Rubbettino: Saggi
Fantasia e immagine
di Edmund Husserl
editore: Rubbettino
pagine: 342
Che cosa significa vedere degli oggetti in un'immagine o nella fantasia invece che percepirli come presenti in "carne e ossa"?
Governare il vuoto. Il fine della democrazia dei partiti
di Mair Peter
editore: Rubbettino
pagine: 166
Nelle pur radicate democrazie dell'Europa occidentale, le competizioni elettorali sono in declino, i maggiori partiti registra
I pochi e i molti. La società "sotto-sopra" dei diseguali
di Raffaele De Meucci
editore: Rubbettino
pagine: 187
Questo libro raccoglie una riflessione meditata sul problema del rapporto fra potere politico e stratificazione sociale, prendendo atto di una certa latitanza di interessi in materia che si è venuta a creare nella letteratura di sociologia e di scienza politica, cioè nei due campi che hanno messo a fuoco e poi sviluppato il problema fino a farlo coincidere, in buona sostanza, con i contenuti classici della sociologia politica. Cosa sono le élite, come sono, quante sono, dove si producono, perché deperiscono e si sostituiscono, che differenza c'è fra élite e ceto dirigente o classe dominante. Sono alcune delle domande che hanno sollecitato una grande quantità di studi nell'ambito delle scienze sociali, nel secolo scorso e in quello ancora precedente, alle prese con le trasformazioni della società moderna in quanto appunto società messa "sottosopra" dalle disuguaglianze interne e dalla crisi dei rapporti con il potere politico.
Sulla verità soggettiva. Esiste un'alternativa al dogmatismo e allo scetticismo?
di Rocco Buttiglione
editore: Rubbettino
pagine: 314
Ci sono gli scettici che dicono che non esiste nessuna verità oggettiva. Non possono avere ragione perché la verità si presenta da se stessa nella storia della persona ed in quella della comunità umana. Senza verità non è possibile vivere. Chi vorrebbe vivere un grande amore che non è però un amore vero? Poi ci sono i dogmatici, quelli che la verità ce la hanno in tasca e sono sempre pronti a condannare chi non accetta a scatola chiusa la loro verità. Anche così non è possibile vivere perché la ricerca non finisce mai e la vita apre sempre nuove prospettive che mettono in questione quello che credevamo di sapere. Questo libro cerca di aprire una diversa prospettiva: dobbiamo essere fedeli alla verità che abbiamo conosciuto ma anche aperti alla verità che si è rivelata nella esperienza dell'altro uomo per camminare insieme verso una verità più grande.
L'implosione delle élite. Leader «contro» in Italia ed Europa
di Carboni Carlo
editore: Rubbettino
pagine: 261
Leader contro élite, in Italia come in Europa
Gli economisti e la guerra
di Allio Renata
editore: Rubbettino
pagine: 303
Gli economisti possono o devono interessarsi della guerra? Se sì, l'analisi va condotta dal punto di vista teorico, oppure è o
Fortuna e ironia in politica
di Wight Martin
editore: Rubbettino
pagine: LXIV-67
Fortuna e ironia sono categorie classiche per descrivere l'esperienza più antica e fondamentale in politica: la consapevolezza
Guerra fredda e interessi nazionali. L'Italia nella politica internazionale del secondo dopoguerra
di Massimo De Leonardis
editore: Rubbettino
pagine: 354
L'epoca successiva alla Seconda guerra mondiale marca una netta discontinuità rispetto alle fasi precedenti della politica estera italiana. Tuttavia, passata la fase dell'emergenza e della scelta di campo, riemersero alcune caratteristiche costanti della nostra diplomazia. Delineata la cornice in cui l'Italia dovette inserirsi, il sistema bipolare della Guerra fredda, il volume descrive la fase della cobelligeranza, la prima della ricostruzione della politica estera italiana dopo la cesura del 1943, le vicende della frontiera orientale, emblematiche della mancata sintonia tra gli interessi nazionali e le attese dell'Italia da un lato e la prospettiva dei nostri maggiori alleati dall'altro, due dei "tre cerchi" della politica estera italiana, l'altlantismo e la politica mediterranea. Il tentativo di conciliare una rigorosa fedeltà atlantica con iniziative nell'area mediterranea di tradizionale interesse per la diplomazia italiana diede luogo, in particolare con il neoatlantismo, a una fase particolarmente dinamica, che per certi versi può ricordare appunto quella dell'inizio del XX secolo, che aveva visto la politica estera italiana muoversi tra alleanze e amicizie.
Le metamorfosi della città. Saggio sulla dinamica dell'Occidente
di Pierre Manent
editore: Rubbettino
pagine: 538
Nel momento in cui l'Europa attraversa una crisi che appare al contempo politica e spirituale, Pierre Manent propone agli europei un illuminante percorso attraverso i momenti fondatori, i concetti orientativi e i più autorevoli interpreti della loro storia. Per riportare alla luce le ondate che accompagnano invisibilmente la turbolenta navigazione dell'uomo moderno, Manent esamina l'esperienza originaria della polis greca, il perdurante enigma delle trasformazioni di Roma e il rapporto tra le città degli uomini e la questione di Dio ravvivando imparzialmente il dialogo con Omero e Aristotele, Cicerone e Agostino, Machiavelli e Montesquieu, Montaigne e Rousseau. Per ritrovare i termini esatti del problema umano, il filosofo francese rinnova la discussione del nesso tra l'universale e la mediazione, la scienza e l'azione, l'uomo e il cittadino. Si tratta per Manent di considerare la dinamica occidentale e la situazione presente alla luce della più completa comprensione del comune e del governo degli uomini. La successione e la dialettica tra le forme politiche (Città, Impero, Chiesa e Nazione) che questo libro ricostruisce delineano così una prospettiva in cui l'incessante movimento dell'umanità odierna è ricondotto all'interno della più ampia e adeguata questione della vera comunità universale, o delle fonti e dei criteri dell'operazione umana: le metamorfosi della città sono a ben vedere le esperienze in cui l'umanità ha pensato, governato e realizzato se stessa...
Il destino delle nazioni, l'avvenire dell'Europa
editore: Rubbettino
Allorché l'Europa sperimenta la crisi della sua "costruzione" comune e della scienza o dell'opinione che è giunta a orientarla
Democrazia dissociativa
di Raffaele De Mucci
editore: Rubbettino
pagine: 99
"Democrazia dissociativa" è la metafora di origine neuro-psichiatrica che si è voluto utilizzare per caratterizzare sinteticamente i profili del nostro sistema politico negli ultimi venti anni, dominato dalla contrapposizione ossessiva fra "berlusconismo" e "anti-berlusconismo". In senso esattamente opposto al paradigma di "democrazia consociativa" - raccomandato da Arend Lijphart come forma ottimale di democrazia (e in parte sperimentato nell'Italia di Prima Repubblica) - nel nuovo corso si rompono irreparabilmente i legami di rappresentanza e rappresentatività fra una società che, se non coesa al proprio interno, si presenta tuttavia priva di conflitti irriducibili, e la politica ridotta a un'arena di lotta permanente fra "bande", interamente calata in una logica di potere fine a se stessa. Alla luce di questo schema interpretativo, il pamphlet ripercorre le fasi salienti di sviluppo e agonia della cosiddetta Seconda Repubblica, dal primo governo di centrodestra, guidato da Silvio Berlusconi nel 1994, al recente governo dei tecnici affidato a Mario Monti nel 2011.