Appartenente ai Moralia, il "De audiendis poetis" - per la prima volta tradotto in italiano - presenta notevoli punti di interesse: dal punto di vista filosofico, per la fusione di platonismo, aristotelismo ed elementi stoici, si inserisce in quell'eclettismo destinato ad evolvere nei secoli; mentre dal punto di vista dello spirito critico sollecita i giovani lettori delle opere poetiche, invitandoli a porre attenzione a ogni cenno del pensiero e della volontà dell'autore e a separare il punto di vista del narratore da quello del personaggio, anticipando la moderna narratologia. L'opera giustifica l'imitazione di elementi "nobili" e "ignobili" da parte del poeta, perché è proprio la realtà a presentarli "mescolati" fra loro, concetto tramite il quale l'autore supera i motivi del rifiuto platonico della poesia e risolve at tempo stesso un problema posto da Aristotele nella Poetica. Il giovane dovrà comportarsi come l'ape che ricava il miele dai fiori più amari, inoltrandosi fra i cespugli spinosi: nella similitudine dell'ape è racchiuso il senso ultimo dell'opera.
L'arte di capire la poesia. Testo greco a fronte

titolo | L'arte di capire la poesia. Testo greco a fronte |
Autore | Plutarco |
Traduttore | S. Nannini |
Argomento | Letteratura e Arte Letteratura e Linguistica |
Collana | Classici greci e latini |
Editore | Rusconi Libri |
Formato |
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Pagine | 172 |
Pubblicazione | 2018 |
ISBN | 9788818032420 |