Cesati: Italiano. Passato E Presente
Il piacere del significante. Dalla commedia delle lingue alla lingua ipermedia
di Giuseppe Antonelli
editore: Cesati
pagine: 364
Il piacere del significante, per chi studia la lingua, è innanzitutto piacere della scoperta
Più di sacro che di profano: alcuni esempi di scrittura femminile
di Rita Librandi
editore: Cesati
pagine: 218
Gli studi raccolti nel volume trattano aspetti differenti della scrittura femminile
L'autunno della tradizione. La forma poetica dell'Ottocento
di Sergio Bozzola
editore: Cesati
pagine: 160
In questo libro si propone di rileggere i poeti maggiori e minori dell'Ottocento per verificare le vicende della forma poetica italiana in una sua fase cruciale: quella della sua crisi e della sua progressiva decadenza, verso il rinnovamento formale della modernità. Viene così preso in esame nel suo insieme per la prima volta l'autunno del classicismo italiano, verificato mediante il contatto ravvicinato con i testi poetici, da Leopardi ai primi anni del nuovo secolo. I segnali di questa crisi sono talora minimi e quasi impercettibili, altre volte evidenti se non proprio esibiti: nel primo caso rappresentano i primi sommovimenti criptici, le scosse preparatorie del sisma che travolgerà la forma e la cultura europea fra Otto e Novecento; nel secondo caso ne sono una sorta di anticipazione programmatica e libresca (i primi esperimenti di verso libero). La metrica e la lingua divengono così il terreno elettivo di una interpretazione complessiva della forma poetica italiana all'alba della modernità.
Così vien poetando l'Ariosto. Strutture sintattiche e strategie retoriche nell'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto
di Sara Giovine
editore: Cesati
pagine: 294
Nel panorama dell'amplissima bibliografia dedicata all'ottava ariostesca, non molto numerosi sono in verità i contributi che a
Storia, lingua e filologia della poesia antica. Scuola siciliana, Dante e altro
di Rosario Coluccia
editore: Cesati
pagine: 271
Il libro analizza due manifestazioni fondamentali della poesia antica, le liriche della Scuola siciliana (considerate nella prospettiva del trasferimento delle stesse dal Sud al Nord) e la "Divina Commedia". Il momento fondante della tradizione letteraria italiana e le fasi immediatamente successive di esso costituiscono il presupposto sul quale si innesca l'opera dantesca, che consacra in maniera irrevocabile il predominio del toscano letterario su tutti gli altri volgari d'Italia. Dante agisce su più livelli: opera una selezione del lascito ricevuto dai rimatori più antichi, introduce elementi desunti dalla lingua del suo tempo e del suo ambiente, forgia con il suo genio moltissime parole ed espressioni nuove: di fatto consegna alle generazioni successive il patrimonio lessicale e linguistico che rappresenta il nucleo ampio dell'italiano moderno. Il costituirsi della lingua si comprende a fondo se i testi (non autografi) vengono esaminati alla luce della variabilità della tradizione manoscritta. In tal modo l'indagine filologica diventa elemento di comprensione della verità fattuale e base per la ricostruzione storica di fenomeni che caratterizzano l'Italia nella seconda metà del Duecento e nei primi anni del Trecento.
L'italiano fuori d'Italia
di Francesco Bruni
editore: Cesati
pagine: 270
Durante il Rinascimento l'Italia ha esportato cultura umanistica e nuovi linguaggi nelle arti figurative e nell'architettura. Prima tra le lingue europee, l'italiano si dota di regole grammaticali e di un grande dizionario. Non è questa l'unica linea della sua storia: nel mondo plurilingue del Mediterraneo tra XVI e XVIII secolo l'italiano è impiegato per le transazioni marinaresche, anche in assenza di interlocutori italiani. Ancora, l'italiano ha avuto ripetuti, inaspettati impieghi nella diplomazia dei Balcani e nell'Oriente della Turchia Ottomana. La vita avventurosa di Lord Byron, conclusasi in Grecia, è un'altra chiave di accesso (non l'unica) che spiega perché sia redatto in italiano il documento che fonda la legittima proprietà delle sculture del Partenone da parte del British Museum. Con la sua leggerezza l'italiano, privo del sostegno di uno stato (almeno fino alla svolta dell'Unità d'Italia, e qualche volta anche oltre), è presente in ambienti diversi da quelli studiati tradizionalmente, con risultati che invitano a una revisione seria del luogo comune secondo cui la lingua nazionale sarebbe stata confinata, prima dell'Unità, a un ruolo quasi esclusivamente libresco.