Il vuoto: «Mesi di vuoto dappertutto: dentro, fuori, in basso, qualcuno temeva pure lassù. Non è stato così: eppure "benvenuti alla resa finale!- hanno pensato in tanti». È davvero necessario riempire ogni vuoto a tutti i costi? E se quel vuoto fosse stata una misura: "Quanto ti manco?- In una casa, l'unica stanza piena è quella vuota: è tutta colma del suo vuoto, di se stessa. Perché, dunque, riempirla a tutti i costi? In Ciò che vuoto non è l'autore ripercorre gli articoli del Credo alla luce del vuoto dei mesi appena trascorsi: «L'uomo ha diritto di voto, la bellezza ha diritto di vuoto per brillare» scrive. Che nome dare a quel vuoto? Per chi crede il vuoto è una mancanza piena di nostalgia, per chi non crede è un'esperienza mistica: certe domande, comunque, hanno bisogno di vuoto attorno per respirare. Ripartiamo, dunque! Da quel sepolcro che le donne, a Gerusalemme, hanno trovato vuoto il mattino di Pasqua: da allora quella cristiana è una fede fondata sul vuoto, è fede che ha diritto di vuoto. Tra memorie paesane e sprazzi d'attualità, l'autore si concede delle lezioni di lentezza per cercare una risposta alla domanda che ci interpella ovunque, soprattutto sul ciglio dell'afflizione: "Perché credere quando attorno è buio?- Nell'emergenza il Vangelo è uno spicchio di luna a forma di falce: la parte fulgente illumina quella oscura. Che vuota non è.
Ciò che vuoto non è

titolo | Ciò che vuoto non è |
Autore | Marco Pozza |
Argomento | Storia, Religione e Filosofia Religione |
Collana | Dimensioni dello spirito, 1 |
Editore | San Paolo Edizioni |
Formato |
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Pagine | 224 |
Pubblicazione | 2020 |
ISBN | 9788892222946 |