Castelvecchi: I timoni
L'origine della donna
editore: Castelvecchi
pagine: 280
Il misterioso capitolo dell'evoluzione che riguarda il Pliocene, e la spaventosa siccità che lo accompagnò per milioni di anni
Il feticcio quotidiano
di Dorfles Gillo
editore: Castelvecchi
pagine: 188
Viviamo nell'illusione che la società moderna sia basata unicamente sui princìpi della prestazione efficace e della razionalit
La mistica della femminilità
di Friedan Betty
editore: Castelvecchi
pagine: 334
La mistica della femminilità fu pubblicato per la prima volta nel 1963, un anno decisivo per i movimenti radicali e democratic
Shepard Fairey in arte Obey. La vita e le opere del re della poster art
di Sabina De Gregori
editore: Castelvecchi
pagine: 205
Al termine di una trionfante campagna elettorale, Barack Obama, appena eletto a guidare gli Stati Uniti d'America, ha preso carta e penna per scrivere a Shepard Fairey, in arte Obey, e ringraziarlo personalmente per avergli dedicato un manifesto che, secondo molti analisti, ha rappresentato la vera chiave di svolta del successo personale del primo Presidente nero della storia americana. Quel manifesto - il volto di Obama virato in rosso e blu e accompagnato dalla scritta Hope - ha fatto velocemente il giro del mondo, diventando un'icona celebre quanto "la Gioconda" di Leonardo Da Vinci o la "Marilyn" di Andy Warhol. Tutto merito dell'indiscusso talento di un ragazzo che, nato in una cittadina della Carolina del Sud nel 1970, inizia a far parlare di sé ai tempi del college, quando tappezza le metropoli americane di adesivi con il volto del wrestler André The Giant. In quel momento, la poetica di Obey prende forma, concentrandosi sui temi cruciali della propaganda e del controllo sociale. Un'attenzione all'aspetto comunicativo dell'arte che Obey metterà a frutto nella guerrilla marketing e, durante il conflitto tra gli Stati Uniti e l'Iraq, in campo politico, realizzando una serie di manifesti di stampo pacifista. Da quel momento in poi, caratterizzato da uno stile grafico inconfondibile, il lavoro di Fairey accompagna e commenta gli eventi e le tendenze della contemporaneità, alfiere di un approccio artistico che si fa critica sociale del mondo globalizzato.
La baby aerodinamica kolor karamella
di Tom Wolfe
editore: Castelvecchi
pagine: 252
Diretto, Provocatorio avvincente, inconfondibile: è lo stile di Tom Wolfe, uno degli autori più importanti nella storia della letteratura statunitense, insignito nel 2006 del prestigioso Jefferson Lecture in the Humanities, il più alto riconoscimento conferito negli Stati Uniti per particolari traguardi raggiunti nelle discipline umanistiche, e, proprio grazie a "La baby aerodinamica kolor karamella", considerato il padre nobile del New Journalism. Ma cos'è la baby aerodinamica a cui allude il titolo dì guesto reportage-capolavoro? Si tratta di un modo tutto americano di personalizzare le automobili, in realtà soltanto uno dei "miti d'oggi" affrontati da Wolfe nel suo libro: un fenomeno sociale che vive accanto al twist, al cinema underground, alla beatlesmania, alla ricerca dello svago a ogni costo e della guerra di tutti contro tutti per affermare davanti allo sguardo degli altri il proprio desiderio di apparire "arrivati". Il tutto, grazie alla penetrante capacità di analisi dell'autore, testimonia come il nostro tempo abbia sostituito i valori tradizionali con nuove istituzioni pop, contenitori dai colori brillanti e dai confini eternamente incerti, vera metafora virtuosa e viziosa dei tempi che corrono... magari a bordo di un'automobile kolor karamella!
Street art diary. La storia dell'arte italiana che viene dalla strada
di Marta Gargiulo
editore: Castelvecchi
pagine: 253
Quando l'arte spezza le cornici in cui è abitualmente costretta per invadere la strada e lo spazio urbano, allora si parla di Street art. Opere insolite, costruite con le tecniche più diverse, e unite da un comun denominatore: la volontà di stupire un pubblico che non è più soltanto quello delle gallerie e dei musei, ma il passante occasionale. Grazie a questa filosofia, le facciate dei palazzi delle città di tutto il mondo, insieme ai vagoni delle metropolitane, ai cavalcavia e a qualunque altra superficie dove sia possibile lasciare un segno, sono diventati i supporti di una nuova forma di espressione artistica in grado di amalgamare momenti di poesia urbana e critica sociale, tecniche di propaganda pubblicitaria e satira politica. Un vero e proprio movimento globale - forte di nomi quali Banksy, Shepard Fairey alias Obey, Invader - che in Italia vanta esponenti di primissimo piano, artisti come Mr.Wany, Sten e Lex, Ozmo, Lucamaleonte, JBRock, Diamond, Dem, Artcock, Eron, Ericailcane, Blu: artefici di una nuova geografia della realtà espressiva italiana che viene raccontata da Marta Gargiulo con l'intenzione di edificare una mappa aggiornatissima della Street art contemporanea.
La droga sono io. Aforismi e pensieri di un artista eccentrico e geniale
di Dali` Salvador
editore: Castelvecchi
pagine: 160
Dali è un genio, proclamava lo stesso Dalì
Mille piani
Capitalismo e schizofrenia
editore: Castelvecchi
pagine: 605
Nel 1980, quando, in Francia, Gilles Deluze e Felix Guattari diedero alle stampe la prima edizione di Mille piani, la nuova di
Charles Bukowski
Scrivo racconti e poi ci metto il sesso per vendere. La vita, la poesia e i segreti di uno scrittore maledetto
di Roversi Paolo
editore: Castelvecchi
pagine: 192
Lewis Carroll. La vita segreta del papà di Alice
di Leach Karoline
editore: Castelvecchi
pagine: 427
Chi era Lewis Carroll, pseudonimo di Charles Lutwidge Dodgson, il timido reverendo vittoriano appassionato di teatro, letterat
Il diario di Bobby Sands. Storia di un ragazzo irlandese
editore: Castelvecchi
pagine: 274
Nato a Belfast nel 1954, Robert Gerard "Bobby" Sands abbracciò la causa dell'indipendentismo irlandese a soli diciassette anni, nella convinzione di non poter fare nulla di diverso per combattere le ingiustizie che vedeva crescere intorno a sé. Arrestato più volte, trascorse gran parte della sua vita nello spietato carcere di Long Kesh - ribattezzato "The Maze" - dove, il 5 maggio del 1981, al culmine di una tragica protesta, si lasciò morire di fame dopo aver rifiutato il cibo per ben 66 giorni consecutivi. Da quel momento in poi, Bobby Sands è stato salutato come un eroe non soltanto dai suoi compagni ma da chiunque, in ogni parte del mondo, si ritrovi impegnato a lottare per la giustizia e la libertà. "Il diario di Bobby Sands" restituisce al lettore quelli che furono la vita e i sogni di un ragazzo irlandese riproponendo, dopo decenni di censure, i drammi di una guerra troppo spesso dimenticata.
Fatti e fattoidi. Gli pseudoeventi nell'arte e nella società
di Dorfles Gillo
editore: Castelvecchi
pagine: 141
Gillo Dorfles analizza le finzioni, le contraffazioni, le adulterazioni dei nostri tempi massmedializzati e "virtualizzati"