Guanda: Quaderni della Fenice
Ave Virgilio. Carme. Testo tedesco a fronte
editore: Guanda
pagine: 85
'Col tanfo di caseificio, col chiasso degli zoccoli io sono, ingiustificatamente, la polvere delle ossa dei miei indebitati vi
Come cambiare il mondo (se il mondo non ti piace)
di John-Paul Flintoff
editore: Guanda
pagine: 172
"Il mondo ha un disperato bisogno di essere migliorato." Ma troppo spesso ci sentiamo scoraggiati, delusi, incapaci di muovere un passo. E ci rassegniamo all'idea che cambiare il mondo sia difficile, o persino impossibile. Promuovere attivamente il cambiamento, però, farebbe bene non soltanto al mondo e agli altri, ma anche a noi stessi: in nome di un attivismo che rievoca la "saggezza pratica" aristotelica e insieme il più tipico pragmatismo britannico, John-Paul Flintoff ci chiede di attingere alle nostre innate riserve di coraggio, empatia e creatività, e di agire. Non è necessario essere carismatici, come i personaggi che hanno letteralmente segnato la nostra storia, per esempio il Mahatma Gandhi o Nelson Mandela, basta fare qualcosa, anche un solo gesto, per dare inizio al cambiamento. L'autore vuole dimostrare che la trasformazione autentica parte dagli individui e dalle cose concrete. Non si tratta - non sempre, almeno - di affrontare momenti epocali come la rivendicazione dei diritti civili, la lotta al razzismo o i negoziati di pace tra le nazioni. Sono proprio le piccole azioni quotidiane a innescare il cambiamento più vero e duraturo, e il loro valore non è inferiore alle grandi lotte sociali. Basta darsi da fare, un passo dopo l'altro.
Il crimine paga sempre
Testo inglese a fronte
di Bukowski Charles
editore: Guanda
pagine: 169
Charles Bukowski racconta e descrive, nei suoi più sordidi particolari, la povertà, l'emarginazione, la mancanza di una possib
Come pensare (di più) il sesso
di Botton Alain De
editore: Guanda
pagine: 156
Pur essendo uno degli argomenti più discussi nella nostra società, non sempre lo si tratta nel modo giusto; lo consideriamo un
Dono d'amore
di Rabindranath Tagore
editore: Guanda
pagine: 84
Pubblicato nel 1917, "Dono d'amore" ("Palataka") è una raccolta di sessanta poesie che completa il percorso iniziato da Rabindranath Tagore con "Petali sulle ceneri" ("Pushpanjali"). Scritte e continuamente rimaneggiate in un lungo periodo tra il 1885 e il 1915, in ricordo dei grandi affetti perduti ma che sopravvivono nella vita del poeta, queste liriche contengono, accanto ai temi ricorrenti di tutta la sua opera - l'amore, il dolore, la solitudine, la natura, l'incontro con Dio, il significato della vita e della morte -, un messaggio che oltrepassa il tempo: ogni aspetto della vita è dono, bisognerebbe goderne finché lo si riceve, senza mai perdere di vista la sua gratuità e la gioia che se ne ricava. Proprio perché gratuito e impetuoso, questo "dono d'amore" arriva come una visita notturna, conosce l'impazienza, i segreti, lo scrosciare del monsone, il desiderio e l'emozione del ritrovarsi. Si alternano, nei vari componimenti, indimenticabili paesaggi sul Gange, spiagge sabbiose su cui le tartarughe prendono il sole, rive alberate e ombrose per i boschetti di bambù, stanchi pomeriggi afosi in cui, alla ricerca dell'amata, si arriva alla convinzione che sia fuggita via "nel silenzio e nelle parole", irrimediabilmente perduta.
Rio de Janeiro
Cronaca di una città troppo eccitante
di Castro Ruy
editore: Guanda
pagine: 213
Quella strana eccitazione nell'aria, i ritmi della bossa nova e del samba, il carnevale che anche nei mesi più lontani fa sent
L'Emilia o la dura legge della musica
di Morozzi Gianluca
editore: Guanda
pagine: 153
Una storia recente dell'Emilia, dei suoi costumi e delle sue abitudini di vita, raccontata attraverso la musica popolare e i s
Conversazione con Primo Levi
di Ferdinando Camon
editore: Guanda
pagine: 80
Un confronto intenso e fecondo, uno scambio tra uno scrittore di matrice cattolica e un rappresentante del destino ebraico nel secolo scorso: ricostruendo la vita di Primo Levi pochi mesi prima che si togliesse la vita, la conversazione accosta e indaga anche i temi più profondi della sua scrittura, mettendo in luce anche i disaccordi tra i due narratori. E mentre si addentra nell'analisi del concetto di "colpa" (quella di essere nato, quella di essere ebreo, quelle di Israele) e sulle responsabilità che hanno portato alla tragedia dei lager (quelle dei cattolici, quelle del popolo tedesco e della sua storia), il libro ritrae uno dei più grandi scrittori del secondo dopoguerra. Nuova edizione con una nota dell'autore.
Galápagos
di Francisco Coloane
editore: Guanda
pagine: 122
Il libro è la storia di un viaggio alle Galápagos, a bordo della nave Bucanero, dove la narrazione della traversata e dei meravigliosi luoghi visitati si intreccia con la storia delle Islas Encantadas. Un racconto di viaggio che è quindi anche, e soprattutto, un pretesto per narrare qualcosa di sé e della propria terra: le vicende di pirati, e prima ancora di naviganti spagnoli e addirittura incas, così come l'incontro con l'arcipelago incantato sono descritti con lo sguardo intenso e affascinato di un viandante che porta con sé un notevole bagaglio di conoscenze naturalistiche e storiche, trasformandosi anche per il lettore in una sorta di meraviglioso viaggio della conoscenza.
Ritratti di Praga
di John Banville
editore: Guanda
pagine: 208
Dal suo primo soggiorno nella città boema, nei mesi più bui della Guerra fredda, fino ai più recenti viaggi di questi anni, John Banville racconta una Praga misteriosa e intrigante, da sempre covo di maghi, alchimisti e scrutatori di stelle. Una città che nel corso dei secoli è stata ripetutamente assediata e violentata, vittima di guerre e calamità naturali prima, poi dell'oppressione del regime comunista sovietico e infine, dopo il 1989, oggetto di una spaventosa invasione turistica, che ne ha messo a dura prova la capacità di sopravvivenza. Eppure Praga e il suo fascino resistono, la sua magia non è morta e vibra con tutta la sua forza nelle pagine che la raccontano.
Rivarol, massime di un conservatore
di Ernst Junger
editore: Guanda
pagine: 131
Nato nel 1753, fuggiasco da Parigi nel 1792, esule in Belgio fino al 1794, poi in Germania dove morì nel 1801, Antoine de Rivarol appartiene a pieno diritto alla folta e scintillante schiera dei moralisti francesi. Su Jünger, che lo ha tradotto in tedesco e ha curato questa scelta di massime, ha esercitato una forte attrazione. Per lui, Rivarol è lo scrittore che in nome dei valori formali ha rischiato la frammentarietà, l'incompletezza, che ha costantemente perseguito la perfezione stilistica, toccandola spesso nella concisione delle sue massime, delle sue definizioni. È il dandy, capace però di scelte assolute, mai riducibili a una religione dell'apparenza. È, soprattutto, il "pensatore della conservazione" in un'epoca rivoluzionaria.