa |
Editore | Il maestrale |
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Pagine | 168 |
Pubblicazione | 2009 |
ISBN | 9788889801925 |
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