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Medusa Edizioni: GRANDI SAGGI

Mistica della carne. La profondità dei sessi

di Fabrice Hadjadj

editore: Medusa Edizioni

pagine: 200

Contrariamente a ogni apparenza la nostra epoca ha cancellato i sessi
19,50

Il sogno dell'eternità

di Lafontaine Céline

editore: Medusa Edizioni

pagine: 168

Far indietreggiare la morte, agire sulle sue cause, modificarne le frontiere, controllare l'insieme dei suoi parametri, compre
18,50

Disgusto e desiderio. Enciclopedia dell'osceno

editore: Medusa Edizioni

pagine: 228

A quarant'anni dalla morte, oscena, di Pier Paolo Pasolini, artista osceno, è giunto il momento per riflettere con tenacia su
28,00

Tiqqun. Riparare il mondo. I fondamenti del pensiero ebraico dopo la Shoah

di Emil L. Fackenheim

editore: Medusa Edizioni

pagine: 304

In "Tiqqun - Riparare il mondo Emil L. Fackenheim" ha elaborato un'acuta riflessione sulla Shoah (lo sterminio di sei milioni di ebrei programmato e perpetrato dai nazisti e dai loro collaboratori nel cuore dell'Europa del XX secolo) intesa come drammatica cesura sia per la pur frequentemente tragica storia degli ebrei, per la civiltà occidentale nel suo insieme e in particolare per la filosofia e la religione cristiana che di quella civiltà sono state a lungo fondamento e baluardo. E tuttavia se tale riflessione, fermandosi sulla soglia della cesura, si limitasse a dichiarare la bancarotta della ragione e della fede, finiremmo - sostiene Fackenheim - con il dare una vittoria postuma a Hitler distruggendo il tempio costruito dalle inenarrabili lacrime e preghiere delle vittime e abbandonando il mondo alle forze di Auschwitz. Portando a maturazione le inquietanti domande poste fin dagli anni Sessanta in La presenza di Dio nella storia, il filosofo e teologo ebreo che ha esperito il campo nazista di Sachsenhausen esplora qui alcune possibili risposte al riparo dalle critiche di quanti nella "voce imperativa che viene da Auschwitz" (che Fackenheim definì il "614° precetto") hanno visto un blasfemo accostamento al Monte Sinai.
24,50

Uscite dalla caverna

di Hans Blumenberg

editore: Medusa Edizioni

pagine: 648

Il "lavoro" e l'opera di Hans Blumenberg sulla metafora sono un contributo decisivo per la definizione della modernità, delle
69,00

Il sacro oltre lo scandalo. Hopkins, il sé e Dio

di Walter J. Ong

editore: Medusa Edizioni

pagine: 168

Il gesuita Walter Jackson Ong, allievo del sociologo canadese Marshall McLuhan, è noto al pubblico italiano per i suoi studi sulla storia della scrittura e dell'oralità. Ong incarna quel panorama multidisciplinare della letteratura intesa come meditazione, uno scenario, dunque, non afflitto da specialisti ma aperto alla poesia intesa come via d'accesso al bello e al bene, alla beatitudine. In questo volume, l'autore attraversa con densità e partecipazione i meandri e gli slanci dell'opera di Gerard Manley Hopkins, il grande poeta e mistico dell'Ottocento, autore del poema "Il naufragio del Deutschland, che venne riscoperto con ardore nel primo dopoguerra del Novecento e assunto tra i maestri di intere generazioni. Ma l'originalità delle letture di Ong consiste soprattutto nel porre in luce l'elemento fondativo dell'arte di Hopkins, il suo insistere sull'identità, il Self, come chiave per meditare la presenza reale, incarnata, di Dio nell'intimo di ciascuna persona. Hopkins non fu l'unico dei poeti dell'età vittoriana a indagare la questione del sé o del "paesaggio interiore"; ma l'intensità e l'acuto senso di pienezza esistenziale che emerge dai suoi versi lo rendono unico nel suo genere. Ong, in queste lezioni, chiarisce il senso di questa unicità e la pone in relazione con la tradizione ascetica che innerva il cristianesimo come un fiume carsico.
18,00

Che cos'è la storia?

di Eric Voegelin

editore: Medusa Edizioni

pagine: 254

Scritti tra i primi anni Sessanta e la fine degli anni Settanta in seguito alla pubblicazione dei primi tre volumi della grande opera "Ordine e storia", i saggi qui presentati segnano una nuova tappa nella riflessione sulla storia che impegnò il filosofo tedesco nella sua ricerca di un nuovo ordine politico. Se esiste una "storia universale" qual è allora il suo significato? È lecito parlare, alla luce degli avvenimenti che hanno sconvolto la nostra epoca, di progresso della "storia dell'umanità"? C'è davvero un "principio di ragione" alla base del processo storico in cui siamo immersi? In un diretto confronto con i grandi autori del passato (Platone, Comte, Schiller, Hegel) Voegelin cerca di dipanare il nesso tra un'ideale "verità" storica e il fondamento mitico che sta alla base di ogni atto di autointerpretazione dell'uomo, principale attore nel teatro degli eventi. Abbandonando la confortante idea di una linearità e continuità della storia Voegelin elabora una teoria della coscienza e dei processi di simbolizzazione che rendono conto della concreta discontinuità del processo storico. È forse l'azione dell'"uomo in rivolta" di Camus a rendersi necessaria per potersi riappropriare della realtà concreta? Un pensiero fìlosofico, quello di Voegelin, che nasconde una profonda tensione critica verso i movimenti di massa e le false ideologie con cui l'uomo costruisce la società e giustifica la propria azione nel mondo e una condanna ai totalitarismi che hanno dominato il XX secolo.
27,00

Salvador Allende. La fine di un mito. Il socialismo tra ossessione totalitaria e corruzione. Nuove rivelazioni

di Victor Farias

editore: Medusa Edizioni

pagine: 206

Victor Farías, filosofo e storico, indaga alcuni lati oscuri nella storia personale del presidente cileno. Salvador Allende, icona della sinistra, in realtà era ben diverso da come è stato dipinto, sostiene l'autore. Victor Farías dimostra che coltivava convinzioni decisamente "scorrette": la determinazione razziale del carattere (con giudizi molto negativi sugli ebrei), la natura patologica di certe inclinazioni sessuali (in particolare l'omosessualità) o la bontà dell'eugenetica come mezzo di igiene sociale. In sostanza, Farías afferma che per molti aspetti Allende "pensava come un nazista". La tesi di laurea in medicina di Allende, riscoperta da Farías, viene scandagliata nei minimi dettagli: lo storico cileno scopre non soltanto plagi e falsificazioni, ma anche prese di posizione che non sarebbero suonate fuori luogo nella Germania nazista. Questo saggio tenta di raccogliere le prove del razzismo e dell'eugenetica di Allende, ma aggiunge anche altre scoperte.
19,50

Laudes Regiae. Uno studio sulle acclamazioni liturgiche e sul culto del sovrano nel Medioevo

di Ernst H. Kantorowicz

editore: Medusa Edizioni

pagine: 368

Un libro che vuole introdurre il lettore al mistero dei riti celebrativi e della cerimonia occidentale più antica: l'acclamazione del sovrano. Muovendosi in un ambito rimasto a lungo inesplorato, tra iconografie di monete e canti religiosi, Kantorowicz s'interroga sul significato che può avere per noi, oggi, il riferimento alla sovranità, e a tutte le sue indefinite metamorfosi, che informa la cultura europea, e sul fascino incontrollabile ed enigmatico del suo fondamento: il potere, sia esso religioso oppure temporale. Dall'unione tra romanità e cristianità, fino alle forme dello Stato moderno, in una riflessione non solo storica ma anche e soprattutto politica sulla legittimazione giuridica del potere, a qualunque sfera esso appartenga, attraverso l'analisi del "cerimoniale" e dei suoi significati nascosti fino alla rottura, nel XIII secolo, tra teologia (che nel XVIII secolo verrà sostituita da ciò che si definisce "ideologia") e diritto, che svuoterà ogni forma di rito del suo senso e che aprirà la strada alla sua strumentalizzazione. Oggi questi rituali sopravvivono solo nelle caricature, piccoli indizi che rivivono nella falsa rinascita del mito totalitario dell'impero universale.
36,00

Alla ricerca del vero e del giusto

di Germaine Tillion

editore: Medusa Edizioni

pagine: 348

Germaine Tillion, grande studiosa delle culture e dell'antropologia, venne deportata a Ravensbrück nel 1942; sopravviverà, e sarà testimone anche degli orrori della Guerra d'Algeria. Nei suoi libri sull'esperienza dell'olocausto oppone al famoso concetto di Hannah Arendt di "banalità del male" quello di "mediocrità", che sembra essere più adatto a definire la natura umana di fronte al male. A lei Tzvetan Todorov ha riservato un capitolo in "Memoria del male, tentazione del bene" e la dedica del libro recita "Per Germaine Tillion, che ha saputo attraversare il male senza prendersi per un'incarnazione del bene", ed è lo stesso Todorov che firma la prefazione di questo libro in cui ha raccolto conversazioni, saggi e altri scritti sparsi della variegata attività della studiosa francese. Alla prefazione di Todorov seguono i capitoli che riuniscono gli interventi della Tillion sulla Resistenza, la deportazione, i totalitarismi, ma anche gli scritti nati dalle ricerche etnografiche in Algeria (che porteranno alla stesura del libro "L'harem e i cugini") e quelli sui problemi relativi alle scienze umane.
30,00

Hitler e i tedeschi

di Eric Voegelin

editore: Medusa Edizioni

pagine: 262

Eric Voegelin (1901-1985) rilegge la storia del popolo tedesco in alcune conferenze del 1964 (anno in cui rientrò in Germania dopo l'espatrio del 1933) mettendo a nudo le responsabilità del popolo tedesco nell'ascesa di Hitler e la necessità di una vera e propria denazificazione della Germania. Egli analizza quella vera e propria discesa agli inferi che accomunò la cultura, la chiesa e il diritto tedeschi, e che permise l'affermazione di Adolf Hitler.
24,00

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