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Manifestolibri: Incisioni

Il destino dell'intellettuale

di Rino Genovese

editore: Manifestolibri

pagine: 126

Che ne è di una figura sociale che ha fatto epoca nella modernità? È possibile sfuggire al destino di incertezza e di precarietà caratteristico del lavoro intellettuale nell'odierno "capitalismo cognitivo" riandando alle radici di una condizione che, fin dai tempi dell'affare Dreyfus, aveva assunto il carattere di una "militanza"? Ripercorrendo a grandi passi la storia degli intellettuali, e le teorie che intorno ad essi sono state sviluppate - da Benda a Sartre, da Foucault a Said, senza trascurare il dibattito italiano e la centralità novecentesca della concezione gramsciana -, l'autore propone una visione dell'intellettuale contemporaneo basata sull'idea di una sua essenziale disorganicità all'interno del caos della comunicazione sociale corrente. La figura di un intellettuale critico, che si muova da "libero cavaliere" nei meandri della comunicazione, è la proposta conclusiva di un nuovo dandy quasi eroico, una sintesi tra Bertolt Brecht e Oscar Wilde.
15,00

Due casi di parricidio

di Voltaire

editore: Manifestolibri

pagine: 93

I casi giudiziari sono stati spesso nella storia occasione di grandi battaglie civili e ideali. In queste pagine uno dei maggiori filosofi dei Lumi, proprio a partire da due clamorosi processi a sfondo religioso, sviluppa, smontando l'impianto accusatorio, la sua potente argomentazione contro il pregiudizio, il fanatismo, l'intolleranza. II caso con cui si cimenta Voltaire in questa sua appassionata arringa è quello di Paul Sirven, calvinista francese, accusato nel 1762 di avere ucciso la figlia, che invece si era suicidata per le persecuzioni subite dai cattolici, e condannato a morte in contumacia dal tribunale di Tolosa. Voltaire si batté per dimostrare la sua innocenza e nel 1769 riuscì a ottenere l'annullamento della sentenza. Come aveva fatto nel 1765 per Jean Calas, che nel frattempo era già stato giustiziato e alla cui memoria Voltaire dedicò la sua opera forse più famosa e influente, il Trattato sulla tolleranza, di cui questo testo, qui tradotto per la prima volta in italiano, costituisce un complemento e una prosecuzione.
14,00

Le passioni della crisi

editore: Manifestolibri

pagine: 174

Il rapporto tra passioni e teoria politica è un elemento costitutivo dell'epoca moderna. Basti pensare ad autori come Hobbes e Spinoza e alle opposte prospettive con cui guardano a una passione come la paura. Con la fine del moderno e l'entrata nella nostra contemporaneità il tema delle passioni e dei loro caratteri politici incontra nuova attenzione. Cosa è propriamente una passione? E ciò che accade nei singoli e tra i singoli e tra questi e la dimensione comune. Né interiori né private le passioni determinano le forme della vita collettiva. Basti pensare a come, nel pieno della crisi, la politica si rivolga oggi alla paura, al risentimento, al senso di insicurezza per imporre il suo potere di controllo. Ma di passioni comuni si nutre anche il desiderio di libertà e la rivolta contro l'oppressione. Questo volume passa in rassegna alcune tra le principali passioni che pervadono la contemporaneità, dallo spaesamento all'angoscia, dal risentimento al piacere e al dolore, dall'amore alla malinconia, alla paranoia. E si interroga sul modo in cui esse determinano il nostro modo di vivere e di configgere.
23,00

Il valore dell'eresia

di Enzo Mazzi

editore: Manifestolibri

pagine: 141

Questo libro avvia un discorso inconsueto sull'eresia. In primo luogo una testimonianza di vita comunitaria che si tiene lontana sia dal rifiuto pregiudiziale dell'eresia che dalla sua mitizzazione. L'eresia esaminata soprattutto dal punto di vista dell'ortodossia è stata considerata come deviazione, imperfezione, errore o pervertimento di una verità presuntamente assoluta. L'intento dell'autore è andare oltre questa consuetudine, senza tuttavia ignorarla, e applicarsi all'eresia come realtà positiva, dinamica, come forza generativa in espansione, osteggiata da un'altra forza opposta: il potere, la stabilità, il conformismo, la gerarchia. Di questa vitalità dell'eresia Enzo Mazzi ci propone importanti esempi storici, diversi e lontani tra loro, quali Gioacchino Da Fiore, Giordano Bruno, Girolamo Savonarola, Ernesto Bonaiuti, Teilhard De Chardin. Per poi passare a descrivere la forza eretica dei movimenti dal basso, delle istanze di liberazione che si battono contro le logiche di potere e le impostazioni inquisitoriali che continuano a sopravvivere e anzi a riprendere forza nel mondo contemporaneo.
15,00

I filosofi e le donne

di Antonino Infranca

editore: Manifestolibri

pagine: 143

Questo libro non intende analizzare il problema teoretico dell'amore, piuttosto raccontare significativi rapporti d'amore tra alcuni filosofi e le donne con cui sono stati in relazione. Soltanto narrando storie si può rivelare la verità, come se si trattasse di miti. Il racconto si fonda sulle parole d'amore che le varie coppie si sono realmente scambiate. L'autore sceglie quattro storie, diversissime tra loro e omogenee al tempo stesso: quella archetipica di Abelardo ed Eloisa, la relazione tra Lukàcs e Irma Seidler, e quelle tra Hannah Arendt e Martin Heidegger, tra Jean Paul Sartre e Simone De Beauvoir. Nel rileggere queste quattro vicende possiamo forse trarne in forma inconsueta qualche elemento per giudicare il valore dei sistemi teoretici che questi pensatori hanno prodotto. Perché la filosofia non è un mero strumento di pensiero ma è anche un sistema di dominio e di potere. E nel rapporto con le donne questa sua natura si manifesta spesso nella forma più evidente.
18,00

Gli attrezzi del filosofo. Elogio del relativismo e altre incursioni

di Rino Genovese

editore: Manifestolibri

pagine: 231

Gli attrezzi del filosofo si lasciano scoprire facendosi largo nella sua officina o nel suo laboratorio. Sono gli strumenti concettuali, messi in opera provando e riprovando, che servono a comporre un pensiero originale, ad aprire nuovi spazi di visibilità sul mondo contemporaneo. Al tempo stesso, sono i ferri del mestiere della critica nella incessante battaglia con le altre tendenze filosofiche (qui, in particolare, contro l'ermeneutica, la teoria di Habermas, alcune recenti proposte "comunitarie") e nell'attività quotidiana del prendere posizione. Il giudizio richiesto al lettore non riguarda soltanto la loro validità teorica, ma anche la capacità d'incursione nella più ampia comunicazione sociale e politica.
20,00

Riconoscimento e conflitto di classe

di Axel Honneth

editore: Manifestolibri

pagine: 144

18,00

Comunità immaginate

di Benedict Anderson

editore: Manifestolibri

20,00

Maglia o uncinetto. Racconto linguistico-politico sulla inimicizia tra metafora e metonomia

di Muraro Luisa

editore: Manifestolibri

pagine: 160

Nella nostra cultura sapere e piacere sono formalmente separati, benché molte cose facciano sospettare che tra loro corrano de
16,00

Tre conferenze sull'anarchia e altri scritti sulla Comune

editore: Manifestolibri

pagine: 141

In queste conferenze tenute agli operai francesi al tempo della Comune di Parigi (1871) Michail Bakunin, l'esponente principal
14,00

Il ritorno delle élites

di Rita Di Leo

editore: Manifestolibri

pagine: 124

La novità ogni giorno più evidente è il primato delle élites economiche, che si sono imposte su quelle politiche e sulla massa dei "governati". Il loro potere è una novità assoluta, perché per la prima volta della storia gli uomini dell'economia hanno nelle proprie mani il governo della società, lo Stato, i partiti, i corpi intermedi. Il libro descrive la sconfitta sempre più evidente delle élites politiche europee e l'egemonia di quelle economiche americane. La tesi di Rita Di Leo è che il potere sociale delle élites economiche esercita ormai un'attrazione irresistibile ovunque, anche nelle nuove potenze globali come la Cina, l'India e il Brasile, il cui contesto geopolitico e culturale è altro da quello americano.
15,00

A lezione da Marx. Nuove interpretazioni

di Stefano Petrucciani

editore: Manifestolibri

pagine: 173

La crisi globale dell'economia capitalistica ha risvegliato, anche in coloro che l'avevano dimenticata o accantonata, l'interesse per la critica dell'economia politica e per il suo fondatore. Numerosi studiosi contemporanei si sono cimentati con le analisi marxiane, cercando di metterle a confronto con le contraddizioni sociali ed economiche del presente per trarne risposte che l'ortodossia neoliberista - fino a ieri indiscussa -non è in grado di fornire. Il volume prende in esame, con un linguaggio chiaro e sintetico, alcuni temi marxiani e molte delle interpretazioni più innovative che ne sono state proposte nei tempi recenti. Si sofferma in modo particolare sulla vivace discussione che intorno a Marx si è sviluppata negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in Francia, aprendo delle possibilità di lettura che fanno dialogare la critica dell'economia politica con i più importanti pensatori contemporanei (da Rawls a Habermas) e che ne propongono una visione dinamica e aperta, ben diversa dagli schemi interpretativi della tradizione novecentesca.
20,00

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