Storia e Letteratura: Civitas
Insegnare l'italiano nell'università e nella scuola
di Luca Serianni
editore: Storia e Letteratura
pagine: 48
Davanti ad una gremita Aula 1 di lettere alla Sapienza, nel 2017, dopo quarant'anni di cattedra a Roma, Luca Serianni si conge
Il popolo e i suoi rappresentanti
di Sabino Cassese
editore: Storia e Letteratura
pagine: 128
Democrazia, rappresentanza, elezione, sovranità popolare
Disorganici. Maestri involontari del Novecento
di Filippo La Porta
editore: Storia e Letteratura
pagine: 201
«Se l'insegnamento è soprattutto oralità, come può il maestro parlare al discepolo se non lo conosce? Probabilmente quel "facc
Elogio della curiosità
di Eleanor Roosevelt
editore: Storia e Letteratura
pagine: 186
Eleanor Roosevelt non è stata solo la più importante first lady del Novecento: fu anche e soprattutto una di quelle persone ch
Patologia della corruzione parlamentare
di Piero Calamandrei
editore: Storia e Letteratura
"Questo è un argomento che, per trattarlo col dovuto rispetto, bisognerebbe scriverne in latino; in un latino settecentesco da
Per uno Stato democratico-repubblicano
di Massimo Severo Giannini
editore: Storia e Letteratura
pagine: 96
"Distingueva nettamente la politica dalla politica dei partiti". Si possono rileggere partendo dall'affermazione di Sabino Cassese i tre testi qui riuniti del Massimo Giannini politico: l'intervento al congresso del Partito Socialista dell'aprile 1946, la conseguente mozione, la relazione discussa alla "Commissione per studi attinenti alla riorganizzazione dello Stato". In essi Giannini suggeriva la linea da tenere all'Assemblea Costituente e da mantenere poi nel concreto farsi della politica democratica, denunciando il pericolo della distanza tra Stato-apparato e popolo, e vedendo in quest'ultimo la necessità di farsi "motore dal basso". Nella proposta di un Parlamento a camera unica in cui fossero rappresentate tutte le classi, ribadiva infine quel concetto di eguaglianza fondata su diritti sociali inalienabili che ha dato forma specifica alla nostra democrazia. Introduzione di Sabino Cassese.
Casa Savoia nella storia d'Italia
di Luigi Salvatorelli
editore: Storia e Letteratura
pagine: 128
'Casa Savoia nella storia d'Italia' e non l'Italia nella storia dei Savoia: sin dal titolo di questo opuscolo Salvatorelli si propose di correggere una prospettiva che troppo a lungo aveva condannato gli italiani a pensarsi in una posizione di minorità. Uno scritto che - nel ricostruire i momenti salienti di tali rapporti fino alla collusione col fascismo e alla fuga del re davanti al disfacimento dello Stato - voleva anche essere pamphlet politico in vista del referendum allora imminente tra monarchia o repubblica: "Al popolo italiano sta il decidere se esso intenda considerarsi inferiore agli altri popoli europei: un 'corpus vile' su cui sia lecito compiere qualsiasi più disastroso ed avvilente esperimento, ricevendone gli autori di questo quietanza e conferma, e cioè autorizzazione a ricominciare".
Per una scuola di libertà
di Tristano Codignola
editore: Storia e Letteratura
pagine: 108
La scuola media inferiore è oggi unanimemente considerata l'anello debole del nostro sistema di istruzione: i test ci dicono che i nostri studenti, allineati a quelli degli altri paesi all'uscita dalla scuola elementare, accumulano nel triennio successivo un ritardo destinato a non essere più recuperato. Eppure la nascita nel '62 della "scuola media unica" fu una vera innovazione, che intese sancire la fine della separazione precoce tra popolo e classe dirigente. Rileggere oggi l'appassionato discorso parlamentare di Tristano Codignola con cui la scuola media venne istituita, ci consente di tornare alle radici ideali di quella che fu, e nonostante tutto rimane, una conquista fondamentale sulla strada dell'attuazione della nostra Costituzione e di una democrazia autenticamente progressiva.
Dopo Caporetto-Vittorio Veneto
di Giuseppe Prezzolini
editore: Storia e Letteratura
pagine: 144
"Se volessi esprimermi paradossalmente, direi che Caporetto è stata una vittoria, e Vittorio Veneto una sconfitta per l'Italia. Senza paradossi si può dire che Caporetto ci ha fatto bene e Vittorio Veneto del male; che Caporetto ci ha innalzati e Vittorio Veneto ci ha abbassati, perché ci si fa grandi resistendo ad una sventura ed espiando le proprie colpe, e si diventa invece piccoli gonfiandosi con le menzogne e facendo risorgere i cattivi istinti per il fatto di vincere". Nello sviluppo di questa tesi paradossale è da ricercare il significato dei due reportages su Caporetto e Vittorio Veneto del capitano del Regio Esercito Giuseppe Prezzolini. Concepiti, scritti e pubblicati immediatamente dopo le due battaglie, nello spirito anticonformista della "Voce", essi intesero essere, nell'esser racconto di guerra, guerra essi stessi alla retorica nazionale.
La virtù ci rende belli? Arte di vivere e morale
di Höffe Otfried
editore: Storia e Letteratura
pagine: 72
L'età moderna sancisce tra le altre cose una frattura, quella tra ambito etico ed ambito estetico: secondo un senso comune dif
Del pensiero come principio d'economia pubblica
di Carlo Cattaneo
editore: Storia e Letteratura
pagine: 96
"Orbene, la capanna, il foco, l'arco, il laccio, la rete, sono doni dell'intelligenza. L'apprestarli, l'adoperarli, richiede inoltre una fatica; e questa è da rinnovarsi in perpetuo; ma l'idea inventrice, concepita da un uomo, può valere per tutti e per sempre. L'esempio suo la svela al suo nemico, e di tribù in tribù il beneficio si propaga per le foreste inospite a conforto di tutto il genere umano". Non nella natura come i fisiocrati, non nel lavoro come Adam Smith, ma nell'intelligenza Carlo Cattaneo individuava il più riposto fondamento e il vero motore di sviluppo della ricchezza delle nazioni. Pubblicato per la prima volta nel 1861 sul suo "Politecnico", questo saggio breve ma ancora oggi attraversato dal fresco spirito di una prospettiva non convenzionale, pone di fatto, con un secolo e mezzo di anticipo, le basi dell'odierna economia della conoscenza.
Una costituzione per il mondo
di Giuseppe A. Borgese
editore: Storia e Letteratura
pagine: 128
"Chi pensa che l'uomo è fondamentalmente malvagio e incapace di miglioramento, [...], può onestamente rifiutarsi di meditare su questo Disegno. Ma per tutti gli altri, qualunque sia il loro credo politico e la loro religione, la fede nella civiltà dell'uomo e nella sua perfettibilità deve portarli a prendere sul serio questo problema; esso è uno dei due temi su cui veramente vale la pena di meditare: il tema della pace e quello della morte; i quali poi, a ben vedere, sono in realtà un problema solo". Così scriveva Piero Calamandrei nella sua presentazione ai lettori italiani del "Disegno di Costituzione Mondiale". Da allora a oggi i problemi che reclamano una soluzione sovra-statuale non hanno fatto che aumentare per numero e dimensioni: dalla pace internazionale ai flussi finanziari, dalla dislocazione del lavoro alla questione ecologica, è ormai chiaro che il mondo non potrà rinunciare ancora per molto a un'integrazione giuridica e politica del tipo di quella ideata, all'indomani della seconda guerra mondiale, da Giuseppe Antonio Borgese e dai firmatari del gruppo di Chicago.