L'Epos
Le città del cinema
di Sergio Arecco
editore: L'Epos
pagine: 264
Metropolis e Hong Kong: due città, due icone, una vera e una immaginaria, che solo il cinema ha reso effettivamente reali; paradigmi del moderno e di sé stesse, reinventate dalla mitologia cinematografica e riplasmate come metropoli "assolute"; città virtualmente invisibili o inesistenti chiamate a vivere e a essere sé stesse solo dall'occhio della telecamera che ne legittima l'esistenza e concede loro uno statuto di visibilità.
Le religione del laico
di Edward Herbert
editore: L'Epos
pagine: 112
Herbert di Cherbury (1583-1648) fu filosofo, poeta, musicista e diplomatico sotto il regno di Giacomo I d'Inghilterra
Autobiografia delle musiche
di Giovanni Damiani
editore: L'Epos
pagine: 104
Giovanni Damiani (Palermo 1966), allievo di Aldo Clementi per la composizione e di Paolo Emilio Carapezza per la musicologia, perfezionatosi ai Ferienkursen di Darmstadt, è uno dei più brillanti compositori italiani emergenti. A sancire questa realtà, un volume che, oltre all'autobiografia che egli stesso dà delle sue musiche, ospita contributi di firme della musica e della critica, come Luigi Pestalozza, Paolo Emilio Carapezza e Federico Incardona.
In biblioteca
di Francesco Russo
editore: L'Epos
pagine: 292
Il volume è una guida alla formazione nel campo bibliografico e alle fonti d'informazione degli ambiti culturali. A lineamenti di storia del libro, si affiancano una serie di principi di conservazione e restauro, oltreché di biblioteconomia. Segue una completa descrizione delle fonti bibliografiche, che si conclude guidando il lettore attraverso le diverse fasi dell'allestimento e della presentazione di un lavoro bibliografico.
Filippo Tommaso Marinetti
di Gianni E. Viola
editore: L'Epos
pagine: 148
Su Filippo Tommaso Marinetti vige un dibattito che quasi sempre lo relega a ideologo del futurismo. Una visione di questo poliedrico intellettuale come performer del suo tempo, ne mette ora in luce l'opera propagandistica e spettacolare, il personale stile nel fare cultura e nel comunicare, ne descrive gli esperimenti piú o meno noti, compresi i dischi e la radiofonia, narrandone - anche attraverso un ricco apparato iconografico - le numerose 'missioni' all'estero, spesso trascurate dalla bibliografia.
Le biblioteche ecclesiastiche alle soglie del Duemila. Bilancio, situazione, prospettive
editore: L'Epos
pagine: 112
Nel corso dei secoli, custodire il libro e favorirne la diffusione è stata sempre, per la Chiesa, un'attività collegata alla sua missione evangelizzatrice. Le biblioteche ecclesiastiche svolgono anche un fondamentale ruolo come centri di promozione culturale e di educazione permanente e ad esse va riconosciuta una connotazione "pubblica" molto più forte di quanto non sia finora avvenuto. Come ogni autentico bene culturale, la biblioteca viene orientata verso una finalità sociale, per essere fruita, resa moderna e adeguata alle esigenze dell'uomo.
Benjamin Britten
di Alessandro Macchia
editore: L'Epos
pagine: 468
La prima monografia italiana su Benjamin Britten (1913-1976) adempie la predizione di Rostropovic: "Io vi giuro che verrà il tempo di Britten". In occasione del centenario della nascita il libro celebra non soltanto il maggiore compositore inglese, ma uno dei più rappresentativi di tutto il ventesimo secolo. Esaminandone la produzione un titolo dopo l'altro, al passo dei dettagliati accadimenti biografici, l'autore svela inosservate attitudini sperimentalistiche e sovverte definitivamente l'immagine del tradizionalista talentuoso.
Johannes Brahms
di Maurizio Giani
editore: L'Epos
pagine: 644
Pochi compositori di prima grandezza possono vantare una fama mutevole come quella che ha segnato la storia della fortuna di Johannes Brahms (1833-1897). Difficile ed epigono, moderno e conservatore, classicista e romantico, arido e sentimentale: tale è apparso di volta in volta, in vita e negli oltre cento anni successivi alla sua morte, colui che venne presto etichettato come il "terzo B", dopo Bach e Beethoven, della musica tedesca. Questo volume ne ripercorre in dettaglio l'intera opera, soffermandosi anche su composizioni pressoché sconosciute nel nostro paese, in particolare la sua vasta produzione corale con e senza strumenti.
Nicole Kidman
di Caterina Rossi
editore: L'Epos
pagine: 200
Dark lady maliziosa (Da morire), corpo che muove l'azione e lo sguardo (Eyes Wide Shut), star assoluta e performer totale (Moulin Rouge!), attrice immersa nell'ossessione mimetica (The Hours) e diva che rinuncia alla propria aura luminosa accettando la degradazione del corpo (Dogville). La carriera di Nicole Kidman ha ormai attraversato vent'anni di cinema; da oggetto del desiderio e figura di supporto ai partner maschili nei primi film hollywoodiani, si è trasformata in soggetto a più dimensioni. Ogni film di Nicole Kidman è tappa della carriera di un'attrice che ha attraversato i generi e se ne è lasciata attraversare, scrivendo pagine straordinarie della propria "biografia del corpo". L'attrice, in equilibrio tra adesione e superamento del personaggio, si è trasformata nella "star-icona" attuale, archetipo contemporaneo della sintesi fra l'"essere attrice" e l'"essere diva".
Gianfranco Micciché. Blografia
editore: L'Epos
pagine: 196
Un'indimenticabile stagione politica, quella compresa tra giugno 2007 e settembre 2008, vissuta attraverso gli occhi, i pensieri e le parole di uno dei suoi principali interpreti. Un anno intenso di attività politica svolta con spiccata sensibilità per l'innovazione tecnologica adoperata in ogni momento per dare voce e testo alle istanze dei siciliani.
Guillaume Du Fay
di Francesco R. Rossi
editore: L'Epos
pagine: 192
Guillaum Dufay fu compositore di sdtatura vertiginosa, autore di numerose messe polifoniche come di mottetti e chanson. Il suo magistero ha influito in modo decisivo sugli sviluppi di tutta la musica rinascimentale europea.
Orfeo al servizio del Führer. Totalitarismo e musica nella Germania del Terzo Reich
di Lorenzo Lorusso
editore: L'Epos
pagine: 224
Cimentarsi nell'analisi dei rapporti intercorsi fra musica e politica nella Germania nazionalsocialista significa sfiorare alcune delle corde più profonde di un'età così travagliata dove paura ed incertezza, esasperate da una inquietante follia, resero reali i peggiori incubi a cui il continente europeo e l'umanità intera avessero assistito sino ad allora; significa prestare ascolto alla voce di un'arte che canta la tragica vicenda di un Occidente sull'orlo dell'abisso, di un totalitarismo lucidamente sanguinario.