Feltrinelli: Universale economica. Vite narrate

Federico. Fellini, la vita e i film

di Tullio Kezich

editore: Feltrinelli

pagine: 432

Amico personale di Federico Fellini per più di quarant'anni, il critico cinematografico del "Corriere della Sera" ricostruisce
15,00

Una storia quasi soltanto mia

editore: Feltrinelli

pagine: 224

"Questa è la storia che Licia Pinelli mi raccontò all'inizio degli anni ottanta
9,50

Altman racconta Altman

editore: Feltrinelli

pagine: 345

Altman racconta Altman è la storia di uno dei grandissimi registi americani, il frutto delle sue conversazioni informali con D
12,00

I miracoli della vita

di James G. Ballard

editore: Feltrinelli

pagine: 227

Tutta l'opera di James G. Ballard è un'autobiografia segreta. Utilizzando se stesso come lente su cui far convergere i raggi della contemporaneità, Ballard ha costruito una delle mappe più acute dell'immaginario tardomoderno: media landscape e geometrie dell'atrocità, tecnologia e sessualità. Ma ha sempre tenuto nascosta quella lente. Adesso la svela, in questa straordinaria autobiografia. Solo adesso, che si sente vicino alla fine, può raccontare direttamente la sua infanzia a Shanghai, i lunghi anni dell'apprendistato alla vita nel campo di prigionia di Lunghua, la morte prematura e insensata della moglie, la dedizione ai figli. Come ogni autobiografia, neanche questa racconta la "verità", inaccessibile per definizione, ma diventa un'inestimabile chiave di lettura per tutti gli altri suoi libri.
9,00

Caro Bogart. Una biografia

di Jonathan Coe

editore: Feltrinelli

pagine: 134

La biografia, la carriera, il mito di Humphrey Bogart attraverso la scrittura innamorata di un grande romanziere. Jonathan Coe ripercorre la carriera di Bogie dagli esordi teatrali ai grandi film della maturità e lascia emergere la formazione di quel personaggio cinico e sentimentale, capace di passare dalle atmosfere oblique del giallo alla commedia, dall'avventura al dramma romantico. Il Bogart di Coe, prima ancora che un interprete, è il portatore di un'umanità, di una virilità, di un modo di essere a cui scrittori, sceneggiatori e registi attingono cercando di arrivare al "vero" Bogart. La verità del personaggio si moltiplica, in realtà, in un gioco in cui agiscono il suo sorriso sospettoso e disarmante, la sua aggressività, la sua rabbia alcolica, l'amore tempestoso per le donne che, all'apparire di Lauren Bacall, sembra sedarsi in dolcezza e protettività. Coe scava fra immagine cinematografica e biografia, senza confondere i piani, cercando anzi dietro il suo successo un complesso e ricchissimo incastro di frequentazioni, di influenze, di messe a fuoco, quasi a dimostrazione che, dietro il protervo individualismo dei suoi personaggi, Bogart è stato un uomo permeabile, sensibile, capace di modellare e di farsi modellare. Nella lunga lista di film interpretati, ce ne sono di orribili. E ci sono dei capolavori. Ma il vero capolavoro è il resistere nel tempo di quel "far buon viso a cattivo gioco" di cui il suo volto è ancora il manifesto.
7,00

Sempre nel posto sbagliato. Autobiografia

di Edward W. Said

editore: Feltrinelli

pagine: 308

Edward W. Said resta tra gli intellettuali più stimati del nostro tempo, per l'importanza dei suoi studi critici ma anche per la coraggiosa militanza in difesa dei diritti umani. Nasce a Gerusalemme nel 1935, erede di una ricca famiglia palestinese cristiana, e conduce i suoi primi studi nel prestigioso Victoria College del Cairo. Il futuro re di Giordania Hussein e Omar Sharif sono tra i suoi compagni. Ma il giovane Edward rifiuta il modello educativo dei cosiddetti Wog (Westernised Oriental Gentlemen) e incoraggiato dal padre, imprenditore ambizioso ed esigente, si trasferisce in un college del Massachusetts. Nel 1948, dichiarato lo stato di Israele, la sua famiglia è espropriata di tutti i beni. Edward decide di combattere per i diritti del popolo palestinese, per uno stato binazionale, laico e democratico. Diventa un rifugiato politico. Vita intensa la sua, brillante ma anche scomoda, segnata dalla sofferta condizione dell'esilio ma anche da una ricchissima esperienza, in bilico tra i luoghi più prestigiosi della cultura occidentale e un Medioriente agitato da ingiustizie e conflitti. Un'autobiografia che contiene l'avventura degli incontri e delle idee ma anche la drammaticità della lotta e dell'esclusione. Al suo apparire, quest'opera ha suscitato un feroce dibattito sui giornali americani, israeliani e inglesi, come a dimostrare che l'infaticabile impegno di Said continua ancora a generare fecondi insegnamenti e inquietudini. Un testamento spirituale.
12,00

La sconcia vita di Charles Bukowski

di Jim Christy

editore: Feltrinelli

pagine: 109

La biografia di un autore cult, la vita e le immagini del più famoso scrittore underground in lingua inglese. Il caso e il fenomeno Charles Bukowski: il ragazzo battuto dal padre, bevitore già a tredici anni, il duro ribelle sfregiato dall'acne, l'impiegato delle Poste, l'uomo dai mille lavori, il modesto factotum che ha conosciuto le esperienze più sordide e gli ambienti più malfamati per poi diventare un miliardario, è ormai un'autentica leggenda. Il suo lavoro - crudo, grezzo, schietto e spassoso - ha immediatamente trovato imitatori, emulatori, fan e insieme detrattori. E lui faceva scandalo, si attirava amori e odi, si presentava come un personaggio su cui inevitabilmente ci si divide. Jim Christy ha cercato di mettere un po' d'ordine nelle dicerie sorte attorno alla sua vicenda personale, per poter scrivere con partecipazione e simpatia dell'uomo, del mito, dell'opera. A completare il ritratto concorrono le ventiquattro fotografie scattate da Claude Powell, amico, confidente e compagno di sbronze dello scrittore.
7,00

Gandhi

di Christine Jordis

editore: Feltrinelli

pagine: 253

Al volgere del xx secolo, l'imperialismo britannico è ancora estremamente vitale e l'India è immersa nella povertà, logorata dal tributo di sangue, fatica, lacrime e sudore. Poi è venuto Gandhi. L'individuo che avrebbe cambiato il destino di un paese e che avrebbe esercitato la sua influenza sul mondo intero era un ometto dal fisico cagionevole, ma aveva dentro di sé una forza d'acciaio. Anche quando si presentava nudo nel suo perizoma, emanava grande fascino e suscitava sacro rispetto. Parlava in modo semplice, diceva solo l'essenziale, e avvinceva per la sincerità. Fu molto criticato in vita da chi temeva si vedesse in lui un santo o un eroe, da chi non condivideva l'insistenza sulla dimensione religiosa ed etica della politica, da chi non comprendeva le potenzialità di questa strana miscela di ascetica spiritualità e pratica concretezza. Si è variamente interpretata la sua complessa personalità, considerandolo ora un martire cristiano, ora un leader secolarizzato; ogni epoca, ogni biografo, ogni storico ha avuto il suo Gandhi. Resta il fatto che l'India ebbe fiducia in lui, per milioni di indiani egli era l'incarnazione della verità e possedeva lo straordinario potere di rendere possibile l'impensabile; e furono con lui personaggi come Nehru e Tagore, che gli diede l'appellativo di Mahatma, "grande anima".
12,00

Il Che

Una leggenda del secolo

di Kalfon Pierre

editore: Feltrinelli

pagine: 692

Questa biografia si basa su una lunga ricerca durata cinque anni, su un'analisi rigorosa delle fonti, molte delle quali inedit
16,00

Una storia quasi soltanto mia

editore: Feltrinelli

pagine: 200

Questa è la storia che Licia Pinelli mi raccontò all'inizio degli anni ottanta
8,50

Memorie estorte a uno smemorato. Vita di Gillo Pontecorvo

di Irene Bignardi

editore: Feltrinelli

pagine: 205

Anche se racconta la vita di Gillo Pontecorvo, il regista di "Kapò", di "La battaglia di Algeri", di "Queimada", questo non è, o non è soltanto, un libro di cinema né, tantomeno, una biografia "oggettiva", ma piuttosto una sorta di autoritratto. Con lui, Gillo Pontecorvo, che racconta i suoi ricordi, e Irene Bignardi che mette da parte il suo ruolo di critico per interrogare e provocare l'amico, riproponendo le memorie pontecorviane in una cronaca che segue settantanove anni molto speciali, intessuti di incontri e amicizie ancora più speciali: da Enrico Berlinguer, giovanissimo subito dopo la guerra, a Marlon Brando sul set di "Queimada"; da Giorgio Amendola a Torino nel suo primo comizio "libero" a Fabio Picasso che si diverte alle spalle di due avidi galleristi; da Pietro Ingrao che arringa la folla il 26 luglio 1943 a Roman Polanski, compagno di bohème romana. E attraverso la voce di Pontecorvo, tradotta da Irene Bignardi in terza persona, prende ritmo e forma il romanzo di una vita che, ironica e lieve, incrocia alcuni dei grandi eventi del ventesimo secolo.
10,00

Dino

De Laurentiis, la vita e i film

editore: Feltrinelli

pagine: 352

Figlio di un pastaio di Torre Annunziata, commesso viaggiatore nell'Italietta degli anni trenta, allievo attore senza vocazion
12,00